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implants - international magazine of oral implantology No.1, 2018

expert article _ socket shield e osseodensificazione Socket Shield e Osseodensificazione: nuovi paradigmi in implantologia mininvasiva Autori_Davide Tagliaferri*, Armando Ponzi** * Odontoiatra presso studio dentistico Tagliaferri, Isernia. _Introduzione ** Medico chirurgo, libero professionista a Roma. L a Socket Shield, validata sperimentalmente da Hurzeller (Hurzeller 2010) consiste nella divi- sione della radice con estrazione del frammento palatino ed opportuna preparazione della shield vestibolare, fatto quest’ultimo cruciale, per il mantenimento delle strutture osteogengivali. La osseodensificazione, termine introdotto dal Dr. S. Huwais, si basa sull’uso di peculiari frese (www.versah-italy.it), la cui struttura è orientata al mantenimento dell’osso durante il fresaggio del sito osteotomico, producendo tre importanti eventi: _ Autografting (osso non viene estrat- to ma traslato nelle pareti laterali della osteotomia); _ Elevazione del seno mascellare per via crestale fino a 3 mm (laddove richiesto); _ Espansione della cresta (Regola del Plus 1). La peculiarità di queste frese sta nel fatto che possono essere utilizzate in entrambi i versi di rotazione, sotto abbondante irrigazione e ad una velocità tra gli 800 e i 1500 giri/minuto. Usandole con rotazione in senso orario si ottiene una clas- sica osteotomia ma con un taglio netto dell’osso. Se vengono utilizzate facendole ruotare in senso inverso si ottiene una osseodensificazione della parete osteotomica poiché l’osso, invece di es- sere convogliato verso l’esterno dell’osteotomia, viene spalmato lungo le sue pareti e verso l’apice della fresa ottenendo così un ispessimento del- la stessa e una spinta idrodinamica verso l’apice che viene sfruttata nei casi di rialzo del seno ma- scellare per ottenere un’apertura molto delicata del pavimento del seno. L’osseodensificazione determina un aumento del BIC (Bone Implant 26 1_2018 Contact) e del Torque, parametri fondamentali nel post-estrattivo, nell’osso di scarsa qualità (IV) e nel carico immediato. Inoltre il vantaggio delle frese è legato alla semplicità e facilità di utilizzo, riducendo sia i tempi, sia il comfort ope- ratore/paziente (si pensi all’uso degli osteotomi) che il numero di attrezzature necessarie. I 2 casi clinici che vengono presentati mo- strano l’applicazione del metodo SS e della osse- odensificazione. _Caso clinico Dr. A. Ponzi Il paziente si presenta con l’elemento 15 non più recuperabile (Fig. 1). L’intervento di estrazione parziale di radice (Socket Shield), è stato eseguito utilizzando una specifica sequenza di frese. L’e- strazione del frammento deve avvenire preser- vando l’integrità della metà vestibolare restante e con un trauma il più possibile ridotto per i tes- suti molli (Fig. 2). Il sito implantare è stato poi preparato con l’ausilio di una dima chirurgica e delle frese per osseodensificazione che consen- tono sia il risparmio dell’osso (con aumento del torque e BIC) sia la contestuale sopraelevazione del seno mascellare, qui minimale, per aumenta- re la stabilità iniziale dell’impianto (Fig. 3). Dopo l’inserzione dell’impianto vengono immediata- mente montati sia l’abutment customizzato in ti- tanio, che il provvisorio, realizzati inhouse (Figg. 4, 5). Il controllo radiologico mostra il posiziona- mento spaziale dell’impianto, l’impegno nel seno mascellare e la relazione con i tessuti marginali coronali. Una foto mostra la guarigione a 7 gior- ni. Integrazione dell’abutment rispetto al profilo gengivale a 3 mesi (Figg. 6a, 6b).

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