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Dental Tribune Italian Edition

26 Dental Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2015Meeting & Congressi EVENTSwww.dental-tribune.com Consulta sul nostro sito l’area Events, un aggiornamento continuo sui migliori eventi del dentale. Rhein83 Days, un congresso che porta l’Italia nel mondo Si fa presto a scrivere su una locan- dina “congresso internazionale”, ma Rhein83, azienda bolognese del settore dentale da 32 anni sul mer- cato, ha preferito, per il suo primo congresso del 12-13 giugno a Bolo- gna, adottare un titolo tradizionale, che evidenziasse il suo promotore. Erano previste le traduzioni simul- tanee in inglese dei bravi relatori italiani, e anche questo spesso av- viene. Quello che è invece è andato oltre le aspettative è che un primo evento aziendale abbia raggiunto quasi le 400 presenze nelle due giornate e che di questi, 120 sia- no stati stranieri provenienti da gran parte del mondo (oltre 70 Pa- esi). Rivolto sia a odontoiatri sia a odontotecnici, ha sviscerato – con rifl essioni, confronti, protocolli, case report – il tema della protesi rimovibile. Rhein83 è cambiata molto in questi anni: da azienda familiare frutto di un’intuizione del fondatore Ezio Nardi, all’attuale presidente Claudia Nardi e al socio, Gianni Storni odon- totecnico di seconda generazione e fratello di odontoiatra, entrato in azienda attratto dagli attacchi di nuova concezione. Con le loro intu- izioni commerciali hanno portato i prodotti in tutta Europa, Stati Uniti, Israele e molti altri Paesi. «Dopo tanti anni si è deciso di fare un evento che portasse qualcosa di nuovo», dichiara Claudia Nardi, in una videointervista (si veda www. dental-tribune.com). «Abbiamo individuato nell’anno dell’Expo – continua – l’opportunità di in- vitare in Italia gli stranieri per un congresso sul nostro principale prodotto, la protesi, e infi ne com- pletare con una visita all’Expo di Milano». Far conoscere un’Italia che supera la crisi, rilanciando continuamen- te con un prodotto che, per facili- tà, compatibilità, apertura a tutti i sistemi e qualità, ha conquistato il proprio Paese e il mondo. Da sempre Rhein, in collaborazione con importanti università italiane che testano i prodotti, inventati e sviluppati dalla stessa proprietà, ha promosso la cultura nel setto- re dentale e in modo particolare nell’odontondotecnica, sia orga- nizzando corsi teorici e pratici sia supportando associazioni scienti- fi che e di categoria. In particolare, l’associazione ANTLO, di cui Rhein è major sponsor, ha voluto parteci- pare con parte del suo board e dello stesso presidente Massimo Macu- lan, per onorare un’iniziativa cul- turale così qualifi cata. Molto seguite le relazioni del ve- nerdì e del sabato sino a fi ne even- to, conclusosi con un pranzo di arrivederci tra i soddisfatti parteci- panti. Sono riuscite a mostrare tut- to l’attuale scibile sull’argomento, dando valore anche con l’applica- zione di nuove tecnologie, alla pro- tesi rimovibile che, per tanti anni considerata una seconda scelta, è in molti casi la soluzione estetico- funzionale più idonea tutt’oggi ne- gli Stati Uniti, con un mercato assai superiore a quello degli impianti. Il professor Andrea Boracchini dell’Università di Siena, moderato- re del venerdì e relatore al sabato, ha sostenuto questa considerazio- ne con un’inedita ricerca, di prossi- ma pubblicazione su queste testate, che trattava l’edentulia nei prossi- mi anni. Con analisi e formule, la ricerca dimostra che l’edentulia, se pur in decrescita, aumenta nu- mericamente per aumento della popolazione e invecchiamento. La protesi tradizionale si deve ancora insegnare? Certamente, se il mer- cato delle protesi è inesauribile. Le persone che portano una protesi sono tutte così mortifi cate? In real- tà no, così non pare dall’indagine. Carlo Borromeo ha citato Ezio Nar- di, durante l’intervento di apertu- ra: «Ieri Nardi ha detto: “Ditemi quali sono i vostri problemi e ve- diamo quello che possiamo fare”. Poche aziende possono permetter- si di rispondere in questo modo». Infi ne, il prof. Loris Prosper, a chiu- sura del congresso, ha sottolineato la bellezza dei molti lavori presen- tati, fi ori all’occhiello per Rhein, sottolineando come il protesista debba saper scegliere l’odontotec- nico adatto al caso, «perché l’odon- totecnico non è un tuttologo, ma uno specialista, ed è anche il più bel biglietto da visita di uno studio dentistico», e mettendo poi in rilie- vo come un piano di trattamento sia una delle cose più diffi cili da fare in medicina. In odontoiatria è doveroso dare sempre al pazien- te la possibilità di scegliere tra un piano di trattamento costosissimo e una buona biologia. Nella consultazione della prima vi- sita si deve essere sicuri che il pa- ziente accetti il piano di trattamen- to, specie oggi che ci sono problemi economici. Dunque, dare anche un’alternativa tra protesi su dente naturale e protesi su impianti. «Mai come in questi ultimi sei anni siamo ritornati a fare degli schele- triti. Fare gli scheletriti fatti bene non signifi ca tornare indietro!». Last but not least, i ringraziamen- ti vanno anche ai collaboratori dell’azienda, che hanno curato l’or- ganizzazione sotto la regia dell’in- faticabile responsabile marketing Raffaele Lombardo. Patrizia Gatto Per un’odontoiatria dall’alto, le iniziative FDI commentate da Gerhard Seeberger Abbiamo approfi ttato del Congresso AIO 27a edizione per porre alcune domande di “ispirazione internazio- nale” al portavoce più pre- stigioso dell’odontoiatria italiana nel mondo, Gerhard Seeberger, “speaker” (nonché presidente) all’Assemblea generale dell’FDI, presente anch’egli a Chia con una re- lazione svolta l’11 di giugno insieme a Nitzan Bichacho, altro prestigioso esponente dell’odontoiatria interna- zionale. Dato il personaggio, le domande non potevano che vertere su quali direzioni si stia svolgendo l’azione dell’FDI nel mondo e su quali problemi ab- bia ritenuto più meritevoli da affrontare. Seeberger si è richia- mato al congresso di marzo svoltosi a Tokio, intitolato “Dental care and oral health for healthy longevity in an aging society” per dimostrare come l’attenzione della Federazione vada nella direzione cui tendeva il convegno, ossia sulla salute orale di per- sone, come gli over 65, esponenzialmente sempre più numerose (specie in alcuni Paesi del mondo, come il Giappone, ma anche il nostro) e per le quali il problema della salute orale si coniuga il più delle volte con altri concomitanti. Un secondo aspetto dell’azione internazionale FDI può andare sotto il nome di “African Strategy”, curata in particolar modo dal Presidente entrante, Patrick Hescot. A dire il vero, di promozione di salute orale in Africa si parla da molto tempo, ma nella visio- ne di Seeberger, probabilmente la “strategy” viene ora affrontata con maggior incisività politica rispetto al passato. A dimostrarlo c’è la collaborazione con FDI nata da “Idea Dakar”, un’iniziativa UNIDI che darà vita in autunno, nella capitale del Senegal, a una grande manifestazione espositivo-commerciale, malgrado le paure e perplessità provocate dalla recente epidemia di ebola. A Dakar, Seeberger andrà di persona per tenere un corso di tecni- ca chirurgica, partendo dal presupposto – com’egli spiega – che in quest’ambito sia possibile spaziare dalle operazioni più sem- plici a quelle più sofi sticate. E, comunque, una chirurgia qualifi - cata impone sempre risposte preventive adeguate: occorre ba- dare al problema della sicurezza in cui si svolgono gli interventi, evitare contaminazioni, scegliere dove e come poter fare al me- glio l’intervento nel pieno rispetto della biologia. «Quando c’è di mezzo un taglio – osserva – c’è anche necessariamente una pre e una post-attenzione al paziente come espressione della qualità del team». Un terzo aspetto dell’azione FDI sta particolarmente a cuore al suo illustre rappresentante: si tratta della “Global Periodontal Disease Initiative”, progetto che scaturisce da una realtà dram- matica essendo la malattia parodontale la più diffusa al mon- do dopo la carie. Seeberger ha avuto modo di vedere gli albori dell’“Initiative” nel 2014 quando nello Scientifi c Committee FDI egli ricopriva l’incarico di Liaison Councillor: «Con il mio corso di chirurgia orale – conclude – intendo lasciare anche un segno pratico della mia attività in FDI: un qualcosa di semplice alla portata di tutti». m.boc Giancarlo Garotti, Carlo Borromeo, Giuliano Bonato(dietro), Prof. Gianfranco Gassino, Prof. Andrea Borracchini, Luca Ruggiero, Dott. Eugenio Guidetti. Gianni Storni, Giuliano Bonato, Claudia Nardi, Prof. Loris Prosper.

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