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CAD/CAM - international magazine of digital dentistry, Italian Edition, No.2, 2016

l’intervista _ Lee Culp _Durante la sua lezione ha parlato di come la tecnologia digitale può migliora- re la comunicazione, può spiegarci questo aspetto? Si tratta soprattutto di possibilità visive: con la tecnologia digitale è possibile avere un’immagine computerizzata, muoverla, stu- diarla in accordo con il dentista e discutere le eventuali modifiche. Il dentista, a sua volta, capisce immediatamente il mio punto di vi- sta. Questo facilita anche le comunicazioni a distanza, per esempio nel caso di specialisti o pazienti che vivono in aree remote. Abbiamo avuto casi da tutto il Nord America, la Gran Bretagna, la Danimarca o l’Australia, solo per fare qualche esempio e, a parte le differenze di fuso orario, la tecnologia digitale permette di lavorare in stretta collaborazione ovunque ci si trovi nel mondo. Questo inoltre velocizza e semplifica il flusso di lavoro. _Dal suo punto di vista, quali saranno i prossimi sviluppi in campo digitale? Se uno immagina il processo di diagnosi e di trattamento posizionato alla sinistra di una scala e l’intervento restaurativo all’estre- ma destra, la tecnologia digitale è già molto avanzata dal punto di vista della produzio- ne. Tuttavia non ha fatto molti progressi per quanto riguarda la pianificazione – eccetto forse per gli impianti – ma la pianificazione implantare non tiene conto dell’intero scena- rio, la bocca nella sua totalità. A oggi pos- sediamo i software per la seconda parte del lavoro, abbiamo bisogno della tecnologia per la prima metà. Compagnie come 3Shape co- minciano a rispondere perché comprendono l’importanza dei processi di diagnosi e trat- tamento. Un altro sviluppo riguarda il cosiddetto predictive software. Credo che ogni bambi- no, una volta che comincia a sviluppare la dentizione permanente, abbia bisogno di una scansione completa della bocca ogni sei mesi. Grazie alle scansioni possiamo sapere in anti- cipo ciò a cui andremo incontro in termini di movimento dei denti, usura, cambiamenti nei tessuti e nell’osso. Nell’odontoiatria di oggi non si interviene a meno che il problema non sia ormai ovvio, per questo c’è la necessità di un software che faccia suonare il campanello d’allarme prima che sia troppo tardi. La ringraziamo per l’intervista. _Kristin Hübner CO R S I | D I S C U S S I O N I | B LO G | G U I DA

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