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CAD/CAM - international magazine of digital dentistry

291_2015 expert article _ soci attivi AIOP simili tra le varie scansioni per portarli vicini tra loro, dopodiché il software Evolution completerà il lavoro in maniera micrometrica. In questa semplice ma de- licata fase l’operatore è sempre diretto dal wizard. Il risultato finale sarà un’immagine frutto dell’unione di tutte le scansioni che verrà utilizzata per proget- tare il framework e ottenere un restauro protesico in zirconia estetico e funzionale. A questo punto l’o- dontotecnico svolge un ruolo molto importante, in quanto deve iniziare a lavorare e progettare la strut- tura sfruttando le sue conoscenze sulle proprietà dei materiali nella tradizionale sequenza di lavoro e combinata alle nuove possibilità digitali. Attraverso questo protocollo digitale, le tecni- Fig. 45 Fig. 44 Fig. 46 Fig. 47 Fig. 49 Fig. 51 Fig. 48 Fig. 50 Fig. 52 Fig. 43 Fig. 41_Questo è il punto di partenza della sequenza di lavoro digitale finale. Ecco la versione digitale del progetto protesico tradizionale duplicato eseguito in cera. Da qui l’operatore inizierà a progettare e personalizzare la riabilitazione finale. Fig. 42_Anche nei casi più complessi si tratta di una riduzione mirata secondo il “ZIL concept”, utilizzando una delle caratteristiche di questa nuova zirconia traslucida, occupando quanto più possibile dell’anatomia del dente e minimizzando la porzione del rivestimento stratificato ceramico per evitare così possibili “chipping”. Figg. 43-44_il lavoro finito prima di passare alla fase CAM. Durante il passaggio al CAD sono stati completati il design e la personalizzazione del lavoro consentendo a questo punto di procedere con la fase CAM per realizzare il framework in zirconia altamente traslucida. L’accuratezza è mantenuta soltanto se tutto è stato scansito e trasferito, e i vari file accoppiati correttamente. Fig. 45_Visione finale del lavoro ridotto di solo 0,6 mm sia nel versante vestibolare che nella parte gengivale rosa di tutti gli elementi. Figg. 46-51_La struttura, una volta completata la fase di frenaggio al CAM. Al di sopra di essa viene applicato un sottile strato di liner, che è una ceramica ad alta temperatura di cottura. La sua caratteristica principale è quella di creare una perfetta unione con l’ossido di zirconio sottostante. Si noti come con questa prima cottura, nonostante lo spessore minimo, sia comunque possibile conferire una prima caratterizzazione cromatica. Dopodiché, tramite la cottura del primo rivestimento ceramico il tecnico porta il lavoro quasi alla conclusione; dopo una seconda cottura di ceramica di rivestimento si ritroverà alle ultime fasi di finitura e lucidatura per ottenere un restauro finale pronto per essere inviato al clinico, provato e avvitato nella bocca del paziente. Si osservi anche come il progetto digitale al CAD sia stato replicato fedelmente nel lavoro ultimato sul modella unico master. Fig. 52_La riabilitazione finale in posizione. La componente artificiale rosa ha aiutato a ricreare le simmetrie gengivali, le proporzioni dentali e gli spazi necessari per l’igiene, fondamentali per il mantenimento a lungo termine delle protesi. Inoltre, si noti la riorganizzazione occlusale, con il miglioramento della curva di Spee e di Wilson completamente assenti all’inizio del caso. Fig. 41 Fig. 42

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