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implants - international magazine of oral implantology No.1, 2018

special _ rialzo del seno Osseodensificazione, tecnica innovativa per l’elevazione crestale del seno mascellare: Case Report Autori_Sebastiano Gasparone*, Riccardo Scaini*, Matteo Deflorian*, Matteo Capelli*, Francesco Zuffetti*, Fabio Galli*, Tiziano Testori** *IRCCS-Istituto Ortopedico Galeazzi. Servizio di Odontostomatologia (Direttore: Prof. L. Francetti) Reparto di Implantologia e Riabilitazione Orale (Responsabile: Dr. T. Testori) **Responsabile del Reparto di Implantologia e Riabilitazione Orale, Clinica Odontoiatrica, Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche ed Odontoiatriche, IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, Milano. Adjunct Clinical Associate Professor, Department of Periodontics and Oral Medicine, University of Michigan, School of Dentistry, Ann Arbor, Michigan 48109-1078. _Introduzione I l mascellare posteriore presenta spesso limita- zioni anatomiche al posizionamento di impianti in osso nativo, basato sulla graduale pneuma- tizzazione del seno mascellare e sul riassorbi- mento centripeto dell’osso alveolare in seguito all’estrazione degli elementi dentari1,2. Il rialzo di seno mascellare è una delle tecniche chirurgiche più comuni per incrementare il livello di osso disponibile per il posizionamento di impianti. Approcci crestali per l’elevazione del pavimento del seno sono stati descritti per la prima volta da Tatum nel 19863; successivamente nel 1994 Summers descrisse un approccio crestale diffe- rente usando un set di osteotomi conici a diame- tro crescente4. Questa tecnica veniva considerata più conservativa e meno invasiva dell’approccio convenzionale con antrostomia laterale5. In questo case report descriviamo un’innova- tiva tecnica di rialzo del pavimento del seno ma- scellare mediante l’ausilio di frese osteotomiche per implantologia (Densah Bur kit)6. Fig. 1 Fig. 1_Sezione panorex CTCB pre- operatoria II quadrante con visione del seno mascellare. 08 1_2018 L’indicazione principale a questo tipo di tecnica è la presenza di una cresta mascellare atrofica con un’altezza residua tra i 4 e i 6 mm circa; altezze di cresta residua inferiori sono da considerarsi una controindicazione per i clinici che non hanno sviluppato un’adeguata curva di apprendimento della metodica. Lo scopo del presente lavoro è quello di illustrare il protocollo operativo di osseodensificazione. _Descrizione del caso La paziente, di sesso femminile e con anamne- si medica negativa, si presenta in visita lamen- tando mobilità della protesi fissa presente nel II quadrante. Dopo l’esame obiettivo e strumentale gli elementi 23 e 27 (pilastri di ponte) vengono reputati non mantenibili e si programma l’estra- zione degli stessi. Contestualmente all’estrazione si pianifica, con lo studio della CTCB pre-opera- toria, l’inserimento di 3 impianti e la futura riabi- litazione implanto-protesica fissa con pilastri di ponte 23-24-25. L’altezza di cresta residua è cir- ca di 4/5 mm in altezza per le tre sedi (Figg. 1-4). La paziente riceve una profilassi antibiotica di tipo Short-term (Amoxicillina + Acido Cla- vulanico 2 g 1 ora prima dell’intervento) e fa uno sciacquo di 1 minuto con CHX 0,2% prima della chirurgia. Si procede con lo scollamento di un lembo muco periosteo a spessore totale. In seguito all’estrazione degli elementi dentari si esegue una revisione degli alveoli post estrattivi dal tessuto di granulazione presente. Si inizia così la preparazione delle osteotomie nelle zone di inte- resse con la fresa pilota. Questa prima fresa va utilizzata in senso orario a una velocità che può

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