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implants - international magazine of oral implantology No.2, 2017

editoriale _ implants Per ridurre la confusione dei pazienti: utili suggerimenti Tiziano Testori Spesso un paziente è confuso, non sa quale decisione prendere per la propria salute perché riceve più piani di trattamento da diversi professionisti. La scelta diventa dunque essenzialmente emotiva; scegli chi ti è più simpatico, chi ti ha trattato con più gentilezza, indipendentemente dalla professio- nalità o dalla capacità di chi ti curerà. Tali sconcerto e confusione nel paziente sono causati essen- zialmente dal fatto che i professionisti non spiegano che esiste una sola diagnosi e differenti piani di trattamento. Per essere più chiari esistono diversi modi per raggiungere lo stesso obiettivo. Impostando il rapporto con il paziente sulla trasparenza si possono spiegare le varie possibilità illustrando i vantaggi e gli svantaggi di un approccio terapeutico rispetto all’altro, per poi consigliarlo a fare una scelta migliore, che è sempre individuale e specifica per il singolo paziente. Contestualizzando il nostro astratto pensiero con un esempio pratico nel nostro campo: un paziente si presenta con la mancanza di alcuni denti o di tutti i denti (edentulia totale), le possibilità terapeutiche sono almeno quattro: 1. non fare nulla; 2. protesi parziali e totali rimovibili; 3. protesi fisse; 4. implantologia. Tutte queste possibilità hanno una propria valenza, una loro dignità e possono rappresentare la giusta terapia per uno specifico paziente. Le protesi dovrebbero avere tre requisiti: funzionalità; esteti- ca; e facilità di pulizia. Questi obiettivi possono essere raggiunti anche con trattamenti poco sofisticati e poco invasivi, quali le protesi mobili. L’accettazione psicologica delle protesi mobili è un altro discor- so, completamente diverso dalla funzionalità e dall’estetica, e bisogna tenerne conto perché l’aspetto psicologico è molto importante. Decidere di non proporre nulla sconcerta ancora di più il paziente, che si aspetta sempre un tratta- mento. È come andare dal medico che non ti prescrive nessun farmaco. Ti dice che va tutto bene, che devi solo fare più esercizio e una dieta regolata per ridurre il sovrappeso, ma il paziente esce scontento perché vuole il farmaco. Lo stesso si verifica in odontoiatria: se a un paziente a cui manca un dente in zona non estetica con occlusione stabile, senza deficit funzionale, proponi di non riposizionare il dente mancante, quel paziente di solito lo mandi nello sconcerto più totale. Vi ricordo che attualmente non c’è evidenza scientifica che la mancanza di alcuni denti possa causare problemi in altri distretti corporei. Alcuni pazienti con mancanza di alcuni elementi dentali non hanno nessun problema funzionale in bocca o in altri distretti. In altre parole sono perfettamente sani anche con la mancanza di un dente. Alla fine arriva l’implantologia, che rappresenta una fantastica possibilità terapeutica, dopo che tutte le altre soluzioni sono state valutate e non sono state scartate a priori, perché l’implantologia è di moda e tutti i pazienti devono avere i denti fissi anche se non ci sono le condizioni per poter eseguire una corretta implantologia. Insomma, i pazienti sarebbero meno confusi e sconcertati se il professionista dedicasse loro più tempo in fase di prima visita e spiegasse loro che esiste una sola diagnosi e differenti piani di tratta- mento per raggiungere lo stesso obiettivo. _Tiziano Testori 2_2017 03

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