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Cosmetic dentistry_beauty & science Italian Edition No.4, 2016

37 dentistry 4_2016 cosmetic special _ stili di vita *Professor-Consultant Orthodontist e Honorary Lecturer presso il St George’s University Hospital e Kingston Hospital London, UK **Assistant Professor Consultant Orthodontist Guy’s e St Thomas’NHS Foundation Trust University College of London, UK _L’importanza del sorriso nell’estetica del viso. L’analisi del sorriso rappresenta un im- portante aspetto della valutazione più gene- rale dell’estetica del viso. Quando si guarda o si comunica con un individuo, lo sguardo dell’osservatore si sposta dagli occhi alla bocca, le due regioni più espressive del volto. In effetti, tra le zone più influenzano l’este- tica generale del viso, il sorriso è secondo soltanto agli occhi. _Tipologie di sorriso La letteratura scientifica descrive due tipi di sorriso. Un sorriso volontario e non corre- lato a nessuna emozione, per esempio quello che si fa quando si posa per una fotografia; è un sorriso ripetibile, spesso viene descrit- to come “sorriso simulato”, o addirittura un “falso sorriso”, o ancora, come lo definì il poeta inglese Thomas Gray, il “sorriso socia- le”. Il sorriso spontaneo, invece, è un sorriso involontario, spesso associato a emozioni come la gioia. Questo sorriso implica grandi movimenti facciali e comprende anche l’uso degli occhi (da qui l’espressione “sorridere con gli occhi”), le narici e le labbra. Viene an- che definito il sorriso di Duchenne o “sorriso sincero”. La più grande distinzione tra i due tipi di sorriso è l’impiego, nell’ultimo, dei musco- li oculari. Già il pioneristico neurofisiologo francese Guillaume-Benjamin-Amand Du- chenne de Boulogne (1806-1875) sottolineò questa distinzione fondamentale: i bambini di 5 mesi usano i muscoli degli occhi per sor- ridere quando la madre si avvicina, ma ricor- rono a un sorriso “senza gli occhi” quando si avvicina un estraneo. Inoltre, quando un adulto utilizza il sor- riso spontaneo, si attiva l’area del cervello associata alle emozioni, diversamente da quando ricorre al sorriso simulato. È stato Paul Ekman (1990) a propor- re la denominazione “sorriso di Duchenne” per identificare il sorriso spontaneo. Anche Charles Darwin lo ha enfatizzato descriven- do il peculiare abbassamento della porzione laterale delle sopracciglia come suo principa- le indicatore, piccoli movimenti che tuttavia sono la garanzia di essere di fronte a un sor- riso spontaneo. _La nascita del sorriso Sono state descritte due fasi del sorriso: _ fase 1: i muscoli elevatori si contrag- gono facendo alzare il labbro superio-

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