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Dental Tribune Italian Edition

6 Dental Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2015Teknoscienza Bocca e assetto posturale: l’evoluzione della specie e dell’individuo vi passa attraverso Mario Turani, specialista in odontostomatologia ed esperto in posturologia Da Paracelso, uno dei miei maestri: «Non fate altro che leggere… se non ci fossero i libri non sapreste nulla» (dedicato ai medici di allora) Introduzione Il controllo della muscolatura posturale pas- sa anche dalla bocca. Potrebbe sembrare una affermazione senza fondamento ma con una conoscenza più approfondita delle comples- se connessioni anatomiche e fisiologiche del sistema-uomo scopriremo che non è così. La bocca rappresenta il crocevia di moltissime funzioni, vitali e non, consapevoli e inconsce. È un organo situato nella testa, a sua volta ap- poggiata sulla colonna vertebrale, la quale a sua volta poggia sul bacino, sugli arti inferiori e infine sui piedi, che risultano influenzati dal complesso sistema che permette e controlla l’equilibrio attraverso la vista, chiamato “vesti- bolare” e attraverso la muscolatura posturale, a loro volta ne diventano elemento condizio- nante. Si crea pertanto un sistema “chiuso” e “continuo” dove ogni struttura, ancor più se lontana come il binomio bocca/piedi, viene in- fluenzata e a sua volta influenza il sistema. Tale concetto, di fondamentale importanza, rappresenta la chiave di lettura della posturo- logia. Nel suo concetto più globale di apparato stomatognatico – ovvero di quel distretto ana- tomico che relaziona i rapporti tra mascella/ mandibola e la struttura cranio/colonna – la bocca merita di venire realmente compresa nella sua essenza strategica per la posizione “centrale” e ancestrale che conserva, avvalen- doci di conoscenze che chiariscano il signi- ficato del suo sviluppo sotto il profilo onto e filogenetico, cioè del singolo individuo e della specie. Solo così si potrà profondamente com- prendere l’unicità della struttura e le implica- zioni collegate. Evoluzione Quasi tutte le forme animali si rapportano fon- damentalmente con il mondo esterno tramite due strutture: bocca e arti (specialmente ante- riori o superiori). Il rapporto filogenetico fra gli arti superiori e l’apparato buccale è talmente intimo che ancor oggi, nel regno animale, si trovano esempi di come la funzione masticato- ria sia pendolare fra bocca e arti anteriori. Con un’affermazione quasi paradossale potremmo dire che non tutti gli animali mangiano con la bocca. Infatti alcuni granchi o crostacei, oppu- re gli scorpioni, “masticano” con gli arti ante- riori e la bocca non è altro che un orifizio d’en- trata degli alimenti. In altri, come il serpente, l’utilizzo della bocca è unicamente prensile poiché la “masticazione” avviene nello stoma- co, senza coinvolgere la dentatura. Superiore dal punto di vista evolutivo a que- sti gruppi, l’uomo inserisce nell’utilizzo dei due apparati un’ulteriore specificità: le mani esclusivamente prensili e la bocca non sol- tanto masticatoria, ma specializzata in nuove funzioni specifiche fonetiche e di linguaggio, nonché di comunicazione simbolica, come un sorriso o qualsiasi altro tipo di espressione. La peculiarità umana, del resto, dipende dalla to- tale disponibilità della mano, garantita dalla conquista della stazione eretta. Anche e ancor più nell’uomo, esiste quindi, una diretta rela- zione fra locomozione e funzione dell’appara- to masticatorio. A sua volta la stazione eretta deve essere con- siderata come la chiave di volta per l’entrata nella civiltà. Mentre la stazione eretta è una postura tipica dell’uomo, non altrettanto si può affermare dell’andatura, né della postura bipede, dovendosi comprendere la differenza fra questi diversi assetti posturali. Per esem- pionegliuccellinonvolatoril’andaturabipede non corrisponde affatto a una stazione eretta ma a una orizzontale o semi-orizzontale nella quale la colonna vertebrale è parallela oppure obliqua al terreno. Mentre la stazione eretta comporta il posizionamento della colonna vertebrale in posizione pressoché verticale e può essere mantenuta per tempo infinito. Ciò che nessun animale, a eccezione dell’uo- mo, riesce a fare è passeggiare lentamente o stare fermo su due gambe. È la conquista più importante dell’uomo. Sviluppo dell’individuo Tornando a riflettere sullo sviluppo squisita- mente ontogenetico della bocca, si osserva per esempio che un abbozzo della lingua si forma già alla settima settimana di vita intrauterina. La sua importanza conferma da un lato quanto lo sviluppo embriologico favorisca le strutture strategicheevidenziandocontemporaneamen- te quanto la lingua rappresenti la “matrice” di guida su e intorno a cui si svilupperà l’intero apparato stomatognatico e conseguentemente il sistema posturale con tutti i sofisticati siste- mi di controllo. La bocca nel neonato – si sa – rappresenta la principale possibilità di comunicazione con l’esterno. In questa fase dello sviluppo, tutto quanto rappresenta il suo aspetto somato- emozionale, quindi l’essenza della vita passa attraverso la bocca. Basti solo ricordare l’im- portanza della fase orale, attraverso cui matura lo sviluppo dell’individuo. Quando il bambino nasce, la bocca è la sola parte del corpo sulla quale viene esercitato un controllo preciso. Ap- pena nato il bimbo entra subito in contatto con la sua prima, tragica lotta per la sopravvivenza. Deve infatti respirare, passando dalla respira- zione materna placentare (automatica) a quel- la autonoma polmonare. Sempre attraverso la bocca piange, manifestando la propria “di- sperazione” per i fabbisogni urgenti cui deve rimediare. Appena superate le due fasi, il neonato deve subito affrontarne una terza, non meno im- pegnativa: procacciarsi il cibo. Appare soprat- tutto come una bocca, alla frenetica ricerca di un capezzolo, che non ha mai visto, ma appena lo trova capisce che è quel che stava cercando. Alla fine della poppata ozierà giocando con il capezzolo, ottenendo, secondo la scuola freu- diana, la prima soddisfazione di tipo erotico. Dai primissimi istanti di vita la bocca entra pertanto nelle delicate strategie di sopravvi- venza. Le prime due fasi (respirazione e pianto) risultano eventi spiacevoli per lui e rimarran- no come un solco nel suo sviluppo psicologico ed emozionale. Le ultime due (poppata e gioco) sono invece l’aspetto gratificante che riequili- brerà quelli spiacevoli. Sull’equilibrio di questi schemi si costruisce già bona parte del caratte- re individuale Bocca, postura e aspetti psico-motori Preme sottolineare nuovamente l’enorme rapporto bocca-psiche perché quest’aspet- to permetterà successivamente una miglior comprensione delle alterazioni e disfunzioni di carattere posturale, non più inquadrabili unicamente in ottica meccanica o struttura- le. La bocca infatti non è solo l’organo depu- tato all’introduzione e alla masticazione del cibo, alla fonesi, alla respirazione (ausiliaria), al contributo all’espressività o la sede del gu- sto, ma conserva nell’adulto le caratteristi- che importantissime di organo sessuale: con essa infatti l’individuo realizzerà i suoi primi approcci amorosi. A differenza degli altri organi sessuali, la boc- ca sarà la parte esposta abitualmente nuda e ben visibile agli occhi di tutti. Con pudore tipicamente sessuale molte persone, specie se la bocca non si trova in ordine, portano la mano dinanzi, quando ridono o addirit- tura parlano. Il che conferma gli importanti collegamenti fra bocca e psiche stabiliti per primi ai primordi della vita. Il rapporto boc- ca-psiche rappresenta probabilmente il più intimo di quelli psicosomatici. Sorprendente a livello neurologico appare l’omunculus che rappresenta la mano e la lingua. Con questo termine “omunculus” s’intende la rappre- sentazione figurata sulla corteccia cerebrale del corpo umano e quindi dei distretti a cui corrispondono in periferia le varie funzioni motorie e sensitive. Le aree che rappresentano gli organi di senso – è noto – sono molto più estese di quelle, per esempio, della gamba. Come pure l’area della mano è in rapporto molto più grande di quel- la del piede, per la complessità delle funzioni svolte dall’organo. Pensando a un computer, lo spazio su hard disk relativo alle informazioni della bocca è enor- memente più ampio di quello di molti altri or- gani, ritenuti più importanti. L’interessamento encefalico deputato al controllo di mano e boc- ca supera di gran lunga quello di qualsiasi altra parte corporea, a conferma di quanto “materia- le” neurologico necessiti l’espletamento delle loro complesse funzioni. Lo sviluppo del cervello umano, come è or- mai acquisito, seguì la conquista dell’andatu- ra bipede e della stazione eretta. Altrettanto certo che il volume dell’encefalo, cui si devo- no le sue prestazioni, è dovuto al fatto che po- stura e relativo equilibrio muscolare modifi- carono trazioni e appoggi funzionali di certe aree del cranio, permettendo così espansioni delle masse cerebrali incipienti. Inoltre la li- berazione della mano dai vincoli della loco- mozione, il trasferimento della prensilità e tecnicismo dalla bocca alla mano, consentì ancora al massiccio facciale di regredire con conseguenze di enorme importanza morfo- strutturali del cranio. Da questi movimenti evolutivi nacquero le strutture anatomiche che resero possibile l’articolazione di suoni compositi, ossia l’e- strinsecazione della principale componente del linguaggio (fonetica) Questa capacità tipi- camente umana trascinò con se l’organizza- zione logica e il perfezionamento del pensiero autocosciente. Quindi, in una parola, la civiltà. Conclusioni La complessità e il fascino dei delicati rapporti fra bocca e postura rappresentano, soprattutto per lo scrivente, ancora oggi, dopo molti anni di studio, fonte di continua sorpresa e ammi- razione generando un senso di limite nella comprensione di questi grandi “sistemi” bio- evolutivi, il che porta a un salutare ridimen- sionamento individuale. Spiace tuttavia con- statare come i concetti sopra esposti, al di là di limitate e fertili aree culturali, trovino poca o insufficiente applicazione pratica, mentre ne trarrebbero notevole vantaggio la personale clinica quotidiana e il rapporto con altre disci- pline e filosofie. Cito per esempio l’ortopedia, con le importanti problematiche auxologiche fra cui le tanto temute scoliosi. E la medicina legale (nello specifico, dell’odontologia foren- se). Un universo da scoprire e codificare risulta poi la medicina dello sport, dove tali concetti risultano ancor oggi pressoché misconosciuti se non ignorati. Al settore sportivo dedico, da circa 10 anni, la mia attività di odontostomato- logo/posturologo. Dedico questo articolo al mio amico Giorgio Magnano, persona che possiede due cose infinite, cultura e umiltà.

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