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Dental Tribune Italian Edition

44 Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2015Meeting & Congressi EVENTSwww.dental-tribune.com Consulta sul nostro sito l’area Events, un aggiornamento continuo sui migliori eventi del dentale. Sido: incontro tra arte, cibo e musica negli austeri saloni del Museo della Scienza e della Tecnica Il Museo nazionale della Scienza e della Tecnica “Leonardo da Vin- ci” di Milano presenta la maggior collezione al mondo di modelli di macchine su disegni di Leonardo: da quelle civili – come la gru gire- vole o la macchina battipalo – alle militari – come la nave veloce spe- ronatrice. Una ricchezza espositiva che ha visibilmente conquistato gli ospiti dello Spring Meeting la sera del 6 marzo, proponendo una sorta di ideale parallelismo tra la tecnolo- gia in mostra e quella che ispira gli apparecchi ortodontici. Iniziata, quindi, con un percorso di scoperta di alto profilo, la serata si è dipanata inizialmente lungo una galleria dove, sullo sfondo delle ri- produzioni leonardesche, venivano offerte leccornie come aperitivo, sotto l’occhio distaccato di figure femminili misteriose elegantemen- te munite di copricapi di frutta e fiori. Il lungo corridoio è sfociato infine in un’austera ed elegante sala delle colonne, sede di una cena di gala dal menu raffinato e di respiro internazionale. Piatti autoctoni e colorati sono stati abbinati a balli e musiche dello stes- so Paese di provenienza dei cibi, in un mix di folklore e cultura gastro- nomica. Trasportati da melodie e sapori, i commensali si sono lasciati contagiare da un’allegria diffusa, mentre Giampietro Farronato, con interventi brevi ma efficaci, intrat- teneva gli ospiti, quale impeccabile padrone di casa. «Una serata amichevole e originale, che aumenti le relazioni tra i par- tecipanti e coinvolga tutti i cinque sensi per rimanere a lungo nella memoria», questo, nell’intenzione degli organizzatori, era il “taglio” da dare alla serata e alla cena di gala. E così effettivamente è stato. Carmen Mortellaro Allo Spring Meeting di Milano, primavera non solo nel titolo ma anche nei risultati In chiusura dello Spring Meeting SIDO, il congresso di primavera svoltosi all’Hotel Marriot di Mila- no, il 6 e 7 marzo, Giampietro Far- ronato, presidente SIDO, avanza alcune considerazioni a posterio- ri sull’evento protrattosi fino alla sera di sabato 7, ripercorrendo con i giornalisti tappe e scelte or- ganizzative dell’evento che ha vi- sto approdare in via Washington a Milano quasi mille professionisti odontoiatrici, tra dentisti, igieni- sti e assistenti alla poltrona. Dal momento che l’anno passato gli intervenuti all’evento erano sta- ti circa la metà, Farronato ne ha tratto due considerazioni: «Da un lato la politica della SIDO “rende”, dall’altro, se il collega viene, mal- grado le difficoltà del momento e la mancanza di tempo, vuol dire che la voglia di ripresa c’è». «Abbiamo deliberatamente com- presso l’arco di partecipazione in due giorni e non in tre – osserva – per considerazioni soprattutto economiche, mettendo i parte- cipanti in condizione di arrivare alla mattina stessa del congresso, saltando così una notte d’alber- go». Anche da un punto di vista logi- stico, il presidente SIDO ha cer- cato di favorire la partecipazione unificando alloggiamento e sede del convegno, ed evitando così troppi spostamenti. Unica usci- ta, la cena di gala svoltasi al ce- lebre Museo della Scienza e della Tecnica, dove tuttavia l’ortodon- zia, come specialità, in parte si ritrova, avendo, come il Museo, anch’essa tre imperativi da con- ciliare: scienza, tecnica e arte. «La scelta – puntualizza ancora Farronato – ci collega idealmente all’Expo dove, in chiusura, svol- geremo il nostro congresso». Mo- rale? «La “stanzialità” del Meet- ing meritava sicuramente un’ec- cezione». Non si può non parlare, tutta- via, della dignità dell’evento dal punto di vista scientifico, corro- borata dalla presenza di relatori importanti e dall’ampia possibili- tà di contatto con i partecipanti, specie nei coffee break. Tra i mo- menti qualificanti del Meeting e dell’attività SIDO, il presidente ricorda la concessione a titolo gratuito ai giovani neolaureati (anche igienisti) di diventare soci per tre anni della più grande So- cietà scientifica italiana, con tutti i benefit del caso (abbonamento alle riviste, comunicazioni istitu- zionali, partecipazione agevolata agli eventi ecc.). Se questi aspetti del Meeting sono tutti degni di apprezzamen- to, in primis, fondamentale e im- prescindibile, rimane l’obiettivo ispiratore, componente stessa dell’anima e della mission SIDO: la “scientificità” del Meeting. Un termine pregnante, che a Milano si è articolato concretamente in due filoni: da un lato, le contro- versie in ortodonzia (così impor- tanti da dare il nome al Meeting stesso), dall’altro, il tema della compliance, che ha movimenta- to soprattutto il confronto del sabato. Parlando di controversie, «pur lavorando sull’evidence ba- sed – commenta Farronato –, in ortodonzia non esistono due casi identici: troppe le variabili, trop- pi i borderline». Sulla compli- ance, questo momento essenzia- le nel rapporto medico-paziente, sottolinea l’attenzione riscossa nella platea, quale conferma (e premio) di una scelta indovinata. DT Italia “Predire, creare e mantenere la collaborazione” Questa è compliance Gli ortodontisti dovrebbero sempre, all’inizio della terapia, stimare il livello di collaborazione otteni- bile da ogni singolo paziente. Di solito sono guidati da impressioni generali ottenute dalla prima visita. Il sesso, l’età del paziente, la provenienza demogra- fica, gli aspetti psicologici e psicosociali, l’attitudi- ne per il trattamento, le aspettative, il rapporto tra paziente, genitori e ortodontista, sono tutte varia- bili in grado di stabilire differenti livelli di colla- borazione. L’iniziale attitudine dei pazienti verso un trattamento ortodontico può predire il grado di accettazione dell’apparecchiatura e il livello della successiva collaborazione. Questa evidenza suggerisce che l’attenzione del cli- nico verso l’adattamento dei pazienti è necessaria nelle prime fasi di trattamento, così da assicurarsi e aumentare la futura collaborazione. I pazienti col- laborano di più quando credono che le loro azioni possano condurre a risultati di trattamento perce- pibili e migliori. Nel passato, i trattamenti ortodon- tici venivano condotti seguendo definiti standard professionali, senza considerare le priorità e le ca- pacità del paziente. Un approccio orientato al sin- golo paziente, invece, pone sull’ortodontista parte della responsabilità riguardo al grado di collabo- razione ottenuta. In questo modello l’ortodontista sviluppa un piano di terapia basato sulle aspettati- ve e capacità del paziente. La creazione di un paziente collaborante inizia con l’attitudine dell’ortodontista.

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