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implants - international magazine of oral implantology No.1, 2017

1_2017 08 Clinicamente si può osservare la scarsa igiene orale e la malocclusione determinata dalla mobilità degli elementi dentari, con aggiunta di migrazio- ne degli incisivi mandibolari in associazione a una protesi parziale rimovibile mascellare estremamente incongrua (Figg. 2a, 2b). Il peggioramento di questo quadro clinico ha determinato, oltre a una problema- tica masticatoria, anche un grave problema di inte- razione per la paziente, che ha confessato durante la prima visita di non riuscire più a sorridere quando si trova a contatto con altre persone (Fig. 3). La problematica estetica riferita era di gran lun- ga superiore alla difficoltà masticatoria che si asso- ciava al quadro clinico. Un attento esame intraorale, radiologico ed extraorale fa propendere per una terapia radicale che prevede l’estrazione di tutti gli elementi dentari e la ricostruzione degli stessi con una protesi fissa a sostegno implantare con carico che consenta di ottenere un’estetica e una funzio- ne immediata. Il percorso terapeutico scelto, dopo una attenta analisi dei modelli in articolatore, ci ha indirizzato verso una ricostruzione in due fasi. La fase iniziale prevede l’estrazione dei denti a livello del mascellare con posizionamento simultaneo di 6 impianti endossei, 6 componenti intermedie e posi- zionamento a distanza di 3 ore di una protesi fissa in resina acrilica. In contemporanea abbiamo estratto i soli incisivi mandibolari migrati, riposizionandoli con uno splintaggio provvisorio in una posizione più funzionale (Figg. 4a, 4b, 4c). Ovviamente i protocolli di trattamento devono sempre iniziare con l’impo- stazione di una terapia motivazionale e di istruzione all’igiene orale per orientare da subito il paziente alla cura del proprio cavo orale. Pazienti come questa donna, che appaiono particolarmente trascurati du- rante la prima visita, se motivati correttamente dall’i- gienista correggono fin da subito le proprie abitudini errate. Questa risposta positiva comportamentale ci permette di lavorare su tessuti i più sani possibile. La motivazione dei pazienti aumenta quando gli stessi incominciano a vedere i risultati: il primo step tera- peutico, in questo caso, ha da subito ridato enorme fiducia in se stessa alla paziente, che in un solo gior- noditerapiehaacquisitounsorrisomoltopiùgrade- vole. Dopo un mese, si procede con la seconda fase che prevede la riabilitazione mandibolare: il secondo intervento risulta decisamente più facile da gestire in quanto la paziente, conoscendo il tipo di intervento e di decorso post-operatorio, risulta decisamente più collaborativa. I minimi disagi e i risultati immediati ottenuti con la riabilitazione del mascellare, hanno reso la paziente molto meno timorosa dell’interven- to chirurgico e più rilassata, al secondo intervento la donna è ancora più entusiasta di uscire dallo studio con l’intera dentatura fissa. La tecnica chirurgica adoperata segue il proto- collo di Malò e viene eseguita contemporaneamente all’estrazione degli elementi dentari presenti in arca- case report _ carico immediato Fig. 6a Fig. 7a Fig. 7b Fig. 6b

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