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Dental Tribune Italian Edition

36 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2015 Uno sguardo d’insieme sul vasto salone del Pa- lacongressi di Rimini, suggestivamente deno- minato “Sala del Tempio” dà subito un’idea di come si svolge lo “Young Dentists’ Forum” che caratterizza la giornata precongressuale della SIdP. Se è vero che ogni società scientifica de- dica un’attenzione particolare alla nuove leve professionali, basta uno sguardo d’insieme sul Salone per offrire la conferma immediata, con- creta, di come si eserciti concretamente questa attenzione. Nel “tempio” sono infatti raccolte decine e decine di giovani professionisti dal viso attento, seduti attorno a diversi tavoli, tra i quali si aggirano dei coordinatori (tutor). Perché questa è la formula del Forum: si parte dalla valutazione di un problema clinico pre- so in esame da piccoli gruppi di partecipanti (ognuno assistito da un tutor) per discuterne collettivamente la soluzione sotto la guida ge- nerale di due coordinatori, giovani anch’essi, ma già ben instradati nella pratica clinica e di- dattica. Spiegano, infatti, Diego Capri di Bologna e Luigi Minenna di Ferrara, i due supervisor: «È un semplice capovolgi- mento della dinamica tradi- zionale: non si tratta di met- tere i relatori al centro, bensì partecipanti. Avviata l’anno scorso – spiegano Capri e Mi- nenna –, la formula aveva già avuto un certo successo. Di qui la decisione di rinnovarla anche quest’anno, e siamo già in grado di dire che anche stavolta ha funzionato». Ha funzionato perché? Per il numero dei parte- cipanti o per l’attenzione prestata? «Per entrambi i motivi – è la risposta unani- me e convinta –. Riteniamo infatti che grazie a questo sistema la soglia dell’attenzione venga mantenuta più elevata. E che anche il livello di apprendimento sia più intenso che nella tradi- zionale conferenza frontale. Anche in questa formula si hanno momenti di apprendimento diretto, ma un coinvolgimento c’è sempre, per- ché i partecipanti non rimangono mai sogget- ti passivi, ma vengono stimolati a lavorare in gruppo». Una formula, per la cronaca, già collaudata tra l’altro su Facebook. Ma di questo parleremo in un prossimo servizio. Dental Tribune Italia La parodontite, flagello che affligge 750 milioni di pazienti protagonista assoluto del congresso SIdP La prima e, naturalmente, assai im- portante ottica in cui il XVII Con- gresso della SIdP – svoltosi al Pala- congressi di Rimini dal 5 al 7 marzo – può essere visto è la qualificazione derivata dall’avere la presenza di tanti rappresentanti illustri della parodontologia italiana e internazio- nale. All’inaugurazione il 6 mattina, sul palco dei relatori, a dare il benve- nuto agli illustri colleghi provenienti da ogni dove, c’era schierato tutto il gruppo direzionale della SIdP, affian- cando Maurizio Tonetti, presidente che con voce emozionata, ma anche permeata da una punta di fierezza, ha ricordato quello che è anche il suo primo titolo di merito della discipli- na, la “basilarità”. Quella che, secondo alcuni osserva- tori, renderebbe i parodontologi tra i “più medici” tra tutti i dentisti. Fi- lippo Graziani, segretario della SIdP, chiarisce meglio questa caratteristi- ca, «dovendo il parodontologo dare la massima attenzione alle informa- zioni provenienti dallo stato sistemi- co del paziente e aiutarlo a corregge- re le sue malsane abitudini di vita». Anche Niklaus Lang, il più illustre dei rappresentanti stranieri, quasi un simbolo dell’eccellenza parodon- tologica, rispondendo all’indirizzo di saluto e introducendo la sua rela- zione, ha sottolineato tale importan- za, richiamando, e non per un dovere di facciata, i livelli che la disciplina ha raggiunto nel nostro Paese. Occorre, del resto, una qualità di pre- stazioni per far fronte all’“epidemia”, un termine quasi provocatorio, che fa tuttavia riflettere, attribuito alle affezioni parodontali. Quello stesso che compariva nel titolo del Con- gresso: “Parodontite: consapevo- lezza, innovazione e metodo per la cura di un’epidemia”. Lo ha ribadito Tonetti, citando in un’intervista i nu- meri che la definiscono: sesta malat- tia nel mondo, 750 milioni di malati, una percentuale elevata (40%) affet- ta nel ricco Occidente. Il Congresso ha rappresentato quin- di un’occasione per mettere a pun- to strategie terapeutiche, soluzioni innovative e il varo ufficiale di un portale di informazione (www.gen- give.org), che dovrebbe diventare un punto di riferimento per i pazienti, per conoscere meglio la loro affezio- ne e a meglio misurarsi con essa. Per Roberto Abundo, relatore nel “Technology Innovation Forum” di venerdì, «l’evento è andato ben oltre il consueto carattere di incontro an- nuale, venendo a rivestire un ruolo assolutamente peculiare nel pano- rama degli eventi scientifici in cam- po odontoiatrico. Per la prima volta dopo tanti anni – osserva – si è ripor- tato al centro del nostro universo il dente e non l’impianto. Si è discusso delle più avanzate conoscenze relati- ve alla malattia parodontale nei suoi aspetti epidemiologici, microbiolo- gici, immunologici e finanche psi- cologici. Delle modalità di controllo dell’infezione mediante presidi in- novativi (laser e terapia fotodina- mica) e farmacologici (antibiotici e probiotici). Non sono poi mancate – aggiunge il relatore – considerazioni chirurgiche e riabilitative relative ai casi parodontali complessi, il tutto accompagnato da sessioni dedicate alla ricerca e all’innovazione tecno- logica. Un plauso, dunque, al presi- dente Tonetti per aver saputo realiz- zare tutto questo». Anch’egli relatore apprezzato, Mario Roccuzzo: «A differenza di altri con- gressi con presentazioni mirabolanti e tecniche arzigogolate – ha detto – in questo abbiamo soprattutto avuto modo di riflettere sulle conseguenze della malattia e sui modi di trattarla. Ho sentito qualche voce critica affer- mare che si è trattato di un congres- so soprattutto teorico, cosa che per me invece risulta essere un valore. E le differenze riscontrate tra varie metodiche e scuole di pensiero è un chiaro indice che c’è ancora molto da fare e da dire su questa malattia». Considerazioni di sintesi “panora- miche” vengono da Filippo Grazia- ni che, nella sua veste di segretario SIdP, è stato direttamente implicato nell’organizzazione del Congresso e può trarne una sintesi con maggior cognizione di causa. Sottolineata la buona riuscita derivante dall’elevata e qualificata partecipazione, Grazia- ni si compiace per la dinamica di un congresso che per la prima vol- ta è riuscito a porre decisamente la malattia in primo piano: «Una malattia che nella sua forma più grave aggredisce milioni di perso- ne nel mondo, collocandosi tra le prime se si considerano le forme più leggere di parodontologia». Per Graziani «è stato un congres- so chiarificatore, risolutivo dello stato dell’arte e della parodontite – sottolinea con forza –. Una pun- tualizzazione che non può non in- vestire anche il ruolo professiona- le del parodontologo». Anche il vice presidente Mario Aimetti insiste sulla malattia: «Il Congresso SIdP di quest’anno – dice – ha il merito di aver trattato temi inerenti la cura della parodontite considerate le sue caratteristiche, di patologia infettiva e infiammatoria cronica con forti correlazioni con la salute sistemica, sono convinto della sua rilevanza clinica ed etica. Certo che le ricadute di “upgrading” professionale non potranno non farsi sentire presso la comunità scientifica odontoiatrica». Dental Tribune Italia Nel Forum SIdP non più i relatori al centro bensì i (giovani) partecipanti

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