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Dental Tribune Italian Edition

37SpecialeLaser Tribune Italian Edition - Settembre 2015 << pagina 36 la cooperazione del paziente e di- minuire l’ansia correlata alle cure dentali, in particolare nei pazienti pediatrici16 . Lo scopo di questo studio clinico, basato sull’esperienza di 5 anni di trattamenti di conservativa laser- assistita effettuati con il laser a erbio (Er:YAG “LightWalker”, 2940 nm, Fo- tona, Slovenia) presso il nostro re- parto di Odontoiatria Special Needs e Chirurgia Maxillo-Facciale, è quello di evidenziare i vantaggi dell’uso del laser a erbio in questo tipo di pazienti. Casi clinici Caso 1 (Figg. 1-5) S., bambino di 9 anni con distur- bi autistici, era stato in precedenza trattato in narcosi per curare alcune lesioni cariose su elementi decidui, data l’impossibilità di effettuare il trattamento alla poltrona. Durante i controlli periodici, sono stati eviden- ziati due ulteriori processi cariosi su 35 e 36. Si è deciso di provare a tratta- re il premolare, quello con la carie più superficiale, mediante l’uso del laser a erbio e della tecnica “tell-show-do”, senza utilizzare l’anestesia. Il risultato è stato soddisfacente, sia per quanto ha riguardato la collabo- razione del paziente, sia per la buona qualità del restauro, nonostante l’im- possibilità di applicare la diga. I parametri usati sono stati: Medium Short Pulse (MSP); energia di 150 mJ; frequenza di 30 Hz; manipolo con quarzo in modo “non a contatto”; Fluenza di 23.6 J/cm2 ; spray di aria e acqua. Caso 2 (Figg. 6-8) A., ragazza di 15 anni in trattamento con farmaci antiepilettici e con ritar- do mentale, non è mai stata sottopo- sta a trattamenti odontoiatrici ed è terrorizzata dall’idea di riceverli. Avendo rilevato la presenza di una le- sione cariosa a carico di 16, si è deciso, al fine di evitare una seduta in narco- si, di tentare un approccio mediante l’utilizzo del laser a erbio associato alla tecnica del “tell-show-do” senza usare anestetici locali. Il risultato ottenuto, soddisfacente in termini di collaborazione e di qualità del restauro, ha consentito di poter trattare, anche successivamente e in altre occasioni, la paziente, la quale si è sottoposta alle cure in modo molto collaborativo. I parametri usati sono stati: Super Short Pulse (SSP); energia di 250 mJ; frequenza di 10 Hz, manipolo con quarzo in modo “non a contatto”; Fluenza di 39.3 J/cm2 ; spray di aria e acqua. Caso 3 (Figg. 9-13) A. è un bambino di 7 anni con ritardo mentale associato a una importante incoordinazione motoria che lo porta spesso a causare dei traumi, in parti- colare facciali. Si è presentato alla nostra osservazio- ne per una frattura traumatica non complicata a carico del 21. I genitori erano riusciti a recuperare il frammento fratturato e l’avevano conservato nel latte. Si è deciso quindi di tentare il re-in- collaggio del frammento con laser a erbio associato alla tecnica del “tell- show-do”. Sia il dente che il frammen- to sono stati preparati con il laser e successivamente mordenzati con aci- do ortofosforico e quindi incollati con del composito “flow”. Il trattamento è stato molto positivo sia in termini di collaborazione che di risultato estetico. I parametri usati sono stati: Super Short Pulse (SSP); energia di 250 mJ; frequenza di 10 Hz; manipolo con quarzo in modo “non a contatto”; Fluenza di 39.3 J/cm2; spray di aria e acqua. Discussione Anche se il numero di persone con problemi di disabilità sia stimato intorno ai 500 milioni in tutto il mondo17 , il numero di pubblicazioni scientifiche sul tema del trattamento dei pazienti “Special Needs” è molto scarso in rapporto alla letteratura in ambito odontoiatrico e questo argo- mento non fa quasi mai parte del cur- riculum di studi delle scuole odonto- iatriche della maggior parte dei Paesi. Fortunatamente l’odontoiatria Spe- odontoiatri, personale e familiari in modo da ottenere la massima coo- perazione per migliorare la qualità di vita di questi pazienti18 . Un posto speciale, in quest’ottica, ri- vestono le nuove tecnologie, il laser in particolare, le quali sono in grado di fornire un’indispensabile aiuto per guadagnare la fiducia e la conseguen- te collaborazione dei pazienti. Come abbiamo sopra descritto, l’Er:YAG può evitare il contatto con i denti e conseguentemente la produzione di sgradevoli vibra- zioni risultando, pertanto, nella modalità di “non contatto”, di gran lunga più confortevole per i pazienti19 . Inoltre, la ridotta o spesso assente percezione del dolore, grazie alla estremamente breve durata degli impulsi e l’effetto di biostimolazione, rende questo strumento ormai inso- stituibile per aumentare la complian- ce durante la cura20 . Conclusione La nostra esperienza di 5 anni sui pa- zienti “Special Needs” ci permette di affermarecheillaseraerbiopuòesse- re considerato un ottimo strumento per promuovere la cooperazione del paziente, ridurre la sua ansia legata all’uso degli strumenti rotanti e ot- tenere risultati migliori con uguali o minori tempi operativi. cial Needs sta gradualmente otte- nendo una sua autonomia come specialità con la mission di fornire una specifica educazione a medici, Fig. 9 Fig. 12 Fig. 13 Fig. 10 Fig. 11

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