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implants - international magazine of oral implantology No.1, 2018

opinion _ impianti zigomatici L’implantologia extra orale come l’impianto pterigoideo, che non necessita di rigenerativa in quanto è un impianto endosseo, non entra nella fossa pterigoidea ma interseca le sue la- mine e quindi non invade pertinenze non orali, ha continuità con il cavo orale, bypassa il seno mascellare. Non si possono fare danni anche se si sbaglia, importante è non confondere la fos- sa pterigoidea con la fossa pterigomascellare o pterigopalatina. Lo zigomo è un osso dello splancnocranio, in genere è di pertinenza del maxillo facciale, per la traumatologia, e del plastico per l’estetica. Tutto può essere tranne contiguo o adiacente al cavo orale. L’impianto zigomatico, proposto alla fine degli anni novanta dalla scuola svedese, è evi- dente che non lo si può considerare una panacea delle atrofie mascellari le quali complicanze sono devastanti, oltre a quelle sinusali. Sicuramente è una chirurgia ad appannaggio dei maxillo, ma ci si ostina a proporla anche agli odontoiatri sotto forma di corsi e congressi. Ci sono 2 parametri da considerare: il primo è la scienza e coscienza di ciascuno, le nostre ca- pacità e mezzi, a prescindere dal nostro titolo. Dobbiamo chiederci se realmente siamo in grado di fare questo tipo di intervento o se questo pia- no di trattamento è l’unico percorribile per il pa- ziente, anche in relazione al costo biologico che dobbiamo fargli pagare. Il secondo è dato dalle compagnie assicurative, che più prosaicamente ci hanno misurato con i numeri e le statistiche. Se per alcuni interventi richiedono una copertura integrativa o non prevedono copertura, vuol dire che i danni possono essere maggiori dei benefici, e questo ci deve far pensare. _Mauro Cerea Come trasformare un chirurgo odontoiatra in un implantologo di impianti zigomatici e pterigoidei D alla collaborazione tra l’Ospedale Niguar- da di Milano e la Noris Medical, azienda israeliana medico ingegneristica specializzata in soluzioni per la clinica implantare, è scaturito un corso di dissezione anatomica su cadavere pro- pedeutico alla chirurgia implantare avanzata e a quella zigomatica curato da Francesco Grecchi, Francesco Gallo e Francesco Zingari, svoltosi lo scorso novembre all’AIMS (Advanced Internatio- nal Mini invasive Surgery Academy) di Milano. In questo Centro, diretto da Raffaele Puglie- se in collaborazione con l’UOC di ORL (Direttore Alberto Dragonetti) è stato possibile acquisire dimestichezza chirurgica individuale e collettiva nell’acquisizione della pratica per l’inserimento degli impianti zigomatici e pterigoidei, messi a disposizione a ciascun partecipante dalla Noris Medical, fornitrice di impianti per le più svariate esigenze, non ultime, legate alle atrofie estreme, alternative all’adozione di terapie lunghe e co- stose rivelatesi, a volte, non sempre affidabili. Ampiamente trattato nel corso l’impiego delle risorse digitali che permette di pianificare in precedenza gli interventi con riduzione degli imprevisti, verificando se consoni alle indicazio- ni. L’aspetto pratico abbrevia i processi conosci- tivi, con adozione di tecniche già monopolio di specifiche branche chirurgiche, mutuando parte del bagaglio professionale in favore delle cono- scenze da acquisire. Francesco Grecchi ha pre- sentato casi clinici con una didattica focalizzata sull’utilizzo della tecnica definita “iuxtasinusale” per formare nei partecipanti una capacità discri- minativa tra le varie tecniche possibili. Così facendo ha evidenziato il concetto, spes- so trascurato, di “unicità del paziente”, importan- te per individuare la miglior terapia individualiz- zata insistendo sulle alterazioni che il soggetto subisce negli anni a causa dei processi atrofici e quelli legati a pregressi interventi in grado di alterare sostanzialmente i riferimenti anatomici. Le conoscenze acquisite hanno offerto ai corsisti nozioni utili per fronteggiare una realtà anato- mica mutata a fini implantari caratterizzata dalla sede zigomatica-iuxtasinusale non più a emer- genza palatale ma il più possibile alveolare. 1_2018 41

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