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implants - international magazine of oral implantology No.1, 2018

case report _ alveolo post-estrattivo La conservazione del processo alveolare con un sostituto osseo di origine equina a lento riassorbimento. Caso clinico. Autori_Danilo Alessio Di Stefano1,2, Gian Battista Greco1 1 Libero Professionista, Milano, Italy _Abstract 2 Libero Professionista, Trezzano Sul Naviglio, Milano, Italy 20 1_2018 _Scopo I l caso illustrato presenta i risultati clinici, radio- grafici e istomorfometrici ottenuti impiegando un sostituto osseo equino, trattato ad alta tem- peratura, per l’esecuzione di un intervento esteso di ridge preservation nel mascellare superiore. _Presentazione del caso Una paziente di 54 anni si è presentata all’os- servazione con tutti gli elementi residui del ma- scellare superiore compromessi. Dopo la loro estrazione, gli alveoli sono stati innestati col sostituto osseo equino a lento riassorbimento al fine di prevenire il più possibile il riassorbi- mento del processo alveolare. L’innesto è stato protetto con una membrana in collagene (siti in quadrante 1) o con uno strato di cellulosa ossidata (siti in quadrante 2). Dopo 8 mesi si è proceduto al posizionamento di cinque im- pianti osteointegrati. A distanza di ulteriori 6 mesi si è consegnata la protesi definitiva. A un anno dalla consegna, la protesi è perfettamente funzionante. Il confronto delle scansioni CBCT eseguite prima delle estrazioni e prima del po- sizionamento implantare indica che il sostituto osseo ha permesso di diminuire il riassorbimen- to osseo del processo alveolare: l’entità del ri- assorbimento nei siti protetti da membrana è stata, mediamente, del 23%, inferiore al rias- sorbimento di circa il 40% che si è osservato nei siti che sono stati protetti da cellulosa ossidata. In entrambi i casi, l’osservazione istologica ha evidenziato che la qualità dei tessuti ossei nei siti innestati è stata soddisfacente. La quantità di tessuto osseo di nuova formazione è apparsa maggiore nei siti protetti da membrana rispetto a quelli ove era presente l’emostatico; ulterio- ri studi sono tuttavia necessari per verificare quest’osservazione. Le analisi istologiche ed istomorfometriche hanno inoltre confermato che il biomateriale impiegato è biocompatibile e lentamente riassorbibile. _Conclusioni Il sostituto osseo di origine equina a lento rias- sorbimento si è dimostrato efficace nella conser- vazione del volume del processo alveolare; la sua capacità di prevenire il riassorbimento crestale, anche in confronto con biomateriali dalla più lunga storia di impiego, dovrebbe essere oggetto di specifici studi clinici prospettici, condotti su pazienti omogenei per biotipo tissutale. _Introduzione La guarigione degli alveoli post-estrattivi e i processi di riassorbimento in atto dopo l’estra- zione del dente sono oggetto di grande inte- resse in quanto sono determinanti per il suc- cesso della riabilitazione protesica su impianti. In seguito all’estrazione, il processo alveolare subisce un progressivo riassorbimento osseo che segue un andamento spaziale e temporale ben determinato1-3. Se il posizionamento im- plantare non può essere eseguito immediata- mente, la cresta ossea può riassorbirsi al punto tale da impedire il raggiungimento dei risultati estetici e funzionali desiderati3. Per limitare il riassorbimento osseo, il chirurgo orale può eseguire un intervento di ridge preservation innestando del biomateriale nell’alveolo post- estrattivo4. Tra i biomateriali disponibili, par-

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