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Dental Tribune Italian Edition

12 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2015 Il valore di una corretta informazione ed educazione all’utilizzo e alla manutenzione delle protesi I pazienti chiedono consiglio al proprio dentista sull’igiene e la cura della propria protesi? E il dentista offre loro supporto e in- dicazioni adeguate? Esiste una prassi di informazione-educazio- ne efficace nei confronti dei pazienti rispetto alla gestione quo- tidiana delle protesi dentali? I dati di un’indagine internazionale (Axe A., presentata alla IADR General Session & Exhibition 25-28 giugno 2014, Cape Tow) – oggetto dell’analisi di GSK, azienda che commercializza il marchio Polident – evidenziano come le raccomandazioni del dentista possano avere un impatto chiave sull’utilizzo di pulitori specifici per le protesi dentali, ma anche come non esistano raccomandazioni chiare e condivise dai pro- fessionisti del settore oral care sulla pulizia delle protesi. Negli Stati Uniti, il 35% delle indicazioni dei dentisti identifica il dentifricio come il prodotto più corretto e adeguato per la pu- lizia delle protesi, anche se alcune evidenze scientifiche hanno dimostrato che il normale dentifricio non è in grado di elimina- re alcuni batteri causa di stomatiti da protesi. Inoltre, l’uso di un comune dentifricio così come l’uso di alcuni collutori possono causare graffi o danneggiare il materiale delle protesi. Risul- ta quindi evidente il valore di una corretta informazione ed educazione all’utilizzo e ma- nutenzione delle protesi – sia- no esse totali o parziali – quali aspetti rilevanti che possono influire in modo significativo sulla qualità della vita dei por- tatori di protesi. «Più dell’80% dei pazienti utilizza il normale dentifricio per pulire la prote- si, nonostante essa sia 10 volte più delicata dello smalto den- tale. Questo indica che resta ancora molto da fare nell’am- bito dell’educazione a una corretta igiene orale, specie in presenza di protesi denta- li», commenta Lilia Bortolotti, odontoiatra. «È fondamentale che tutti gli esperti del setto- re agiscano in modo mirato per formare, non solo informare, i pazienti sulle buone abitudini di igiene e pulizia delle protesi dentali. Si può cominciare raccomandando l’utilizzo di prodotti specifici, come le compresse: sono antimicrobiche, efficaci nel rimuovere macchie e placca e nel ridurre le alterazioni della su- perficie delle protesi. «Il ruolo dei dentisti e degli esperti assume quindi una rilevanza ancora più significativa: il loro sforzo e il loro impegno devono essere focalizzati nell’educazione alla con- tinuità, all’adozione di buone e sane abitudini di igiene orale e di pulizia della propria protesi come momento fondamentale di tutela della salute. A questo bisogna aggiungere che nonostante il parere di un pro- fessionista sia fondamentale nella scelta di un pulitore per la pro- tesi, l’88% dei pazienti preferisce utilizzare 8 o 9 diversi metodi di pulizia, contrariamente a quanto espressamente indicato dal dentista. Dalla ricerca emerge infatti che molti pazienti adottano proprie routine di pulizia, spesso utilizzando soluzioni pulenti combinate con altre sostanze inclusi dentifricio, aceto, collutorio e sapone. Una cura inadeguata delle protesi potrebbe generare ri- schi non trascurabili, non solo per la salute della bocca ma anche per il benessere generale del paziente contribuendo a: – un aumento del rischio di stomatiti, dovute al proliferare di funghi e batteri a causa dello scarso controllo microbico; – un aumento del danno alle protesi, maggiormente esposte alla possibilità di abrasioni, ossidazione, corrosioni e danni chimici; – generare nel complesso un’esperienza negativa, spesso fonte di disagio per i portatori di protesi, a causa della formazio- ne di cattivi odori e macchie persistenti che impattano sulla vita personale e sociale dei pazienti. GSK Pulizia inadeguata delle protesi, i rischi per i pazienti e il ruolo del dentista POPOLAZIONE DI PAZIENTI IN AUMENTO Le esigenze in crescita All’aumentare della popolazione over 60 aumenterà il numero di portatori di protesi.1, 2 22% Entro il 2050 il 22% della popolazione sarà over 60.1 Le abitudini di pulizia delle protesi dei pazienti u L’88% dei pazienti non pulisce efficacemente le protesi.3 u I pazienti utilizzano 8 o 9 diversi metodi di pulizia delle protesi 4 – incoerente con le raccomandazioni dei dentistiti. 88% Up to Il ruolo chiave del dentista u Le raccomandazioni del dentista hanno un impatto chiave sull’utilizzo dei detergenti e i livelli di soddisfazione.4 u Negli USA il 35% delle raccomandazioni dei dentisti per la pulizia delle protesi è il dentifricio.5 Il microbioma delle protesi u Il biofilm di placca sulle protesi ha una composizione complessa che lo rende difficile da eliminare/ controllare.6 u La presenza di batteri nel microfilm delle protesi è causa di stomatiti da protesi.7,8 u L’attacco batterico su superfici graffiate delle protesi si associa ad infezioni orali. u Il normale dentifricio non è in grado di eliminare la Candida albicans, causa di stomatiti da protesi.9 u Il normale dentifricio e alcuni collutorii possono lasciare graffi o danneggiare il materiale delle protesi.10 u È stato mostrato come la candeggina danneggi le parti metalliche delle protesi.11 u Si è rilevato che le compresse specifiche per la pulizia delle protesi sono efficaci nell’eliminare e rimuovere in vitro i biofilm di placca, eliminando riducendo al contempo le alterazioni della superficie delle protesi.12 Il ciclo di rischio: eliminazione inefficace, protesi danneggiate Compresse per la pulizia delle protesi – il punto di riferimento per l’igiene della protesi dentale10, 12 u Antimicrobiche. u Rimuovono macchie e placca. u Compatibili con i materiali delle protesi. u I pazienti che utilizzano compresse specifiche per la pulizia delle protesi sono più soddisfatti. C’è l’esigenza di raccomandazioni coerenti e istruzioni chiare per i pazienti, basate sulle evidenze.13 Compresse Polident® Controllo protesi non trattate Dentifricio Colluttorio Alcool Cod. zinc: CHITA/CHPOLD/0088/15 REFERENCES 1. UNFPA & HelpAge International, 2012. 2. Steele JG et al. Brit Dent J 2000; 189:598-603. 3. Dikbas I. Int J Prosthodont 2006; 19(3):294-298. 4. Axe A. Presented at the IADR General Session & Exhibition 25th -28th June 2014, Cape Town. 5. Varghese R. Presented at the IADR General Session & Exhibition 25th -28th June 2014, Cape Town. 6. Ramage G. Presented at the IADR General Session & Exhibition 25th -28th June 2014, Cape Town. 7. Morse DJ et al. Bacteria Increase Expression of Candida Virulence Factors in Acrylic Biofilms. Presented at the IADR General Session & Exhibition 12th -14th March 2015. 8. O’Donnell et al. The influence of Candida spp and salivary antimicrobial peptides on the denture microbiome in health and disease. Presented at the IADR General Session & Exhibition 12th -14th March 2015. 9. GSK Data on File. Antimicrobial testing denture cleanser vs. household materials. 10. Bradshaw D. Presented at the IADR General Session & Exhibition 25th -28th June 2014, Cape Town. 11. Kiesow A et al. Compatability of metallic materials used for dentures related to different cleaning regimens. Presented at the IADR General Session & Exhibition 12th -14th March 2015. 12. Bradshaw DJ et al. Denture cleanser effects on in vitro denture plaque biofilms. Presented at the IADR General Session & Exhibition 12th -14th March 2015. 13. Jones JD et al. Clean Dentures Not a Simple Solution. Presented at the IADR General Session & Exhibition 25th -28th June 2014, Cape Town. Grazie a una sostanza naturale anti-carie la liquirizia alleata del sorriso? Buone notizie per gli amanti della liquirizia. Le riporta l’agenzia Adnkronos, riferendo che la radice, secondo nuove ricerche, contiene una sostanza chimica naturale, che uccide i batteri della bocca e previene la formazione della placca. Esperimenti in laboratorio di cui dà noti- zia il Telegraph, mostrano che un composto collegato a quello presente nella liquirizia (il trans-chalcone) blocca l’azione di un enzima chiave, che consente ai batteri di prosperare nelle cavità orali. Essi metabolizzano gli zuccheri di cibi e bevande, cosa che porta alla produzione di placca e acidi e che può aprire la strada alla carie. Bloccando l’attività di questo enzima con la sostanza presente nella liquirizia, i ricer- catori hanno scoperto che si previene la formazione del biofilm batterico. Quello che spiana la strada alla placca e alle carie. Tutto questo emerge da una ricerca pubblicata su Che- mical Communications. A questo punto il team di Do- minic Campopiano dell’University of Edinburgh e col- leghi sostiene che prodotti per l’igiene orale contenenti sostanze chimiche simili, possono migliorare la pulizia e la salute del sorriso. La ricerca è la prima a mostrare che il trans-chalcone previene la formazione dei biofilm batterici. Il team ha ricevuto un finanziamento dal produttore di gomme da masticare Wm. Wrigley Jr. Company. Dental Tribune

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