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implants - international magazine of oral implantology No.1, 2017

45 1_2017 l’intervista _ Protesi avvitata prerogative aiuta a costruire molti rapporti con i colleghi e di conseguenza ad avere quella casistica indispensabile per sviluppare un certo tipo di la- voro. L’occasione di questo premio e di questa in- tervista mi sono gradite per ringraziarli tutti, per la stima e la vicinanza passate e speriamo future. Per noi un paziente è sempre un paziente e non sarà mai un cliente! Una patologia è la “malattia” di quella persona e come tale sarà affrontata. L’uo- mo con i propri bisogni, le sue angosce, i dubbi, i problemi sono al centro della terapia e della nostra attenzione. Una terapia solo per quell’individuo, a ognuno la sua cura. _Oltre alla clinica, quali sono gli altri in- gredienti per perseguire questi obiettivi? Prof. Di Stefano e dott. Greco – L’intero team deve essere vincente, dalla segreteria, agli ASO, passando per chi gestisce la comunicazione. Entrambi dobbiamo rivolgere un pensiero a tut- te queste persone e in particolare a chi dirige la macchina amministrativa e la comunicazione in studio. Senza questa realtà, oggi anche la migliore clinica e la migliore struttura è destinata al fal- limento. Argomento questo estremamente arti- colato e complesso che potremmo in futuro ap- profondire. Per ora ci consenta un grazie al dott. Nunzio Greco e alla sig.ra Sonia Foundoukian per questo ruolo magistralmente interpretato. _Torniamo al nostro caso clinico: come vi siete divisi i “compiti”? Dott. Greco – Il percorso terapeutico è stato portato a termine in sinergia: in particolare io ho curato la programmazione generale del caso e gli aspetti protesici, mentre il prof. Di Stefano ha gui- dato le fasi chirurgiche del trattamento. Abbiamo inoltre coordinato il resto dell’équipe: il dott. Aure- lio Cazzaniga ha effettuato il prelievo dalla cresta iliaca; il dott. Marco Ardigò ha fornito l’assistenza anestesiologica; e i sig.ri Elio e Federico Folegatti hanno effettuato le lavorazioni odontotecniche. _Vi capita spesso di collaborare a livello clinico? Dott. Greco – Sì, da più di dieci anni ormai noi collaboriamo in questo modo: praticamente ogni caso complesso richiede un approccio multidi- sciplinare e la possibilità di mettere a confronto le opinioni e i punti di vista di clinici con forma- zione e campi di applicazione anche diversi porta sempre a dei grandi benefici per la prognosi del trattamento. _Quali obiettivi vi siete prefissati per questo caso clinico in particolare? Prof. Di Stefano – Gli obiettivi del piano te- rapeutico concordati con la paziente erano foca- lizzati all’ottenimento a livello della pre-maxilla di un volume di tessuti idoneo e prognosticamente favorevole all’inserimento di 2 impianti a livello degli incisivi laterali superiori e al loro manteni- mento nel tempo. Avremmo dunque poi usato questi due impianti per connettere una protesi di natura dento-scheletrica, cioè con una porzione di gengiva finta, e sostituire dunque i quattro incisivi mancanti. _Come si è svolto praticamente il piano di trattamento? Dott. Greco – La prima fase dell’iter terapeu- tico è consistita nell’intervento di prelievo di osso autologo dalla cresta iliaca e il successivo innesto a blocco con viti da osteosintesi a livello della pre- maxilla. La guarigione di entrambi i siti operati, sia a livello della cresta iliaca sia a livello della pre- maxilla, ha avuto un decorso ottimale. A distanza

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