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CAD/CAM - international magazine of digital dentistry, Italian Edition, No.2, 2016

2_2016 14 rurgica in posizione (Figg. 4, 5). A posizionamento implantare completato la dima era rimossa dalla cavità orale senza alterare la posizione delle fixtu- re. Il chirurgo poteva verificare la profondità degli impianti in relazione alla mucosa. Immediatamen- te si adattavano sugli stessi i monconi provvisori in titanio e i restauri provvisori in PMMA. Tali re- stauri venivano posizionati senza la necessità di una ribasatura. Eliminate eventuali piccole frizioni, i restauri erano lucidati e avvitati sui monconi. Il foro occlusale passante era chiuso provvisoria- mente con della resina composita (Fig. 6). Veniva realizzata una RX endorale di controllo (Fig. 7). Si verificava l’occlusione, attraverso l’impiego di cartine per la registrazione occlusale. Il paziente era quindi congedato dopo avere ricevuto pre- scrizione di antibiotici (amoxicillina + acido clavu- lanico, 1 gr ogni 12 ore per 6 giorni complessivi) e antidolorifici (ibuprofene 600 mg per tre giorni complessivi). Si chiedeva al paziente di effettua- re sciacqui con clorexidina digluconato 0,2% 2/3 volte al giorno per i 4-5 giorni successivi all’in- Fig. 6_Provvisorizzazione immediata: (A) la dima viene rimossa dopo il posizionamento di entrambi gli impianti; (B) posizionamento dei monconi provvisori; (C, D) la protesi fissa parziale in PMMA adattata immediatamente sui monconi provvisori. tervento, e di evitare di masticare cibi duri per un periodo complessivo di 1 settimana. _Protesidefinitiva I provvisori in PMMA venivano lasciati in sede per un periodo complessivo di 3 mesi, atto a veri- ficare l’avvenuta integrazione degli impianti, e la guarigione dei tessuti molli. Alla scadenza di questi 3 mesi, i pazienti venivano richiamati per la seconda scansione intraorale, utile alla modellazione e fabbri- cazione dei restauri definitivi (Fig. 8). Tale scansione veniva effettuata dopo la rimozione dei restauri provvisori e loro monconi, e il successivo posiziona- mento di scanbodies in polieterchetone (PEEK). Tali dispositivi di trasferimento venivano impiegati per le loro caratteristiche ottiche ideali, in quanto non riflettono la luce come i metalli e permettono così di rilevare l’esatta posizione degli impianti. Si ripo- sizionavano quindi i monconi e i restauri provvisori, e il paziente era congedato. La scansione definitiva era quindi convertita in un file STL che veniva inviato al laboratorio, e utilizzato per l’esatta localizzazione spaziale degli impianti e di conseguenza la progetta- zione della struttura protesica definitiva (framework inzirconia).Taleframeworkerarealizzatofisicamente per fresatura in zirconia, provato sul modello della bocca del paziente ottenuto per stampa 3D e inviato al clinico per la prova nella cavità orale. Durante tale prova, il clinico poteva valutare la qualità delle chiu- suremarginalidelframeworkinzirconiosuimonconi definitivi, anch’essi forniti dal laboratorio. A questo punto la struttura era inviata di nuovo al laboratorio per la finalizzazione, ovvero il revistimento con ce- ramica. A distanza di 1 settimana, il paziente veniva richiamato per la consegna del restauro definitivo in Fig. 7_RX di controllo post-operatoria. Fig. 6 Fig. 7 expert article _ implantoprotesi

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