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CAD/CAM - international magazine of digital dentistry, Italian Edition, No.1, 2018

industry report _ Cad Cam sia e quale mole di dati debba elaborare in tempo reale in modo da garantire un lavoro di alta quali- tà. Per questo motivo deve essere selezionato tra i modelli professionali e non tra i prodotti di hob- bistica, come talvolta si trova su macchine di fa- scia più bassa per contenere i costi di produzione, perché la sua funzione durante lo svolgimento di un programma di lavoro elaborato da un software CAM non è passiva, di sola lettura ed esecuzione del movimento, ma bensì attiva, intervenendo a migliorare l’esecuzione, rendendola fluida e pre- cisa. I controlli numerici professionali contengono infatti al loro interno algoritmi che analizzano il percorso di lavoro prima dell’inizio della lavorazio- ne, in modo da validare il movimento secondo le caratteristiche intrinseche della macchina, segna- lando all’operatore eventuali errori presenti all’in- terno, come per esempio movimenti di traslazione o rotazione fuori dai limiti della macchina che se eseguiti porterebbero a collisioni, al danneggia- mento del pezzo o dell’utensile, fino a componenti della macchina stessa. Altre funzioni servono in- vece a rendere fluido il movimento e funzionano riconoscendo la traiettoria lungo la quale l’uten- sile deve muoversi eliminando o regolarizzando un eventuale eccesso di punti creati dal software CAM, rendendo la macchina meno “nervosa” e permettendo di ottenere superfici più rifinite. All’opposto invece deve essere in grado di ri- conoscere gli spigoli, quelle zone in cui il tragitto di lavoro prevede un repentino cambio di direzio- ne, cosa mal tollerata dalla macchina utensile che può mettere sotto sforzo motori e guide. I con- trolli numerici più basilari tendono a raccordare le linee di cambio con un arco di cerchio, cosa che però comporta un’imprecisione sul pezzo finito che sarà mancante di un bordo (pensiamo per esempio agli spigoli di una connessione implan- tare esagonale), mentre i controlli numerici più avanzati, contenendo al loro interno i dati spe- cifici di quella macchina, correggono il percorso senza raccordare e deformare le geometrie, ma applicando i necessari cambiamenti nella velocità di esecuzione, eventualmente rallentando prima del cambio di direzione e accelerando progres- sivamente subito dopo, allo stesso modo di un automobilista che dovesse affrontare una curva stretta ad alta velocità. Un altro esempio di algo- ritmi interni di ottimizzazione è relativo al sistema di interpolazione delle curve. Se immaginiamo di dover disegnare su un foglio a quadretti un cer- chio annerendo in sequenza i quadretti necessari capiamo che più questi sono piccoli e numerosi, più la forma sarà rispettosa dell’idea originaria di cerchio che è quindi funzione della matrice dispo- nibile. Il controllo numerico deve essere in grado di riconoscere le parti di percorso di lavoro che seguono una traiettoria non rettilinea, analizzarli e confrontarli con la matrice di movimento della macchina, in modo da aggiungere i punti neces- sari per rendere la superficie meno spigolosa. Ol- tre a questi sistemi di ottimizzazione pre-lavoro esistono anche verifiche fatte in tempo reale durante la lavorazione; come già accennato, il si- stema a feed-back che controlla costantemente la posizione reale di movimenti e traslazioni e li corregge istantaneamente, ma anche controlli di sforzo dei singoli motori, che siano essi legati al momento degli assi o dell’elettromandrino stes- so, per evitare sovraccarichi strutturali o defor- mazioni; controlli di presenza e flusso del fluido lubrificante, controlli di temperatura sull’elettro- mandrino o sugli azionamenti dei motori; tutte verifiche utili a proteggere la macchina e salva- guardare la sua durata nel tempo. _Conclusioni Da questa breve disamina — che andrebbe ul- teriormente approfondita su ognuno dei punti trattati e integrata di altri interessanti concetti collegati (per esempio dalla creazione dei percor- si di lavoro alla scelta degli utensili) — si capisce quanto sia fondamentale espandere la propria conoscenza sul funzionamento delle macchine utensili e software relativi, per poter approcciare in modo corretto la produzione di pezzi fresati tramite tecnologia CAD-CAM. È dunque necessario acquisire informazioni mediante il confronto con colleghi esperti e, una volta individuate le proprie esigenze di lavoro, frequentare un corso teorico-pratico presso una struttura che quotidianamente produce lavorati con il CAD-CAM; il nostro consiglio, basato su un’esperienza di oltre 15 anni nel campo, è di far- lo prima di iniziare la ricerca di una macchina che possa rispondere alle caratteristiche ideali per le lavorazioni che si vogliono introdurre. In un secondo momento ci si potrà affidare agli esperti di aziende serie, in grado di proporre e produrre soluzioni adatte alle esigenze di lavo- ro specifiche e soprattutto capaci di accompa- gnare l’utente, guidandolo passo passo durante il percorso di apprendimento, in modo da poter imparare a sfruttare al massimo le potenzialità a sua disposizione. Se si trascurano questi passaggi, il rischio concreto è di fare investimenti troppo onerosi per le proprie esigenze o al contrario di orientarsi su attrezzature più economiche, ma inadatte al tipo di lavori che si desidera produrre; in ogni caso, l’e- sperienza può risultare frustrante e non permette- re di trarre i reali vantaggi che le lavorazioni CAD- CAM possono offrire se bene impostate. 32 1_2018

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