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Dental Tribune Italian Edition

7Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2015 Il Consulente Immobiliare “Back to natural”, ritorno al naturale nell’arredamento degli studi medici Nel corso degli anni si sono viste succedersi diverse tendenze per l’arredamento degli studi medi- ci. Molti decenni orsono si pre- diligeva uno stile minimalista su cui campeggiava il colore bianco, come simbolo di igiene, pulizia e purezza. Dal minimale si è passato all’hi- tech, con prevalenza di materiali come vetro, acciaio e superfici più o meno riflettenti, sempre con inconscio richiamo all’igiene e alla salubrità. Verso gli inizi del decennio scorso, specialmente per gli studi di medicina estetica, c’è stato un richiamo all’etnico con colori carichi, saturi e con trattamenti superficiali a effetto manuale, fino a diventare il tema cardine dell’arredamento. Qualunque sia stato l’approccio o l’artefice dell’intervento deco- rativo, la maggior parte di questi interiors si caratterizzavano per un’atmosfera abbastanza imper- sonale e demandavano ad alcuni elementi (come quadri e sculture) il compito di personalizzare l’am- biente. Ultimamente è in atto un nuovo modo di interpretare la decora- zione e gli spazi degli studi me- dici, in cui le scelte decorative tendono verso un interior carat- terizzato da materiali, colori e forme naturali. In parte questo cambiamento è dovuto allo svilupparsi del con- cetto che prendersi cura della propria salute sia sinonimo di be- nessere, il cui senso attuale – per via del largo diffondersi del well- ness e della new age – non si ri- ferisce più allo stato di chi non è affetto da malattie, ma a una più ampia sfera di condizioni psico- fisiche basate sulla filosofia del- la miglior qualità di vita. Anche curarsi adeguatamente in am- bienti accoglienti e confortevoli diventa, quindi, parte della cura nonché sinonimo di alta qualità di vita e sua garanzia. Quindi il tornare al naturale, non solo come approccio medicale (fitoterapia, olistica), ma soprat- tutto ambientale (materiali na- turali, feng shui, attenzione alle sostanze volatili inquinanti degli ambienti e dei materiali, confort psicofisico ecc.), oggigiorno è una necessità intrinseca. Per quanto attiene alle scelte degli interiors, la volontà di utilizzare i mate- riali naturali nelle loro peculiari caratteristiche segue questa ten- denza. Tornano a gran voce legni, pietre, tessuti e forme morbide; gli ambienti, specie gli spazi di accoglienza (desk, sale d’aspet- to), tendono a essere progettati in modo da creare luoghi conforte- voli, e la luce naturale viene usata come elemento illuminotecnico primario. Dal punto di vista della compo- sizione degli spazi, soprattutto per le sale d’attesa, si riprendono gli schemi rassicuranti e confor- tevoli dell’abitare; gli elementi seduta non sono messi in conti- nuità o linearmente, ma calcolati e distribuiti utilizzando anche le teorie della prossemica, per cre- are spazi di pertinenza specifici, assicurando un senso di privacy, ma evitando al contempo la rea- lizzazione di uno spazio asettico e anonimo. Anche le scelte colo- rimetriche vengono studiate ad hoc (in base alla tipologia dei lo- cali, dimensioni, illuminamento specifico e orientamento), sce- gliendo toni e colori piacevoli che riscaldino gli ambienti e concor- rano a dare serenità e tranquilli- tà, come i blu, i greige, i taupe, le tonalità del giallo e le tinte origi- nali degli stessi materiali. A differenza dei materiali natu- rali di un decennio orsono, quel- li attuali, grazie agli applicativi della tecnologia e delle nanoscienze, hanno trattamen- ti non invasivi che non alterano le caratteristiche specifiche, ma permettono di do- tarli di performan- ce tali da renderli igienici, sicuri, ga- rantendo la facile pulizia e l’igiene. L’ultimo aspetto che, in ordine di tempo, si sta dif- fondendo, è l’at- tenzione all’aspet- to green e al ciclo vita del materiale. In questo contesto non solo la naturalità del mate- riale è importante, ma anche la sua produzione, la lavorazione, il trasporto e il futuro smaltimen- to: tutte operazioni da compiersi nel massimo rispetto ambientale. Massimo Tiberio, architetto in Torino

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