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Dental Tribune Italian Edition

13SpecialeHygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2015 Un italiano su 4 con alitosi, in 6 casi su 10 è colpa di problemi a denti e gengive Quante volte nella vita, magari pri- ma di un colloquio di lavoro, ci sia- mo preoccupati della freschezza del nostro alito? Probabilmente spesso, e a quanto pare a ragione. L’alito cattivo o “alitosi”, infatti, è un di- sturbo molto frequente, sostengono gli esperti di odontoiatria biologica dell’Istituto Stomatologico Italiano (ISI) di Milano. L’odore sgradevole proveniente dalla bocca, quando ci si trova a stretto contatto per motivi lavorativi o personali, può provoca- re grande disagio anche dal punto di vista psicologico e sociale. I dati rac- colti, indicano che a soffrirne è circa una persona su quattro e le cause non sono legate esclusivamente al tipo di alimentazione, ma sono per il 90% dei casi dovute a problemi del cavo orale. L’alitosi è provocata da diversi fat- tori, ma il comune denominatore è uno: la proliferazione di batteri che si nutrono di residui di cibo e pro- ducono sostanze volatili contenenti zolfo, principali responsabili dell’o- dore cattivo dell’alito. Per diagnosti- care la presenza di queste sostanze, l’ISI dispone del gascromatografo computerizzato, che permette di in- dividuare la presenza di composti solforati volatili (cosiddetti VSC) responsabili dell’alitosi. Nel mirino per lo più problematiche riguardan- ti il cavo orale mentre, in un nume- ro più limitato di casi, il legame è con malattie sistemiche come dia- bete, malattie del fegato o renali. Cosa fare, quindi? Per prima cosa, consigliano i sanitari, è bene rivol- gersi a una struttura in grado di diagnosticare il problema e defi nire l’ipotesi terapeutica personalizza- ta. Durante la visita di screening, lo specialista verifi cherà, a seguito dei risultati riscontrati dal gascro- matografo, la presenza di profondi solchi nella lingua, carie, denti in- clusi, ascessi o di eventuali carenze nell’igiene orale, che rappresentano le più evidenti cause dell’insorgen- za di questo fastidio. Molto comune, anche se poco dia- gnosticata, è la presenza in pazienti affetti da alitosi di parodontopatie, cioè di infi ammazioni e infezioni del parodonto, il tessuto di soste- gno dei denti. Secondo alcune ricer- che, a soffrirne in maniera lieve o avanzata sarebbe addirittura il 62% degli italiani. «Il primo sintomo so- litamente è il sanguinamento gen- givale, seguito dalla mobilità dei denti, mentre, nei casi più gravi, si può arrivare alla perdita degli stes- si», afferma Piero Nobili, responsa- bile del reparto di Odontoiatria bio- logica dell’Istituto Stomatologico Italiano di Milano, «in seguito all’i- dentifi cazione del disturbo, presso il Reparto di Odontoiatria biologica saranno effettuati specifi ci test mi- crobiologici e genetici, esami molto importanti per individuare preci- samente i batteri responsabili della malattia». Una volta effettuata la diagnosi, verrà elaborato un piano di cura persona- lizzato che prevede sedute di igiene, trattamenti laser assistiti, prescrizio- ni fi toterapiche e consigli nutrizionali utili a eliminare i batteri, arginando l’infi ammazione e dunque l’alito cattivo. Fonte: Adnkronos

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