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CAD/CAM - international magazine of digital dentistry

1_201528 Fig. 35_Prova del prototipo. Sono state evidenziate lievi problematiche estetiche, come l’asse del dente #21 e il corridoio labiale di sinistra pronunciato. Figg. 36-37_Dopo la prova clinica il tecnico ha la possibilità, aggiungendo cera, di correggere le carenze del prototipo. A questo punto, grazie al CAD, il tecnico può duplicare il progetto analogico in digitale. Figg. 38-39_Flusso di lavoro con Scanner Evolution. Particolare della scansione dell’anatomia del progetto definitivo nella camera del CAD. A video si nota la sovrapposizione delle diverse scansioni acquisite. Fig. 40_Il serraggio del matcholder, con una chiave dinamometrica con controllo di torque, è un altro passaggio che conduce alla precisione del risultato finale. Grazie alla tecnologia fotometrica lo scanner è in grado di riconoscere i marker presenti sui matcholder fotometrici da laboratorio per rilevare con precisione la posizione implantare. scherina di trasferimento con Pattern Resin, dopo aver isolato con diga di gomma il campo chirurgico. Trasferito tutto in laboratorio, si avvitarono i pilastri di guarigione e si suturarono i tessuti con dei punti staccati 5/0 Gore-Tex. Il tecnico, grazie alle prime due fasi del proto- collo del modello unico, ha avuto a disposizione tutti i riferimenti per poter realizzare una protesi provvisoria immediata avvitata precisa, legata alle componentistiche implantari, rinforzata, legata alla presenza di una travata in lega vile, e passiva, legata alla sua cementazione sui pilastri in titanio provvisori. La cura nella stratificazione estetica è stata fondamentale per fornire al paziente un prov- visorio naturale 24 ore dopo l’intervento chirurgico. Il clinico è quindi riuscito a soddisfare la richiesta del paziente di evitare una protesi rimovibile. At- tesi 3 mesi per l’osteointegrazione implantare, dopo aver completato il trattamento ortodontico inferiore, utilizzando il medesimo modello unico e dopo avergli riportata l’esatta posizione dei tessuti perimplantari, sfruttando il provvisorio come cuc- chiaio da impronta, il tecnico ha potuto completare la fase finale della riabilitazione. Seguendo le informazioni fornite dalla protesi provvisoria in posizione, insieme alle sensazioni e ai suggerimenti del paziente, l’odontotecnico è stato in grado di produrre il progetto protesico in cera, che nei casi complessi è sempre il punto di partenza per arrivare al disegno della sottostruttura e del- la componente estetica nella riabilitazione finale. Il progetto è stato scansito e fresato, per ottenere un prototipo in resina che è stato provato in bocca, al fine di valutare gli aspetti funzionali e le com- ponenti estetiche, come la linea mediana dentale, gli assi dentali, i piani occlusali e i corridoi buccali. Questa fase è estremamente importante per poter valutare la presenza di qualche imperfezione fun- zionale ed estetica. In questo caso clinico è stato corretto l’asse dell’incisivo superiore di sinistra e il corridoio la- biale sinistro. In seguito, il tecnico ha potuto fare le correzioni in cera sul prototipo e grazie al CAD duplicarlo digitalmente. Le attenzioni cliniche e tecniche in queste fasi protesiche sono fonda- mentali, in quanto i ritocchi occlusali finali do- vranno essere molto limitati, date le caratteristi- che della zirconia monolitica utilizzata per le parti funzionali del restauro definitivo. _La soluzione digitale Lo scanner Zfx Evolution è stato utilizzato per risolvere in modo digitale il caso. La precisione dello scanner e dei software dedicati è la chiave per il suc- cesso, dal momento che con 6 impianti distribuiti in bocca il raggiungimento di un framework avvitato passivo è indubbiamente difficile da raggiungere at- traverso le metodiche tradizionali. Il flusso di lavoro con Zfx Evolution Scan, in associazione alla preci- sione di ogni singola fase del procedimento, come ad esempio l’avvitamento dei matcholder sugli ana- loghi degli abutment conici, con una chiave dina- mometrica che assicura lo stesso torque a ciascuno di essi, ha permesso di ottenere una riabilitazione passiva precisa e resistente. Uno step molto importante è quello di combina- re e abbinare tutte le scansioni effettuate. Per fare ciò, l’operatore deve scegliere tre punti riconoscibili e Fig. 35 Fig. 36 Fig. 37 Fig. 38 Fig. 40Fig. 39 expert article _ soci attivi AIOP

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