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CAD/CAM - international magazine of digital dentistry

1_201522 L’impianto viene riaperto a 6 mesi dall’inter- vento per l’applicazione di un tappo di guarigio- ne (Fig. 12). Dopo aver fatto maturare il tessuto gengivale per 4 settimane (Fig. 13) l’impianto è pronto per essere protesizzato (Fig. 14). _Procedura protesica Dopo aver tolto il tappo di guarigione (Fig. 15) inseriamo il moncone che viene fissato con una leg- gera percussione (Fig. 16). La preparazione, in questo caso, avviene come un dente naturale (Figg. 17, 18). Grazie all’utilizzo della tecnologia digitale Cerec, la presa dell’impronta (Figg. 19, 20), la fabbricazione del restauro protesico (Figg. 21, 22) e la sua consegna, si svolgono in un’unica seduta (Figg. 23, 24). _Conclusioni La conservazione ossea è il principale risulta- to raggiunto dalla tecnica post-estrattiva. Quando rimuoviamo un elemento dentario, il normale processo di guarigione determina un ri- modellamento che riduce il volume osseo originale. Le zone anteriori sono quelle che traggono migliori benefici da questa tecnica, poiché il maggiore ri- assorbimento si ha proprio nella zona vestibolare. Riteniamo che il sistema implantare Exacone Leo- ne, con connessione conometrica autobloccante, risponda ai requisiti necessari per raggiungere il risultato estetico voluto, mantenedolo nel tempo. L’articolo è stato pubblicato la prima volta su Implant Tribune Italian Edition, n. 4 2014. 1. Huang HM, Tsai CM, Chang CC, Lin CT, Lee SY, Evaluation of loading conditions on fatigue- failed implants by fracture surface analysis, Int J Oral Maxillofac Implants 2005; 20:854-859. 2. Gervais MJ, Wilson PR, A rationale for retrievability of fixed, implant-supported prostheses: a complication-based analysis, Int J Prosthodont. 2007 Jan-Feb; 20(1):13-24. 3. Levine RA, Clem DS 3rd, Wilson TG Jr, Higginbottom F, Solnit G, Multicenter retrospective analysis of the ITI implant system used for single-tooth replacements: results of loading for 2 or more years, Int J Oral Maxillofac Implants. 1999 Jul-Aug;14(4):516-20. 4. Ganberini T, Prove di flessione a fatica su impianti dentali, Exagone News 2. 5. Barlattani A, Sannino G, Mechanical evaluation of an implant-abutment self-locking taper connection: finite element analysis and experimental tests, Int J Oral Maxillofac Implants 2013; 28:e17-e26. 6. Mangano C, Mangano F, Muscas M, Figliuzzi M, Piattelli A, Studio prospettico multicentrico su 2707 impianti a connessione conometrica, Implantologia QE 2010;2:13-23. 7. Mangano C, Mangano F, Magnano A, Macchi A, Corone singole su impianti a connessione conometrica, studio prospettico da 1 a 7 anni, Implantologia QE 2011;2:33-43. 8. Dipl. Ing. Holger Zipprich (JW Goethe-Universität Frankfurt am Main) presentata durante il II Champions VIP Kongresses nel maggio 2012, il risultato del suo studio “micro-movimenti di interfaccia impianto-pilastro” a base di impianti Champions (R) Evolution con 3, 5 mm, 4,0 millimetri e 4,5 mm di diametro. _bibliografia lungo (Fig. 6): questa deve essere posizionata di 15° in senso opposto alla corticale esterna, per evitare di assottigliarla. La seconda fresa pilota, invece, inizia a preparare la lunghezza del sito (Fig. 7). Dalla terza fresa (Fig. 8) iniziamo a lavorare a basso numero di giri non oltre i 50 rpm, senza ero- gazione di soluzione fisiologica. Questo consente un buon controllo, permette di sentire la consi- stenza ossea per recuperare osso autologo (Figg. 9, 10), che successivamente verrà miscelato con osso sintetico e potrà essere usato nelle zone che necessitano di innesto osseo (Fig. 11). Fig. 24 special _ tecnica post-estrattiva su Implant Tribune Italian Edition, n. 42014.

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