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Dental Tribune Italian Edition

4 Dental Tribune Italian Edition - Settembre 2015Gestione dello Studio Il dente ha 5 lati – il tuo paziente li pulisce tutti? TePe, da 50 anni, ha sempre prestato particolare attenzione alla pulizia interprossimale in stretta collaborazione con la professione dentale. È importante che i tuoi pazienti sappiano che lo spazzolino pulisce solo 3 dei 5 lati del dente, i restanti 2 sono gli spazi interprossimali. Gli scovolini hanno dimostrato essere i dispositivi più efficaci per la pulizia interprossimale. 50 anni di pulizia interprossimale Prodotti in Svezia, usati in tutto il mondo. www.tepe.com · infoitalia@tepe.com tel. +39 02 93291475 · fax +39 02 93594980 AD150071IT AD150071IT_DentalTribune_ 156x185.indd 1 2015-07-15 10:16:03 Per più motivi l’odontoiatria è in- teressata al controllo della qualità delle cure. È di attualità in Italia il problema dell’abusivismo discus- so non molto tempo fa in un con- vegno tenutosi a Torino3 . Innanzitutto, la lotta contro l’abu- sivismo non ha solo scopi di tute- la corporativa, ma motivi di etica professionale in quanto destinata a garantire una migliore qualità del- le prestazioni, e il suo presupposto, infatti, è che la buona qualità delle cure odontoiatriche sia garantita solo se effettuata dagli specialisti. Il secondo motivo, non meno im- portante, è che l’apertura e l’eser- cizio in qualunque studio profes- sionale come quello dentistico, in Italia come in altre nazioni – USA, Canada e Regno Unito –, richiede autorizzazioni e accreditamenti ba- sati sulla conformità a determinati requisiti strutturali, impiantistici e organizzativi, nonché a un control- lo periodico della loro applicazione. In Italia, ad esempio, le autorizza- zioni all’esercizio, come verrà me- glio precisato in seguito, si basano sulla conformità a requisiti elabo- rati per gli ambulatori chirurgici e specificamente per gli studi den- tistici solo in tre regioni: il Friuli4 , il Veneto5 e le Marche6 , e solo in quest’ultima sono stati definiti i requisiti per l’accreditamento. Indipendentemente dalla specifi- cità dei requisiti, che è auspicabile venga estesa a tutte le regioni, spe- cie per le particolarità tecnologi- che, per l’apertura e la gestione di uno studio privato non è previsto un controllo di qualità esplicito. Tuttavia, nella conformità ai requi- siti minimi strutturali e organiz- zativi è insito un riferimento alla qualità delle prestazioni che pre- suppone un minimo di strutture e di organizzazione. Il terzo e più importante motivo per interessarsi di qualità è il suo valore promozionale, che è – come è ben noto – garanzia di successo in un sistema competitivo come quel- lo della professione privata medica e odontoiatrica in particolare. Stabiliti i motivi che devono in- durre gli odontoiatri a occuparsi di qualità, si pone la domanda: che cosa si intende oggi per qualità delle cure e come si misura? Non è facile sintetizzare in breve concet- ti, definizioni, metodi e normative nazionali e internazionali per il raggiungimento di una buona qua- lità delle cure odontoiatriche. Se nel linguaggio comune l’acce- zione di buona o cattiva qualità delle cure è relativamente facile, così non è quando si vuole quan- tificare la qualità delle prestazioni per confrontarla con standard di riferimento, in pratica come misu- rarla e chi la deve misurare. Tradizionalmente, il controllo di qualità o – come si definisce inter- nazionalmente – “quality asses- sment”, prende in considerazione Controllo di qualità in odontostomatologia1 Prof. Plinio Pinna Pintor2 le tre dimensioni della qualità oggetto della verifica secondo lo schema classico di Donabedian7 , il fondatore della disciplina. – Le strutture (structures): caratte- ristiche o proprietà fisiche e or- ganizzative del sistema ossia del contesto ambientale in cui ven- gono effettuate le cure (dimen- sioni degli ambienti, condizioni climatiche, percorsi, dotazioni strumentali, ore di assistenza infermieristica e sua qualifica- zione) e organizzative dei servizi accessori (informazioni, privacy, archivio) in cui si effettua la cura. – Il processo o procedura (process): modalità con cui le cure vengono effettuate o, secondo la definizio- ne della JCAHCO8 , la serie di even- ti, attività, meccanismi o prassi destinate a ottenere un risultato (le modalità di accettazione e di compilazione delle cartelle, il ri- spetto delle norme di sicurezza, i percorsi di cura, la preparazione del paziente per l’attività chirur- gica, l’uso di farmaci, il controllo delle infezioni). In ambito odonto- iatrico, ad esempio, come indica- to nelle linee guida recentissime delle ADA9 , i processi riguardano la profilassi antibiotica, l’anestesia e la sedazione, il controllo delle infezioni compreso l’HIV, le racco- mandazioni inerenti il fumo, e la sicurezza ed efficacia dello sbian- camento. – I risultati o esiti (outcomes): varia- zioni misurabili della salute o del contrario (mortalità e complica- zioni) riconducibili a determinati interventi. Possono essere classi- ficati come clinici, fisiologici, bio- chimici, emozionali o cognitivi e psicosociali.Fragliesitidipartico- lare rilevanza oggi, si considera il giudizio espresso dal paziente e il grado di soddisfacimento. In am- bito odontoiatrico, ad esempio, è stata valutata la qualità delle cure protesiche in rapporto alle attese del paziente10 . Poiché non esistono valori assoluti per accertare la qualità delle strut- ture, dell’organizzazione e dei ri- sultati, tutto il sistema di controllo si basa sul riferimento a standard o requisiti strutturali, procedurali o di outcome o esito – e ai loro rela- tivi indicatori. Gli standard di riferimento conte- nuti nelle normative internaziona- li e nazionali, elaborati sulla base del consenso di esperti e della let- teratura, sono stati introdotti nei manuali di accreditamento. Quelli più noti, come quelli utilizzati in Nord America, USA e Canada, e in Australia, contengono prevalen- temente standard di processo e di struttura, e solo di recente sono stati introdotti anche standard di esito e relativi indicatori. An- che quelli attualmente prodotti dalle Regioni italiane sono preva- lentemente standard di struttura e di processo. Nella legislazione italiana, infatti, come accennato in precedenza, in base alla legge sui requisiti minimi del gennaio 199711 , tutte le istituzioni pubbli- che e private che intendono eser- citare l’attività sanitaria devono – in un periodo di tempo variabile a seconda se si tratti di istituzioni preesistenti o di nuova costru- zione – conformarsi ai requisiti minimi strutturali-organizzativi- tecnologici contenuti nella legge e successivamente sviluppati in sede regionale. Ad esempio, per quanto riguarda l’attività odontoiatrica ambulatoriale, nei requisiti mini- mi specifici elaborati ai fini auto- rizzativi sono stabilite le aree dei locali, le caratteristiche dei riuniti, le norme per la sterilizzazione, il numero e la qualificazione del per- sonale i protocolli secondo linee guida per la sicurezza biologica, la sanificazione e così via. Per l’accreditamento istituzionale, indispensabile per potersi qualifi- care a svolgere attività per il SSN, è necessario conformarsi anche ai cosiddetti “requisiti ulteriori”, che garantiscono una migliore qualità delle cure ad assoggettarsi al con- trollo periodico del loro manteni- mento. Nella realtà attuale in Italia è improbabile che gli odontoiatri scelgano di accreditare i loro studi per il Servizio Sanitario Naziona- le, se non in piccola minoranza. In questo caso dovranno adeguarli non solo ai requisiti richiesti per l’autorizzazione all’esercizio, a cui ho precedentemente accenna- to, ma anche a quelli ulteriori per l’accreditamento. Solo la Regione Marche al momento ha elaborato questi requisiti, che sono prevalen- temente di natura organizzativa: ad esempio, una guida ai servizi, un sistema di prenotazioni per il controllo delle liste di attesa, una documentazione dell’attività con cartelle cliniche, l’accesso di urgenza e così via. In ogni caso e indipendentemente dall’accredi- tamento istituzionale obbligatorio per i fornitori del SSN, l’interesse degli odontoiatri per le ragioni esposte in precedenza è di confor- marsi ai criteri della SIVRQ12 per ottenere un miglioramento della qualità basato sulla autovalutazio- ne volontaria, mirando all’accredi- tamento di eccellenza. >> pagina 5 1. Introduzione al XIV Congresso internazionale odontostomatologico. Monte Carlo, 8-9 novembre 2002. 2 Presidente della Fondazione Arturo Pinna Pintor, Torino. www.tepe.com · infoitalia@tepe.com tel. +390293291475 · fax +390293594980 AD150071IT_DentalTribune_ 156x185.indd 12015-07-1510:16:03

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