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Dental Tribune Italian Edition

11Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 Teknoscienza - controllo infezioni L760 P650 H1935 La contaminazione del circuito idrico del riunito dentale Batteripotenzialmentepatogenicome Pseudomonas aeruginosa e Legionella pneumophila sono stati isolati nelle condotte idriche dei riuniti dentali. Sono nemici invisibili che possono essere annientati più facilmente con metodo e costanza piuttosto che con prodotti aggressivi. Il problema della contaminazione delle condutture idriche del riunito dentale è stato segnalato per la prima volta nel 1963 in Inghilterra dal dr. G.C. Blake,dopol’installazionedeimanipo- li ad alta velocità. Il controllo è stato fa- cilitato dal fatto che, all’epoca, le unità dentali non erano alimentate da un si- stemadiraffreddamentocollegatoalla distribuzionedell’acquapotabile,ima- nipolisiinstallavanoperciòalimentati direttamente da un serbatoio d’acqua autonomo dal resto dell’impianto. Alla scoperta del dr. Blake fecero se- guito numerosi articoli sulle riviste del settore dentale e furono pubblicati sistemi e idee di prevenzione. La mag- gior parte dei sistemi di controllo del- la contaminazione idrica del riunito consigliava il flussaggio, il trattamento chimicoelafiltrazione.Nelperiodose- guente, fine degli anni Ottanta e primi anni Novanta, è stato dimostrato che il circuito idrico del riunito dentale (DUWL) si contamina semplicemen- te usandolo, specialmente attraverso il rimbalzo di spruzzi entro la cavità orale e, per il fenomeno della ritrazio- ne dell’acqua sul manipolo, ogni volta che lo strumento rotante o la siringa, dopol’uso,venivariposizionatoaripo- so. Sono perciò risultate consigliabili alcune raccomandazioni preventive di carattere generale che, lungi dal ri- solvere il problema della contamina- zione, abbassavano la carica batterica presente nel DUWL del riunito, come esponiamo di seguito: • sin dagli anni Ottanta era sconsi- gliato l’uso di acqua non conforme agli standard dell’acqua potabile; • aidentistisiconsigliavanoperciòle opzioni disponibili per il migliora- mento della qualità dell’acqua usa- ta nel trattamento odontoiatrico, ad es. la disinfezione; • era inoltre consigliata l’abitudine di far funzionare a vuoto lo stru- mento rotante, prima di usarlo nella bocca del paziente e prima di riposizionarlo a riposo: tale pratica aveva lo scopo di favorire l’uscita dei batteri presenti nell’ultimo tratto del circuito idrico degli stru- menti. Le teorie del dr. Blake, che dimostra- vano la presenza di un gran numero di batteri – rivelatesi spesso patogeni, presenti nell’acqua dei sistemi idrici dentali e nell’aerosol che si diffondeva nell’ambiente – avevano sensibilizza- to al problema la professione dentale. In concomitanza, anche la diffusione nel mondo del virus HIV contribuì a destare preoccupazione nell’ambiente dentale. Il biofilm Il biofilm è una comunità microbica che si sviluppa in ambiente umido e crescerapidamentedove,oltreall’umi- dità, trova situazioni favorevoli, come temperatura e ancoraggio. Composto principalmente da batteri eterogenei, protetti da polisaccaridi, conosciuti come glico-calice che li conserva e difende dalle aggressioni chimiche, dall’essiccazione e dalla predazione. L’acqua che scorre nei tubicini del- le condotte idriche dei riuniti molto spesso contiene sostanze minerali, principalmente calcio e carbonato, che si depositano sulle superfici interne dei tubicini, formando una superficie ruvida alla quale aderiscono i batteri presenti in sospensione nell’acqua for- nita dal servizio pubblico. Si formano così incrostazioni di biofilm protette che il flusso di acqua non è in grado di rimuovere. Il flussaggio laminare nei tubicinidelriunitoliberamomentane- amente il fluido dai microrganismi so- spesi, ma non può essere considerato un rimedio alla contaminazione idri- ca. I biofilm maturi forniscono anche un ambiente favorevole ad altre forme di vita microbica tra cui funghi, alghe e protozoi. I microorganismi che inquinano il cir- cuitoidricodelriunitodentalesonogli stessi che si trovano nelle condutture dell’acqua potabile; perché quelli del riunito raggiungono densità maggio- ri e sono considerati più pericolosi? Le risposte a questi interrogativi sono principalmente tre, in una convergen- za di biologia, fisica e geometria, che si posso riassumere in tre momenti diversi: colonizzazione delle superfici, flusso laminare e rapporto volume su- perficie. Colonizzazione di superficie Molti tubi, giunzioni e piccoli serbatoi, costruiti per fornire acqua agli stru- menti, hanno superfici interne ruvide dove cristallizza facilmente il calcio contenuto nell’acqua e dove si con- centrano successivamente le molecole organiche che favoriscono le prolifera- zioni batteriche. Flusso laminare Il flusso d’acqua che scorre in un tubo di piccolo diametro è praticamente in movimento solo al centro della sezio- ne del tubo; vicino alle pareti il flusso rallenta moltissimo e, in prossimità delle zone dove incontra le patine bat- teriche,èpraticamentefermo,acquista alloraun’idrodinamicaasistemalami- nare,percuiilliquidointornoallepati- ne batteriche risulta fermo, data l’alta densità batterica in sospensione e il li- quido ristagnante, le patine batteriche non possono che aumentare. Rapporto superficie/volume L’acqua del riunito è più contaminata dell’acqua del rubinetto adiacente, an- che se entrambe sono alimentate dalla stessa fonte; il motivo è biologico, ed è l’attaccamento e la prolificazione del biofilm; entrando nel riunito il fluido si trova in un tubo di diametro molto piccolo, dove la superficie per unità di liquido contenuto diventa sempre più grande e disponibile per la colonizza- zione. Pericolo di infezioni Ancheselamaggiorpartedegliorgani- smi isolati nei riuniti dentali sono bat- teri con scarso potenziale patogeno, in pazienti immunocompetenti potreb- bero rivelarsi comunque pericolosi. La ricerca ha scoperto che negli ope- ratori sanitari del dentale, si nota un aumento dell’esposizione a batteri di legionella, aumento evidenziato dall’elevato titolo di anticorpi, rispetto al resto della popolazione dello stesso territorio ma non impegnata nel den- tale.Nel1974ilricercatoreClarkisolòla stessa specie di batteri Gram-negativi Pseudomonas da riuniti dentali e dalla flora nasale di 14 dei 30 dentisti con- trollati, anche se nessuno riportava sintomi clinici. Visti gli studi fatti, la ricerca e i control- li, si può concludere che tutti i riuniti dentali possono essere colonizzati da batteri e, se ci sono i batteri, c'è anche il rischio di contrarre malattie. Raccomandazioni Considerata la situazione generale e i rischi esistenti di contrarre infezioni, riteniamo doveroso consigliare agli operatori del dentale di fare tutto il possibile per diminuire il tasso batte- rico presente nel Duwl. Abbiamo vi- sto come il trattamento tradizionale (flussaggio) sia ben poco efficace, poi- ché riduce solo momentaneamente il potenziale batterico in sospensione e non distrugge le patine batteriche. Un trattamento più energico e di mag- giore durata, richiederebbe risciacqui accurati e prolungati per non arrecare fastidi ai pazienti. Viceversa un trattamento serale, fatto dopo l’ultimo paziente con una solu- zione disinfettante più concentrata, sempre che non danneggi le superfici con le quali viene a contatto, potrà re- stare all’interno del circuito idrico tut- ta la notte. L’aumento di concentrazio- ne e di durata farà sentire i suoi effetti positivi. Rimane il problema del biofilm: il disinfettante potrà disorganizzare il biofilm, ma non potrà sciogliere l’an- coraggio che lo tiene aggrappato alla superficie alla quale ha aderito. Il trattamento continuato e la distruzione del biofilm La soluzione a questo problema l’han- no offerta i produttori di detergenti per lavatrici e lavastoviglie aggiun- gendo l’anti-calcare al detersivo*. Se i due prodotti non sono incompatibili, in generale l’abbinamento ne miglio- ra l’effetto e il risultato sarà risolutivo. Una disinfezione dopo l’altra, durante il giorno (anche se breve e diluita per abbreviare anche il risciacquo), e una serale più concentrata, ma non solo, anche prefestiva e preferiale, ridurran- noinmododrasticoibatteriinsospen- sione e distruggeranno il biofilm. Problema risolto? Forse sì, anche per- ché, in generale, tutte le normative e le procedure di controllo, sono finaliz- zate a far scendere la densità batterica sotto il numero della loro potenziale patogenicità; tuttavia non ci si potrà fermare, l’esperienza ci insegna che basterà qualche trascuratezza, per ri- vedere gli effetti di quella popolazione batterica che tanto spaventa l’utenza odontoiatrica, gli odontoiatri e i loro collaboratori. Augusto Cattani * Quando il riunito è alimentato con acqua demineralizzata, l’anticalcare non è indi- spensabile; la sua presenza, associata al disinfettante, non sarà comunque inutile, poiché avrà la funzione di propulsore che aumenta l’efficacia del disinfettante. note

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