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cosmetic dentistry_beauty & science Italian Edition No. 4, 2015

35dentistry 4_2015 cosmetic case report _ restauri in composito gli elementi affetti da lesione cariosa o, come da noi effettuato,suricostruzioniindirettesuglielementi1.7, 1.6, 4.6 e da ricostruzioni dirette sulle restanti. Si è optato per questa soluzione in quanto la sostanza sana residua dentale degli elementi 1.6, 1.7, 4.6 risultava scarsa già all’indagine radiografica: l’a- dattamento marginale, l’occlusione e la modellazione anatomica sarebbero stati più predicibili con un ma- nufatto realizzato per via indiretta rispetto a quello effettuato per via diretta. Si procede con l’isolamento del campo operatorio per settori. All’esame obiettivo del primo quadrante, previo isolamento sotto diga di gomma, si nota come l’anatomia dentale degli ele- menti sia perfettamente mantenuta nonostante le destruenti lesioni cariose evidenti solo tramite radio- grafieendorali(Figg.3a,3b).Dopoaverapertolacavi- tà si prosegue con la toilette completa della cavità, si valutano gli spessori delle pareti vestibolari e linguali che devono essere di almeno 1,5 mm. Le pareti con uno spessore inferiore vengono tagliate abbassan- dole di 2 mm (Figg. 3a, 3b, 4). Si eseguono quindi le procedure adesive e si applica una base di composito; la dentina è meglio ricoprirla con un leggero strato di composito fluido di circa 0,5 mm e quindi si pro- segue con il composito di normale viscosità (Fig. 4a). Per ogni piccolo incremento si effettua la polimeriz- zazione,infine,sipreparalacavità:lapreparazionedei margini è netta e assolutamente priva di biselli (Fig. 4b). Si procede, poi, con l’impronta intraoperatoria in materiale polietere, applicazione di materiale provvi- sorio al di sopra degli elementi trattati. Dopo circa 3 giorni, sempre sotto isolamento del campo operatorio, si effettua la cementazione con materiale composito (Fig. 5): _ pulizia della cavità con paste da profilassi senza fluoro, oppure con l’uso di bicarbonato diffuso a pressione con acqua e aria con ap- posito diffusore; _ l’intarsio viene provato valutandone la passi- vità, la precisione e il punto di contatto; _ la superficie interna dell’intarsio viene sab- biata con allumina a 50 micron al fine di assicurare una buona adesione del cemento; viene poi silanizzata e ricoperta di uno strato di bonding non polimerizzato; _ la superficie dentale viene trattata con mor- denzante, adesivo e bonding non polimeriz- zato; Figg. 2a-c_Esame radiografico tramite bite-wing (2a, 2b) e OPT (2c). Figg. 3a, 3b_Si inizia con l’isolamento del campo operatorio con diga di gomma. Come si può ben vedere dalle immagini gli elementi 1.7 e 1.6 mantengono inalterata l’anatomia, ma i solchi sono coinvolti da un’importante patologia cariosa (3a), rimossa la quale si nota come le cuspidi e la sostanza dentale residua siano scarse (3b). Figg. 4a, 4b_Build-up degli elementi interessati (4a) e il confezionamento di due intarsi in composito (4b) previa impronta di precisione e applicazione di provvisorio in resina foto polimerizzabile. Fig. 2a Fig. 2c Fig. 3a Fig. 4a Fig. 3b Fig. 4b Fig. 2b

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