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Implant Tribune Italian Edition No.4, 2017

14 Case Report - Implantoprotesi Implant Tribune Italian Edition - Novembre 2017 < pagina 13 gesso. Si realizza il modello Master con il quale si prosegue alla realiz- zazione della protesi. Il laboratorio procederà a parallelizzare i monco- ni definitivi e preparare la struttura in zirconio, da testare prima del ri- vestimento in ceramica. Particolare attenzione sarà ovviamente riposta nella prova della struttura che dovrà confermare la passività di quest’ul- tima nei confronti dei monconi. L’obiettivo è quello di garantire agli impianti un carico adeguato, sen- za traumi di sorta che potrebbero nel tempo causare danni quali pe- rimplantiti e successiva perdita de- gli impianti stessi (Fig. 14). Questo Fig. 14 - Prova ceramica. passaggio ha una rilevanza fonda- mentale. È ormai consolidato che la garanzia di lunga sopravvivenza de- gli impianti osteointegrati è legata all’assenza di traumi2. Al contrario, gli impianti devono trasferire all’os- so che li sostiene stimoli benefici e rigeneratori. In questa fase del trat- tamento l’attenzione deve essere portata ai massimi livelli: in presen- za di strutture metalliche, queste verranno posizionate sui rispettivi monconi, e fissate con resina di tipo Dura Lay (Reliance Dental Manu- facturing LLC, USA) direttamente in bocca, quindi saldate a laser in laboratorio. Il tutto per garantire un’assoluta precisione e passivazio- ne della struttura rispetto agli im- pianti. I trattamenti implantopro- tesici devono seguire un protocollo estremamente rigido, poiché gli im- pianti, rispetto ai denti, non hanno un legame paradontale. Ciò significa che nei trattamenti puramente sup- portati da impianti i carichi occluso- funzionali devono essere trasmessi direttamente sull’osso mascellare. Il rispetto di principi gnatologici è pertanto il presupposto per un’im- plantologia di successo3. Per questo motivo si ritiene che un montaggio in articolatore con registrazione ottenuta con arco di trasferimento rappresenti il requisito minimo per la realizzazione di un manufatto protesico ben bilanciato. La funzione e l’estetica del restau- ro sono influenzati notevolmente dalla posizione dell’impianto e dal diametro degli impianti inseriti4. La posizione dei denti da sostituire dovrebbe corrispondere al meglio a quella dei denti naturali. Ecco perché nel caso specifico si è scelto di uti- Figg. 15-17 - Restauro definitivo. lizzare un impianto di diametro 4,2 mm per l’elemento 11 e un diametro 3,75 mm per l’elemento 12 (impianti ICE Alpha-Bio Tec, Israele). La sovrastruttura pianificata non dovrebbe orientarsi esclusivamen- te all’impianto inserito. Funzione, estetica, fonetica e l’auspicata igiene parodontale indicano la posizione della sovrastruttura. Abutment pre- fabbricati e parti ausiliari, realizza- ti individualmente, devono essere scelti e lavorati secondo le migliori cognizioni e capacità. Gli abutment sono fondamentali anche per cor- reggere l’asse dell’impianto e per garantire un’altezza gengivale che non vada oltre i 2,0 mm (il limite cementizio per motivi igienici non deve trovarsi subgengivalmente al di sotto dei 2 mm)5. Nel caso specifico si è deciso di realizzare la sovrastruttura in zirco- nio ceramica per diversi motivi: le corone in zirconio sono più leggere di quelle in metallo ceramica e fino al 50% più resistenti; non causa- nolitica, soprattutto per i vantaggi biologici che questo materiale of- fre. La stretta collaborazione con il laboratorio ha permesso infine il raggiungimento di ineccepibili ri- sultati estetici (Figg. 15-18). Conclusioni La revisione della letteratura e i ri- sultati ottenuti da questo caso indu- cono alle seguenti conclusioni. 1. È importante avere un’integrità, almeno parziale, delle pareti al- veolari del sito estrattivo o trau- matizzato; 2. Non tutti i siti estrattivi sono idonei a ricevere un impianto con protesizzazione immediata; la presenza di deiscenze e di in- stabilità ossea obbliga ad utiliz- zare una tecnica a due fasi con utilizzo di riempitivi GBR; 3. Al momento dell’estrazione la scelta del lembo è un fattore cru- ciale dal punto di vista estetico; 4. Rispettare tutti i principi basila- ri per il giusto posizionamento degli impianti in funzione della successiva protesizzazione; l’eliminazione 5. È essenziale una valutazione gnatologica e l’analisi dei rap- porti occlusione-postura per garantire di eventuali deficit posturali di tipo discendente. La realizzazione di protesi a so- stegno implantare di ogni genere, come risulta dalla letteratura inter- nazionale, è ormai una soluzione terapeutica predicibile. Il protocollo adottato prevede, oltre ad un pro- cesso chirurgico sempre più preciso e aperto a diverse possibilità di suc- cesso, l’utilizzo di componentistiche di origine industriale, che permetto- no la riduzione del numero di pas- saggi operativi e la semplificazione del lavoro, sia per il medico che per l’odontotecnico, con un abbatti- mento di errori e costi. Al paziente è garantita un rapida risoluzione del caso con un immediato ritorno alla vita sociale e di relazione. Fig. 18 - Rx finale. bibliografia no nessun tipo di allergia; il colore bianco della zirconia soddisfa in pieno l’esigenza estetica del caso in questione, nascondendo eventuali inestetismi dovuti a micro rotture della ceramica o ritiro gengivale; limitano l’adesione della placca bat- terica. A differenza della ceramica pura, l’ossido di zirconio non risulta trasparente se esposto alla luce, ga- rantendo un’opacità piena anche in presenza di abutment metallici. Con un valore approssimativo di 1200 MPa la zirconia come struttura da ceramizzare è il materiale metal- free con le più elevate caratteristi- che di resistenza alla flessione. L’e- levato modulo di elasticità, stimato in circa 200 GPa, determina inoltre una rigidità idonea ad ulteriori uti- lizzi, quale ad esempio supportare i materiali ceramici da rivestimento, anche per travate di ponte o per ele- menti in estensione6. Per il caso in questione si è deciso di impiegare una ricostruzione in zirconia mo- 1. Mizutani K, Aoki A, Coluzzi D, Yukna R, Wang CY, Pavlic V, Izu- mi Y. Lasers in minimally invasive periodontal and peri-implant therapy. Periodontol 2000. 2016 Jun;71(1):185-212. 2. Blus C, Szmukler-Moncler S, Khoury P, Orrù G. Immediate im- plants placed in infected and noninfected sites after atraumatic tooth extraction and placement with ultrasonic bone surgery. Clin Implant Dent Relat Res. 2015 Jan;17 Suppl 1:e287-97. 3. Walther DS. Uses of applied kinesiology for dentists. Basal Facts. 1985;7(2):133-41. 4. Sicilia A, Quirynen M, Fontolliet A, Francisco H, Friedman A, Linkevicius T, Lutz R, Meijer HJ, Rompen E, Rotundo R, Schwarz F, Simion M, Teughels W, Wennerberg A, Zuhr O. Long-term stability of peri-implant tissues after bone or soft tissue augmen- tation. Effect of zirconia or titanium abutments on peri-implant soft tissues. Summary and consensus statements. The 4th EAO Consensus Conference 2015. Clin Oral Implants Res. 2015 Sep;26 Suppl 11:148-52. 5. Norcia A, Cicciù M, Matacena G, Bramanti E. Dental im- plant positioning by using the root way. A predictable tech- nique for postextractive surgery. Minerva Stomatol. 2016 Dec;65(6):393-402. 6. Brizuela-Velasco A, Diéguez-Pereira M, Álvarez-Arenal Á, Chávarri-Prado D, Solaberrieta E, Fernández-González FJ, Chen- to-Valiente Y, Santamaría-Arrieta G. Fracture Resistance of Mo- nolithic High Translucency Zirconia Implant-Supported Crowns. Implant Dent. 2016 Oct;25(5):624-8.

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