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CAD/CAM - international magazine of digital dentistry, Italian Edition, No.1, 2018

industry report _ Cad Cam lubrificante, in quanto un aumento incontrollato della temperatura potrebbe portare all’insorgere di cricche o fratture nel materiale grezzo e un rapido decadimento del materiale abrasivo per compromissione del legante, ma al tempo stesso il fluido lubrificante ridurrà ulteriormente la già minima efficienza della lavorazione. A fronte di questi inconvenienti che rendono molto dispen- diosa in termini di tempo questa lavorazione, bisogna considerare che la superficie del pezzo lavorato sarà estremamente levigata e rifinita. È la lavorazione con cui vengono affrontati i mate- riali ceramici (vetroceramica, disilicato di litio) e i materiali che contengono al loro interno materia- le riempitivo inerte (compositi o resine con fibra di vetro), oppure i materiali metallici nel caso di lavorazioni particolari quali rettifiche o lappature per portare il pezzo entro rigidi parametri di tolle- ranza o di rugosità superficiale. Una lavorazione più efficiente e anche più diffusa è quella di taglio che può essere applicata su materiali che presentino un grado di deforma- bilità da medio a elevato, per esempio cere, resine non caricate o metalli, in quanto durante l’azio- ne di taglio dell’utensile avviene un fenomeno di asportazione di materiale similare a quello di un cucchiaino che affonda in una vasca di gelato: la parte tagliente dell’utensile si avvicina al mate- riale; al primo contatto, il materiale inizia a of- frire una certa resistenza, ma al proseguire della spinta subisce una deformazione plastica che lo fa deformare e scorrere lungo la parete del ta- gliente distaccandosi dal resto del grezzo (Fig. 1), con la formazione di una scaglia o di un ricciolo detti truciolo. Quello che si nota è che la tempe- ratura della zona di deformazione è superiore a quella dovuta al solo attrito e le caratteristiche meccaniche della parte rimossa sono qualitati- vamente differenti dal materiale grezzo iniziale. È quindi chiaro come in questo caso lo scopo del fluido lubrificante non è tanto di raffreddare l’in- terfaccia di taglio tra materiale e utensile, cosa per altro non sempre desiderata in quanto alcuni Fig. 1 materiali richiedono una temperatura di lavoro abbastanza alta per rendere la zona più plastica e quindi lavorabile, cosa altrimenti difficilmen- te realizzabile, ma principalmente per facilitare la rimozione del truciolo ed evitare che questo possa attaccarsi alle lame del tagliente oppure al materiale residuo, potendo causare danni an- che piuttosto seri se dovessero essere saturati o parzialmente ostruiti, tanto da rendere inefficaci i canali di scarico. Se infatti analizziamo la forma generica di un utensile da taglio (Fig. 2) notiamo un gambo, generalmente liscio, che serve per la solidariz- zazione diretta o indiretta al mandrino rotante della macchina, una zona di raccordo rastremata e un’elica con pendenza più o meno ripida che finisce in una punta a profilo cilindrico o sferico. Il produttore dell’utensile progetta lo strumento sulla base di come deve essere realizzato il taglio e del profilo che deve essere impresso sul mate- riale grezzo, ma solo la parte iniziale è lavorante, in grado di asportare truciolo; anche se questa prosegue con una struttura a elica, generalmen- te serve esclusivamente ad allontanare i detriti di lavoro dalla superficie del grezzo. Risulta chiaro quanto sia fondamentale rispettare i parametri di utilizzo indicati dal produttore degli utensili, verificati in fase di progetto e collaudo dal co- struttore della macchina, perché anche l’utensi- le più bello o più costoso presente sul mercato potrebbe essere reso inefficace da una strategia di lavoro poco curata oppure dovendo richiede- re alla macchina prestazioni che non è in gra- do di erogare perché fuori dai propri parametri di progetto. La quantità di materiale asportato Fig. 1_Microfotografia di una lavorazione di taglio su metallo. La parte scura a destra rappresenta lo strumento che sta affondando nel materiale. Si nota nella parte verticale il truciolo che si deforma e si stacca seguendo il profilo del tagliente. All’interno del truciolo è evidente la struttura deformata secondo piani paralleli che si compatta secondo da direzione di taglio. Fig. 2_Piccolo campionario di utensili rotanti e non e relativi accessori di montaggio. Ogni lavorazione richiede specifiche soluzioni per ottenere il risultato voluto in modo efficiente. Fig. 2 26 1_2018

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