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implants - international magazine of oral implantology No.1, 2018

opinion _ impianti zigomatici Odontoiatri vs maxillo facciali: pamphlet semiserio di ontologia delle professioni per addetti ai lavori L’ odontoiatra, per il corso di studi che ha in- trapreso, dovrebbe occuparsi delle problema- tiche relative alla dentatura e ai tessuti della bocca in generale. Obtorto collo, abbiamo accettato che possano eseguire filler a livello periorale, ma vo- lendo andare oltre chiediamoci se una dismorfosi antero-posteriore sia di pertinenza odontoiatrica o meno; in pratica potrebbe un odontoiatra ese- guire un intervento di chirurgia ortognatica? Facciamo un passo indietro: in ordine cro- nologico la specialità di maxillo-facciale, ultima nata, è stata creata interferendo in patologie ai dentisti, ai neurochirurghi, agli otorino e ai chi- rurghi plastici. Prima che si strutturasse erano gli odontoiatri a eseguire gli stessi interventi che oggi fanno i maxillo. Volendo fare un parallelo con la medicina e chirurgia: un laureato potreb- be eseguire un intervento di trapianto cardiaco o interventi di neurochirurgia? (fa eccezione l’a- nestesia, la rianimazione e la radiologia dove per poter esercitare bisogna essere specialisti). Ovvio che poi deve risponderne civilmente e penalmente se si verificasse un danno o decesso, ma per la legge non commette un abuso della professione. Sembra un’iperbole ma a pensarci non lo è: per vincere un concorso ospedaliero ed essere strutturato non serve la specialità, quindi, di fatto, un laureato, se guidato e istruito può accedere a tutte le specialità. Pensate che l’oggetto del contendere tra ma- xillo e odontoiatri sia la chirurgia ortognatica? Niente affatto, è l’implantologia fonte di gua- dagno. A metà degli anni Novanta ai maxillo fu negata la possibilità di mettere impianti: un lau- reato in medicina e chirurgia, specialista in ma- xillo, può fare il dentista? Cioè devitalizzazioni, otturazioni e protesi? Tutto ciò premesso, conviene andare ad analizzare nel dettaglio quelli che oggi sono i 3 interventi di implantologia che più ci fanno di- scutere: il rialzo di seno, l’impianto pterigoideo, l’impianto zigomatico. Il seno mascellare fa parte dell’apparato re- spiratorio, lo dicono l’anatomia e la fisiologia, ha caratteristiche che niente hanno a che fare con l’ambiente orale, anzi la comunicazione tra que- ste due entità genera… scintille. La pertinenza è del maxillo-facciale e dell’otorino, per quanto concerne la patologia. Eppure, il rialzo di seno è universalmente accettato e considerato un pro- tocollo di chirurgia rigenerativa alla portata dei dentisti. Curioso… visto che il rialzo non è una tecnica rigenerativa; lì l’osso non c’era, non ci deve stare (invasione biologica), non ci vuole stare (effetto memoria dopo 5 anni per restitutio quo ante l’intervento). In più l’iper-pneumatizzazione come concau- sa dell’atrofia Sinusale. Il fenomeno in questione si verifica per una ridotta % di casi già in stato di severa atrofia. In ogni caso accettiamo che il dentista possa operare sconfinando in maniera lecita nel seno… e questo perché? Per convenienza, per il fatto che di grossi danni non se ne fanno, oltre che, per vicinanza con il cavo orale. 40 1_2018

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