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implants - international magazine of oral implantology No.1, 2017

39 1_2017 l’intervista _ Protesi conometrica _Quali devono essere le capacità dell’o- peratore e del team per affrontare con que- ste tecniche i piani di trattamento? La predicibilità del trattamento dipende for- temente dalla confidenza, e quindi dall’esperien- za, che l’operatore ha con tutte le tecniche che si mettono in campo. Come team, nel corso degli anni abbiamo cercato di inserire una variabile alla volta senza avere fretta. Nei casi post-estrattivi il protesista ha un ruolo determinante nel gestire i tessuti in funzione del risultato finale. _Lei opera in un laboratorio medico multi- disciplinare. Lei stesso ha un’esperienza forma- tiva, di ricerca e di insegnamento in differenti discipline mediche e biomediche. Quanto que- sto ha contato e conta nei suoi successi? Il mio percorso mi ha insegnato che il ri- sultato non è mai del singolo ma del team, che deve operare sinergicamente. Collaboro con mol- ti professionisti di alto livello, in particolare ho avuto la fortuna di incontrare nel mio percorso professionale il dott. Renato Benato che, oltre a essere un grande protesista e un abile chirurgo, ha sostenuto e alimentato la mia passione verso la professione e la ricerca del miglioramento at- traverso un lavoro di squadra. _Nella sua intensa, se pur giovane, espe- rienza, collabora molto con il dott. Degidi (tra l’altro prossimo presidente PEERS). Con lui state implementando il flusso digitale? Il dott. Marco Degidi è un vero innovatore. La saldatura intraorale, elemento fondamenta- le nella mia visione del carico immediato, è una sua creatura. Stiamo cercando di fondere tecniche tradizionali ed elementi digitali, validandole scien- tificamente, per ampliare e migliorare le soluzioni implanto-protesiche a nostra disposizione. _Come è nata la passione per la chirurgia e in particolare per le riabilitazioni orali? Il percorso di studi e la scuola di specializ- zazione mi hanno trasmesso la passione verso queste discipline. _Un moderno chirurgo, che risolve molti piani di trattamento con le soluzioni digitali, e in particolare la chirurgia guidata, quanto tempo deve dedicare alla formazione? Moltissimo. Al giorno d’oggi, oltre ai corsi di formazione, la possibilità di aggiornamento è esaltata dalla ricerca che si può effettuare onli- ne. L’accesso a siti di settore permette di aggior- narsi criticamente sui topic di cui ci si occupa nella propria pratica clinica. Il fatto che io faccia da revisore per riviste internazionali ha migliora- to ulteriormente questo aspetto. _Dal modo in cui affronta il suo lavoro sembra che non le rimanga molto tempo li- bero. Ha altre altre passioni personali e quale beneficio hanno nella sua attività? È vero, la professione occupa la maggior parte del mio tempo, anche di quello libero. Il resto lo dedico alla famiglia, come è giusto che sia, quindi non rimane molto altro tempo per gli hobby. Nel passato l’arrampicata sportiva mi ha appassionato molto e mi ha insegnato che solo con la giusta calma si possono gestire le nostre paure. Questo in chirurgia mi ha aiutato tantissimo. _Grazie per l’interessante intervista e buon lavoro.

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