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Dental Tribune Italian Edition

42 Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2015Meeting & Congressi TECHNICIANS & CDTs PRACTICE OWNERS & MANAGERS DENTAL NURSESDENTISTS DENTAL HYGIENISTS & THERAPISTS NOT JUST ALL MOUTH. FREE TEAM CPD NEW: DENTAL AWARDS HANDS-ON WORKSHOPS There’s something for the whole team. Register for your FREE place now. thedentistryshow.co.uk/tribune FREE MAJOR EXHIBITION INTERNATIONAL SPEAKERS PRODUCT LAUNCHES EVENTSwww.dental-tribune.com Consulta sul nostro sito l’area Events, un aggiornamento continuo sui migliori eventi del dentale. < pagina 1 Quelli che si sono già prenotati in- fatti hanno già doppiato le 800 mila unità e minacciano seriamente di insidiare il primato dell’Ostensione del 2010 che provocò una fiumana di oltre due milioni di persone. Den- tal Tribune rende conto di un evento così epocale, pur se non prettamen- te odontoiatrico come l’Ostensione, perché sta per essere pubblicato un volume realizzato da sette autori (tra questi chi scrive), di cui cinque medi- ci. La presenza dominante di camici Bianchi (tre sono affermati odonto- stomatologi) si evince anche dal ti- tolo del volume: Autopsia dell’Uomo della Sindone, edito dalla Ldc. Come su un ideale tavolo settorio, i cinque camici bianchi si sono chinati assie- me per cercare «di gettare un po’ di nuova luce – osserva Bruno Barberis, celebre sindonologo – su un’imma- gine che ancor oggi, all’inizio del terzo millennio, è considerata dagli scienziati inspiegabile». Sono state fatte numerose analisi dettagliate sull’uomo della Sindo- ne, ma non sono servite a dare una risposta ai misteri più inspiegabili. Come si sono formate le impronte? Perché sul telo non vi sono segni di decomposizione? E infine, l’interro- gativo fondamentale, chi era costui? Il volume riporta i contributi di Lui- gi Rodella, che ricopre la cattedra di Anatomia a Brescia; Giovanni Pie- rucci, docente illustre e decano dei medici legali italiani; Giampietro Farronato, professore all’Università di Milano, attuale presidente SIDO; Mauro Labanca, docente di Patologia speciale chirurgica odontoiatrica al S. Raffaele; e Alessandra Majorana, ordinario a Brescia e responsabile Unità di Odontoiatria pediatrica. Che cosa hanno provato questi auto- ri nell’incontro con la Sindone, che spesso è un incontro “per la vita”? Rodella che la “incontrò” nel 2010 dice di aver sentito il desiderio di comprenderla meglio, utilizzando le sue competenze professionali. «L’a- ver studiato nei dettagli l’impronta così umana e nello stesso tempo così misteriosa – osserva – mi ha fatto provare emozioni che probabilmen- te sarebbero rimaste per sempre nascoste». Anche Mauro Labanca af- ferma: «Ho avuto la possibilità di ap- profondire quanto già scritto da altri studiosi per meglio comprendere lo stato dell’arte e conoscere quanto questo Telo continui a celare ai no- stri occhi. Da credente, questo stu- dio mi ha permesso di aggiungere una piccola goccia nel mare infinito della letteratura esistente, ma ha per me un valore superiore a qualunque altro articolo o libro io abbia scritto o possa mai scrivere». Giampietro Farronato sottolinea a sua volta il doppio aspetto scientifi- co ed emozionale dell’impresa: «Da un punto di vista tecnico abbiamo utilizzato un software di ultima ge- nerazione nella gestione d’imma- gini, grazie al quale abbiamo visto emergere da un tela, che a distanza ravvicinata appare insignificante, i dettagli di un’immagine che viene da lontano. Il Telo non può che coin- volgere» conclude. L’“Autopsia dell’Uomo della Sindone” in un volume scritto da un’équipe Ne fanno parte anche tre autorevoli odontostomatologi «Un mistero irrisolto, complesso, esoterico che si perde nel corso del- la storia, si infittisce alla luce delle nuove tecnologie e ancor oggi af- fascina per la sua impenetrabilità – lo giudica Alessandra Majorana –. Il miracolo della resurrezione che si scontra con il concetto laico di scienza, in un susseguirsi di esperi- menti, analisi, conferme e subitanee smentite, la possibilità che sia un falso ideato dalla mente geniale di un pittore alchimista medioevale o davvero il lenzuolo che avvolse il corpo del Cristo, sono solo alcune possibilità che condizionano il pen- siero ogni qual volta lo sguardo si posa su quel lenzuolo. Nonostante le innumerevoli innovazioni, gli scien- ziati non sono ancora riusciti a porre la parola “risolto” su un caso storico verso il quale lo spettatore può solo decidere di credere o non credere. Ho pensato a tutto questo – osserva Majorana – quando ho cominciato a interessarmi alla realizzazione del libro. Poi, guardando attentamente le immagini del volto, mentre le stu- diavo e analizzavo freddamente, mi sono resa conta che parlavano, sem- plicemente, con parole di silenzio, mistero e sofferenza, che mi hanno emozionato e accompagnato duran- te tutto il percorso analitico e di stu- dio. Le stesse che ancor oggi sento, rileggendo il libro». Infine, riportiamo il parere di uno dei maggiori artefici del volume, Giovanni Pierucci: «Ciascuna delle migliaia di autopsie eseguite nel cor- so della professione mi suscita tut- tora una riflessione, mai superata, sulla morte. Sulla vicenda, sempre tristissima, che ha sottratto alla vita questo corpo ora sul tavolo settorio; ma, più estensivamente, sul proble- ma della morte nel suo significa- to biologico e filosofico. L’autopsia dell’Uomo della Sindone – osserva Pierucci – è stata del tutto singolare, non solo perché si è svolta, anziché su un cadavere, sulla sua immagi- ne delineata su un telo funerario (d’altronde anche nella pratica me- dicolegale le perizie si fanno talora sugli atti). Nel caso della Sindone ho provato una viva tensione di ricerca di tipo tecnico-scientifico, che mi ha portato talora a disattendere, come poco documentate, precedenti ri- costruzioni mediche sul significato dei segni presenti sul Telo, peraltro, così eloquente da non necessitare di spiegazioni forzate. Palesa infatti chiaramente una complessa, reite- rata e accanita lesività e prospetta meccanismi di morte coerenti con gli Evangeli e la tradizione cristiana. Ciò che più ha colpito la mia mente e lo spirito è un’immagine che supera quella fisica dell’uomo torturato e ucciso, con l’autorevolezza e la mae- stosità delle sembianze pur tormen- tate dalle violenze. A tale immagine, ormai assente dalla tomba vuota, si riferiscono le parole dei due in vesti sfolgoranti: “Non est hic, sed resur- rexit” (Lc 24, 6)». Massimo Boccaletti

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