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cosmetic dentistry Italian Edition Vol. 3, 2017

editoriale _ cosmetic dentistry Patrizia Gatto Tecniche digitali vs tecniche tradizionali: vince l’opinione diagnostica del medico Durante una sessione speciale della British Orthodontic Conference a Manchester, eminenti clinici a livello internazionale hanno discusso sull’uso della tecnologia digitale in ortodonzia. Dental Tribune Online (vedi intervista tradotta sul Dental Tribune di Ottobre 2017) ha avuto l’opportunità di parlare con l’ortodontista londinese Asif Chatoo, esperto di trattamenti linguali invisibili, su quale sia il suo atteggia- mento in merito e quali ritiene siano i vantaggi principali della tecnologia digitale, tema oggi dibattuto in tanti congressi. In particolare, al di là di alcune personali opinioni sulla pressione dell’industria, ci è parso interessante l’osservazione che «Esiste un’offerta così abbondante che c’è da augurarsi di saper riconoscere come professionisti ciò che è utile da ciò che non è». Nel discorso, parlando degli allineatori, aggiunge che «non si può essere schiavizzati dalla tecnologia digitale, ma dobbiamo noi essere in grado di controllarla. Solo in questo modo potremo capirne il valore e farla funzionare in modo costruttivo. La tecnologia è lì per facilitare il trattamento e non per impossessarsene». Alla domanda se il paziente è avvantaggiato dall’utilizzo della tecnica digitale risponde: «Attraverso un piano di trattamento basato sul digitale è possibile spiegargli cosa succederà. Si può mostrare come si muoveranno i suoi denti, av- valendosi degli input offerti da lui mentre si procede col trattamento: come strumento di comunicazione clinico/paziente è senz’altro eccellente. Altro aspetto invece è se e quanto sia efficace e se sia meglio o più veloce. Non ci sono studi al momento per dimostrare che esiste una differenza significativa. Dal punto di vista del paziente, il beneficio è globale perché è più veloce e conveniente e finché al paziente non vengono inflitti danni, non credo che il problema esista. Se si cerca una soluzione semplice in grado di cambiare la professione, con la tecnologia digitale ciò avviene in modo assai lento: bisogna imparare a padroneggiarla e sperimentare almeno un centinaio di casi per sapere veramente come funziona e se sia valida in questo o in quell’ambiente». La stessa opinione viene espressa nei congressi da emeriti relatori di chirurgia, implantologia e pro- tesi. Ma quanto più colpisce è che ora più che mai l’esperienza, la conoscenza e la formazione dell’ope- ratore devono essere tali per cui a seconda del paziente e del caso, sarà in grado di applicare tecniche tradizionali o utilizzare un flusso digitale, fornendo una terapia adeguata in termini di risultato, costi- benefici, aspettative del paziente, salute del paziente, linee guida. Al dentista moderno si richiede oggi più che mai di essere un medico diagnostico che propone un piano di trattamento adeguato, anche alle proprie conoscenze, e soprattutto frutto di una comunicazio- ne efficace con il paziente, punto fondamentale su cui spenderci sempre più tempo, anche e soprattutto nell’era digitale. Il Ministero, nelle recenti Raccomandazioni ed. 2017, tra le novità ha inserito anche l’odontoiatria digitale ed ha dedicato per la prima volta un intero capitolo alla comunicazione. Patrizia Gatto cosmetic 03 dentistry 3_2017

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