21Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 Teknoscienza - medicina estetica di uno studio Il CSS dice no Il medico odontoiatra, termine con il quale può essere indicato l’odontoia- tra secondo un recente parere della CAO Nazionale, e il medico chirurgo sono gli unici professionisti sanitari parimenti abilitati a praticare atti me- dici quali diagnosi e terapia. Il parere del Consiglio Superiore di Sanità, a cui fa riferimento la nota ministeriale del 17 settembre 2014, è semplicemente un parere che non ha valenza norma- tiva, a differenza della legge 409, che invece è molto chiara, così come chia- ra è la posizione ufficiale di AIO (As- sociazione Italiana Odontoiatri). Così come elaborato, il documento rischia semplicemente di creare confusio- ne e disorientamento tra i tantissimi professionisti che si trovano quoti- dianamente impegnati nelle attività cliniche per rispondere ai bisogni di salutedeipropripazienti,chesonoan- che – e soprattutto – riferiti all’estetica del viso. Non ci possono essere vincoli o limi- tazioni circa metodiche terapeutiche e/omedicamentiutilizzatidagliodon- toiatri nel campo della medicina este- tica; l’unico vincolo per l’odontoiatra è rappresentato dal dover praticare “l’arte medica” nel proprio ambito di competenza. Nella legge che ha isti- tuito la professione di odontoiatria, si parla esplicitamente di diagnosi e te- rapia non solo dei denti e della bocca, ma anche delle mascelle e dei relativi tessuti. In sintesi, le aree del viso, ben individuate dalla 409/85, sono un settore di pertinenza dell’odontoiatra Medicina estetica – AIO: la legge 409 abilita gli odontoiatri a tutte le tipologie di cura di denti, bocca, mascelle e relativi tessuti dal punto di vista patologico, funzionale ed estetico. Parlando di medicina estetica, disciplina per molti aspetti ancora da esplorare, l’odontoiatra ha quindi tutte le carte in regola per operare con professiona- lità e competenze al pari di un laureato in medicina. D’altro canto, il dentista esercita la medicina estetica tutti i giorni nella propria quotidiana attività. Con una protesi totale ben costruita, ad esempio, si può dare un supporto al labbro superiore anche di 1 cm (nota bene!), con un effetto estetico più efficace di altri aiuti d’incremento volumetrico dei tessuti. In ortognatodonzia, poi, si lavora sulla posizione di ma- scella,mandibolaedenticoneffettisull’aspettoeste- tico del paziente estremamente importanti. Dr. Fausto Fiorile, Vicepresidente nazionale AIO anomalie congenite e acquisi- te dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti, nonché alla prevenzione e alla riabilitazione odontoiatriche. Gli odontoiatri possono pre- scrivere tutti i medicamenti necessari all’esercizio della loro professione». Anche sul passaggio che pre- vede che i trattamenti estetici siano “collaterali” all’attività odontoiatrica, la posizione di ANDI è molto critica in quan- to il legame tra trattamenti di medicina estetica e piano di trattamento «va inteso in sen- so lato» e per somministrare un filler «non può certo essere necessario aver prima esegui- to sul paziente un trattamento odontoiatrico complesso. L’interpretazione del CSS do- vrebbe solo escludere la possi- bilità che un laureato in odon- toiatria apra uno studio di medicina estetica o che la eser- citi come attività prevalente nel suo ambulatorio privato». Aldo Nobili, Vice Presidente ANDI