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Implant Tribune Italian Edition No. 2, 2018

Implant Tribune Italian Edition - Maggio 2018 Pratica & Clinica 9 La scelta terapeutica si è basata pertanto su una tecnica di innesto ad onlay mediante impiego di osso equino (Sp-Block, Tecnoss®), bioma- teriale granulare da riempimento (Genoss, Tecnoss®, Coazze, Italia). L’innesto è stato coperto da lamine di osso corticale eterologo di origi- ne suina (Lamina, Tecnoss®, Coazze, Italia) e triplo strato di membrane di emoderivato (L-PRFTM Intra-Lock System Europa). Le membrane di L-PRF vengono realizzate grazie all’impiego di fi- brina autogena, piastrine, leucociti, fattori di crescita e proteine plasma- tiche ottenute mediante centrifu- gazione effettuata con IntraSpin™, senza l’impiego di anticoagulanti e manipolazioni. Grazie all’utilizzo di queste membrane, il lento rilascio (slow release) di fattori di crescita, favorisce il rapido processo di gua- rigione di tessuti molli. Il lembo, perfettamente passivo al di sopra del sito da rigenerare, è stato suturato con punti staccati au- spicando una guarigione per prima intenzione (Figg. 8a, 12). I risultati della guarigione a 9 mesi (Figg. 13, 15). > pagina 10 Fig. 1 - Situazione iniziale della paziente al momento della prima visita. Fig. 3 - Valutazione dei volumi ossei all’esame TC. Fig. 5 - Situazione iniziale, visione occlusale. Fig. 6 - Visione occlusale dopo avulsio- ne elemento 1.1. Fig. 2 - Visione frontale della zona edentula. Fig. 4 - Valutazione dei volumi ossei all’esame TC. Fig. 7 - Visione frontale dopo avulsione elemento 1.1. cisione di scarico. Il lembo è stato scollato a spessore totale e succes- sivamente passivato per mezzo di un’incisione periostale di rilascio. La superficie ossea esposta, pre- sentava un più marcato riassorbi- mento osseo in senso orizzontale rispetto a quello verticale. Fig. 8a Figg. 8a, 8b - Esposizione del sito chirurgico e valutazione dei volumi ossei. Fig. 8b < pagina 8 di vista estetico che funzionale. In merito alla valutazione anamnestica la paziente non riferiva patologie si- stemiche rilevanti e nessuna proble- matica relativa a farmaci di normale impiego odontoiatrico. Riguardo la condizione orale riferiva storia di malattia parodontale trattata prece- dentemente con procedure di tera- pia parodontale non chirurgica. È stato applicato il protocollo diagnostico completo, utile alla rac- colta di tutte le informazioni clini- che, radiografiche e di laboratorio per poter formulare un corretto in- quadramento e definire un piano di trattamento adeguato. La paziente necessitava, secondo gli autori, di un piano di trattamen- to complesso, che comprendesse un approccio multidisciplinare dal campo parodontale a quello orto- dontico, chirurgico e protesico. In particolare, era stata prevista, una prima fase di trattamento parodon- tale, una seconda fase ortodontica per correggere le disarmonie inter- arcata e l’allineamento dentale e contemporaneamente il posiziona- mento di un provvisorio anteriore fisso che permettesse alla paziente l’immediato ripristino dell’estetica e della funzione prima delle succes- sive fasi di ricostruzione dei volumi. La paziente ha categoricamente rifiutato queste soluzioni di piano di trattamento, in particolare l’idea di un trattamento ortodontico e il rifa- cimento di precedenti restauri prote- sici. Richiedeva unicamente di trat- tare il settore frontale, esponendo gli operatori a un estremo e complicato compromesso. L’unico punto accetta- to è stato quello relativo alla necessa- ria estrazione dell’elemento 1.1 (molto compromesso dal punto di vista pa- rodontale, preliminare alla tecnica di rigenerazione ossea) (Figg. 3, 4). Dopo la visione della ceratura diagnostica parziale è stato intra- preso il percorso terapeutico come dal seguente schema: - - avulsione dell’elemento 1.1; - attesa di 90 giorni per la comple- terapia causale; - ta guarigione iniziale; fabbricazione di mascherina tra- sparente come soluzione provvi- soria da utilizzare in tutte le fasi chirurgiche; - eliminazione dell’estensione pro- tesica dell’elemento 2.2 (Figg. 5-7). Prima fase di chirurgia Tutte le procedure chirurgiche sono state eseguite da un singolo operatore. Nella fase preoperatoria, è stato prelevato sangue venoso; lo stesso sottoposto a centrifugazione (L-PRFTM Intra-lock) per ottenere fibrina auto- gena ricca di piastrine e leucociti. La paziente è stata sottoposta a profilassi antibiotica (Amoxicillina e acido clavulanico 2 gr 1 ora prima dell’intervento). Dopo le procedure di anestesia locale (Articaina 4% con adrenalina 1:100.000), è stata eseguita un’inci- sione intrasulculare che interessa- va gli elementi 1.2, 1.3, 1.4 per pro- seguirsi con un’incisione crestale e intrasulculare degli elementi 2.3, 2.4 dal quale è stata eseguita l’in- Fig. 9 - Fissaggio dell’onlay graft vestibolare e applicazione del riempitivo in granuli. Fig. 10 - Apposizione delle membrane Lamina Tecnoss®. Fig. 11 - Copertura con membrane in L-PRF. Fig. 12 - Sutura del lembo. Fig. 13 - Valutazione del sito rigenerato all’esame radiologico. Fig. 14 - Valutazione sito rigenerato in visione frontale. Fig. 15 - Valutazione sito rigenerato in visione occlusale.

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