Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Dental Tribune Italian Edition

22 Dental Tribune Italian Edition - Settembre 2015Teknoscienza Presente e futuro della protesi rimovibile Il 12 e 13 giugno a Bologna, Rhein83 ha organizzato il primo Congresso internazionale dedicato alla protesi rimovibile, titolo “Tradizione e innovazione dei sistemi ritentivi”. Un grande successo con oltre 400 presenze, di cui circa 150 stranieri provenienti dai quattro continenti. L’azienda bolognese, nata oltre trent’anni fa, è leader mondiale nella produzione di attacchi per protesi rimovibile. In alcuni Paesi, quali gli USA, la protesi rimovibile è scelta per la maggior parte dei pazienti edentuli (di prossima pubblicazione una ricerca a cura dell’Università di Siena che offrirà una panora- mica mondiale, nda). È giusto porsi alcune domande. Si può parlare di ricerca e innovazione in protesi rimovibile nel 2015? La protesi rimovibile è un progetto di serie B? Esistono motivazioni che ci portano ad affermare che nel 2015, e anche in futuro, la protesi rimovibile avrà pari dignità della protesi fissa? E investire in ricerca è attuale e necessario? Venti relatori invitati a Bologna il 12 e 13 giugno si sono confrontati su questi argomenti e hanno dimostrato quanto sia attuale e tutt’altro che di serie B il tema. È innegabile che la popolazione anziana sia in aumento e lo sarà sempre più, aumenteranno dunque notevolmente i soggetti edentuli per i quali è necessario trovare soluzioni protesiche semplici e soprattutto facili da gestire. Al termine della manifestazione alcuni dei partecipanti sono stati intervistati dalla Rhein83 che ha gentilmente concesso al nostro giornale di pubblicarne alcune. Prof. Andrea Borracchini, Università degli Studi di Siena. Professore nei prossimi anni si noterà un incremento della popolazione anziana e quindi un incremento dell’edentulia. A suo parere tutto ciò modificherà l’approccio dell’odontoiatria al progetto protesico da scegliere? Sicuramente la piramide demografica italia- na ha degli aspetti del tutto peculiari e cal- coliamo in questo momento che circa il 30% della popolazione sarà composta da ultra sessantacinquenni. Questo significa che au- menteranno i cosiddetti grandi vecchi, i qua- li hanno bisogno di tecnologie protesiche molto semplici e molto efficaci, per non par- lare di coloro che in qualche modo si trovano in istituzioni, quali case riposo o altro, a cui rapportarsi con un atteggiamento del tutto particolare. Per questo penso che i fonda- mentali della protesi mobile siano indispen- sabili e che le soluzioni più semplici siano e saranno quelle più facilmente impiegabili. E quindi protesi mobile o protesi fissa. La scelta dipende da fattori economici o ci sono altre motivazioni? È inutile escludere i fattori economici. Siamo un paese nel quale più del 60% della popo- lazione non va dal dentista con regolarità, per motivazioni di tipo economico e quindi, se dovessi dire che i fattori economici non contano nelle scelta dei nostri pazienti, di- rei una bugia. Senza tenere conto del fattore economico, portano a privilegiare di gran lunga la protesi rimovibile quei pazienti che hanno difficoltà a essere gestiti: i grandi vec- chi o i pazienti che hanno difficoltà a torna- re nello studio odontoiatrico per i controlli. Protesi su impianti, ma su quanti impianti? Io provengo ovviamente da un’esperienza dell’era pre-implantare, e quindi definirei un protesista come tale quando è in grado di ri- solvere tutti i problemi. Per quanto riguarda sempre la categoria di persone molto anzia- ne in cui la manutenzione di un lavoro più complicato è difficile, io suggerisco il minor numero di impianti possibile. Parlando di attacchi a sfera e a basso profilo, lei quali preferisce e perché? Io uso quasi esclusivamente quelli a bas- so profilo con le plastiche o nylon o teflon, come le si vuole chiamare, intercambiabili. Le trovo più duttili e, sempre per i motivi che elencavo prima, più le cose sono semplici in bocca e meno creano problemi *** Prof. Gianfranco Gassino, responsabile del servizio di protesi mobile totale presso la Dental School di Torino. Prof. Gassino lei insegna presso la Dental School di Torino, considerata una delle migliori facoltà di Odontoiatria in Europa. A suo parere, parlare agli studenti di Odontoiatria di protesi rimovibile è utile? Lo è per due motivi fondamentali: la prote- si rimovibile è un po’ la mamma di tutta la protesi e la popolazione sta aumentando e invecchiando, per cui la semplificazione del trattamento è utile, importante e bisogna saperla conoscere. La popolazione anziana è in forte incremento. Quale progetto protesico è preferibile nell’anziano? Nell’anziano è senz’altro preferibile il pro- getto protesico più semplice possibile e più facilmente gestibile, sia da parte del pazien- te ma anche da parte degli operatori, perché l’anziano è soggetto a repentini e progressivi cambiamenti dell’apparato stomatologico, per cui più è semplice e maggiore sarà il be- neficio per il paziente. *** Professor Loris Prosper Medico Chirurgo – Odontoiatra Responsabile Reparto Odontoiatria Estetica San Raffaele di Milano. Prof. Prosper a suo parere parlare oggi di protesi su attacchi è attuale? Molti pazienti chiedono la protesi fissa. Secondo lei ci sono delle condizioni che possono portare il clinico a consigliare un progetto di protesi rimovibile? Ritengo che allo stato attuale una delle mo- tivazioni che portano il paziente a decidere di dover fare delle protesi amovibili è prin- cipalmente l’aspetto economico, perché pur- troppo statisticamente il 60% della popola- zione italiana non va ancora dal dentista: sarà la crisi o saranno i costi eccessivi neces- sari per ottenere questi lavori così complessi. Anche noi clinici dobbiamo andare incontro al paziente e deve esserci sempre un aspetto umano. Una delle cose che vorrei chiarire è che, in questi casi, la figura dell’odontotecni- co è importante per affrontare qualsiasi ti- pologia di protesi, soprattutto per la protesi amovibile. In questi giorni abbiamo sentito parlare di un’accademia internazionale di protesi rimovibile. Lei che cosa ne pensa? Sarebbe una bellissima cosa. Ma, a costo di ripetermi, aggiungo: a fare protesi amovi- bile è l’odontotecnico, ritengo che il clinico abbia poco da fare, al di là delle impronte. Bisogna dunque fare in modo che le due specialità lavorino insieme sempre. L’idea di un’accademia sulla protesi rimovibile, sarebbe una bellissima cosa, perché attual- mente all’interno dell’università abbiamo proprio degli orari e delle lezioni dedicati alla protesi totale. Da quanti anni conosce Rhein83? Conosco Rhein83 da quando è nata, nel 1983 appunto, cioè da tanti anni, ed è sempre sta- ta per quanto riguarda la mia realtà, sia di tecnico sia di clinico, un punto di riferimento per trovare qualsiasi soluzione anche la più semplice. In questi anni ho visto la crescita importante di questa azienda e secondo me il suo successo è legato al saper essere vicini al proprio utente, al proprio utilizzatore. *** Prof. Ugo Torquati Gritti, docente di Protesi mobile presso l’Università Statale di Milano, polo centrale. Professor Torquati, lei è considerato uno dei maggiori esperti italiani di protesi. La protesi rimovibile nel 2015 è attuale? Tra 10 anni si continuerà a parlare di protesi su attacchi? Sì. Contrariamente a quello che si pensava in passato, che la prevenzione avrebbe portato a una diminuzione della protesi totale, gli ultimi dati statistici ci dicono invece il contrario, sia dagli Stati Uniti sia dall’Italia. Dati ISTAT rife- riscono che l’aumento della popolazione e an- che le condizioni economiche non permettono di approcciare a sistematiche che incidano in maniera pesante sui bilanci familiari e in più i flussi migratori indicano che la protesi totale aumenterà. Quello che dobbiamo fare è un tipo di protesi che sia usufruibile da tutta la popola- zione, quella con gli attacchi potrebbe essere un buon sistema per aumentare il comfort del pa- ziente, incidendo meno sul bilancio familiare. Nel 2016 nascerà l’accademia internazionale di protesi rimovibile e dovrebbe essere un luogo virtuale in cui esperti possono confrontarsi e fare formazione e ricerca. Che cosa ne pensa? Sono molto favorevole, perché questa po- trebbe essere l’occasione per unire varie scuole del passato e creare proprio un con- fronto e una uniformità di vedute. È inutile arroccarsi a delle idee che non sono neanche sostenute a livello scientifico. Meglio l’u- nione delle tecniche che possa portare a un progetto che crea benefici ai nostri pazienti. Sarebbe molto interessante anche per i pa- zienti. *** Dott. Alessio Casucci, odontoiatra toscano e relatore ai Rhein Day. Dott. Casucci, pur essendo molto giovane lei è considerato già un esperto in protesi. Se le parlassi della protesi rimovibile come la cenerentola della protesi, cosa mi risponderebbe? Credo di essere un appassionato di protesi più che un esperto. La protesi rimovibile è una delle opzioni possibili che devono esse- re proposte al paziente per il ripristino fun- zionale ed estetico. Senz’altro per gli aspetti progettuali e realizzativi non può essere considerata una protesi di secondo livello. Rhein Day: due giorni dedicati agli esperti di protesi rimovibile. Un successo annunciato o una sorpresa? Il successo di questo evento, con un’affluen- za così importante e con un livello scientifi- co così alto, è una chiara evidenza di come questa disciplina si stia riprendendo l’at- tenzione che merita. Sicuramente una con- ferma del fatto che anche nei prossimi anni parleremo di protesi rimovibile.

Sito