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Dental Tribune Italian Edition

9Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2015 www.dtstudyclub.it Riabilitazione guidata di edentulie parziali mediante la procedura EVOGUIDE Odt. M. Aguzzi, ing. A. Motroni WEBINAR REGISTRATO HOME EVENTSCORSI ONLINE Digital dentistry - Cad/Cam SPONSORIZZATO DA Le procedure standard di chirurgia guidata possono risultare “sovradimensionate” se applicate a casi di mono-edentulia o edentulia parziale, soprattutto a causa della gestione dei tempi e dei costi che, per questa tipologia di casi, possono apparire un ostacolo invece di un vantaggio in termini pratici. Obiettivi formativi: - Gestire la costruzione di una guida chirurgica direttamente in Studio; - Illustrare le possibilità di realizzazione di guide chirurgiche ad appoggio dentale secondo una procedura semplice; - Gestire un caso clinico di edentulia parziale in modo mini-invasivo. Teknoscienza Anche nei pazienti diabetici gli impianti possono avere un buon successo San Antonio, Texas, USA – I pazienti diabetici a basso controllo glicemico potrebbero non essere considerati i futuri fruitori di impian- ti dentali, poiché la loro condizione clinica è stata a lungo associata a effetti negativi, come la lenta guarigione e l’elevato rischio di infe- zione. Una nuova ricerca ha tuttavia dimostrato un tas- so di successo ele- vato degli impianti dopo un anno per- sino nei pazienti con diabete diffici- le da controllare. Per valutare quali effetti può avere l’indice glicemi- co nel successo dell’applicazione d’impianti dentali, i ricercatori dell’U- niversità “Health Science Center” di San Antonio in Texas, hanno stu- diato i dati di 110 pazienti edentuli che hanno ricevuto over- denture mandibolare su impianti. I parteci- panti sono stati divisi in tre gruppi: pazienti senza diabete, con diabete sotto controllo e pazienti con diabete con scarso controllo. Dopo un follow-up di un anno, i ricercatori non hanno trovato differenze significative tra i gruppi sottoposti ad analisi. Gli impianti nei pazienti diabetici, e non, avevano un tasso di successo quasi del 100%. Nei pazienti con diabete scarsamente sotto controllo, è occorso solamente un periodo di guarigione più lungo dopo l’inserimento dell’impianto e prima della protesi, come ha dichiarato Thomas Oates, vicerettore respon- sabile della ricerca clinica dell’Università, ol- tre che docente e vicepresidente del Diparti- mento di Parodontologia. In generale, durante il periodo di osservazione, solo in due casi si è verificata la perdita dell’impianto. Comun- que, dopo essere stati sostituiti con altri im- pianti, a distanza di un anno, non hanno avu- to più problemi. I risultati dello studio indicano che gli effetti dell’iperglicemia sulla terapia implantare ri- mangono incerti. Suggeriscono, inoltre, che i pazienti con controllo glicemico compromes- so, possano ottenere importanti benefici dalla terapia implantare qualora osservino certi ac- corgimenti nutrizionali, legati alla dieta, nella gestione della loro condizione diabetica. Tutta- via, servono ancora molti studi per giungere a conclusioni piu approfondite, sostiene Oates. Il diabete è una delle più comuni malattie si- stemiche negli Stati Uniti. Secondo il Centers for Disease Control and Prevention, il numero di americani con diabete diagnosticato è più che triplicato, passando dai 6 milioni del 1980 ai 20,9 milioni del 2011. Si stima che oltre il 90% dei pazienti negli USA soffra di diabete di tipo 2. Intitolata “The Effects of Elevated Hemoglo- bin A1c in Patients with Type 2 Diabetes Mel- litus on Dental Implants”, la ricerca è stata pubblicata a dicembre sul Journal of American Dental Association. Dental Tribune International Lo scarso controllo glicemico è stato sempre una controindicazione nella terapia implantare. Pertanto, i pazienti con diabete poco controllato solita- mente non sono considerati i candidati giusti per questo trattamento (Foto: ©Lighthunter/Shutterstock). Donne e uomini masticano in maniera differente JECHEON (Corea) – Confrontando la dimensioni del mor- so, i grammi di cibo ingerito al minuto, la potenza masti- catoria e la durata totale del pasto, oltre ad altri fattori, un gruppo di ricercatori coreani hanno scoperto delle sostanziali differenze tra i sessi per ognuno di questi pa- rametri. Mentre gli uomini effettuano morsi più grandi e mangiano più velocemente, le donne masticano allo stes- so ritmo degli uomini ma danno più morsi per boccone, aumentando così notevolmente la loro durata del pasto. La ricerca ha coinvolto 24 uomini e altrettante donne. Si sono utilizzati elettrodi sulla pelle sovrastanti i muscoli della masticazione, mentre i partecipanti masticavano una porzione di 152 g di riso bollito. I ricercatori hanno misurato la dimensione del morso, la forza della masti- cazione, la masticazione per grammo, il numero totale di masticazioni e altri fattori. Dall’analisi è emerso che le dimensioni del morso e la for- za di masticazione erano significativamente più alte nei maschi che nelle femmine. Anche la velocità del man- giare è stata significativamente più elevata negli uomini rispetto alle donne. La masticazione per grammo invece era significativamente più alta nelle femmine che nei maschi, mentre la velocità di masticazione non differiva tra i due sessi. Pertanto, la durata del pasto era significati- vamente più lunga per le donne rispetto agli uomini. «I risultati di questo studio ha mostrato chiaramente che le donne effettuano morsi più piccoli e masticano accuratamente con una potenza di masticazione più debole rispetto ai maschi, mentre consumano la stessa quantità di alimento» hanno concluso i ricercatori. La ricerca intitolata “Differences in eating behaviors and masticatory performances by gender and obesity status” è stata pubblicata sul numero di gennaio della rivista Physiology and Behavior. Dental Tribune International L’Associazione australiana dell’industria dentale chiede norme più rigorose per i prodotti di laboratorio Sydney – L’Australian Dental Indus- tryAssociation(ADIA)hasuggeritoal governo di rivedere la regolamenta- zione dei dispositivi medici, renden- do più severo il quadro normativo per i prodotti dei laboratori odonto- tecnici, sottolineando in particolare la necessità di fornire ai pazienti e ai dentisti un’informazione detta- gliata obbligatoria. Il suggerimento dell’ADIA deriva dall’incremento di prodotti odontotecnici provenienti da oltreoceano e dall’incapacità di identificarne prontamente l’origine. Mentre le norme sulla progettazione, le prestazioni e la produzione di tali dispositivi sono sufficienti e non ne- cessitano di revisione, l’ADIA ritiene che sia invece necessaria la revisione dei regolamenti che disciplinano le informazioni fornite ai pazienti. Si richiede un nuovo regolamento che imponga alle aziende che pro- ducono dispositivi medici un’infor- mativa sulla loro fabbricazione. Per individuare norme inutili, doppioni o inefficaci da cancellare o snellire senza pregiudicare la sicurezza e la qualità dei prodotti sanitari dispo- nibili in Australia, il governo ha isti- tuito a fine 2014 una Commissione per la revisione, passo importante, secondo l’ADIA, per garantire un quadro normativo a garanzia della salute pubblica e della sicurezza, li- berando l’industria da oneri norma- tivi divenuti inutili o inefficaci. Dental Tribune International

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