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Cosmetic dentistry_beauty & science Italian Edition No.4, 2016

43 dentistry 4_2016 cosmetic special _ stili di vita differenziavano il gruppo affetto da DCA dal grup- po controllo. Una differenza significativa veniva ri- scontrata nella limitazione in apertura, manifestata nel 20,3% dei pazienti con DCA. Anche la sensibilità dentale era maggiore nel gruppo di pazienti con DCA (70,9%). La presenza di logoramento sulle superfici dei denti fu riscontrata nel 42,4% dei pazienti con DCA, mentre quella di erosioni dentali nel 26,1%. Non emersero dallo studio differenze significative tra il gruppo DCA e il gruppo controllo per quanto riguarda le parafunzioni, il bruxismo diurno, il bruxi- smo notturno, sensibilità e tensione all’articolazione temporo-mandibolare, presenza di click articolare. Dallo studio, quindi, emerse che, le donne con un disturbo cronico dell’alimentazione soffrono mag- giormente di sensibilità muscolare alla palpazione e distruzione dei tessuti duri (erosione dentale, sensibi- lità dentale) rispetto alle donne sane7 . _Le manifestazioni oro-dentali dei DCA: le patologie che coinvolgono la mucosa orale Nella letteratura degli ultimi dieci anni esistono degli studi svolti al fine di trovare delle associazioni significative tra i disordini alimentari e le patologie che coinvolgono il cavo orale considerate meno comuni in questi pazienti. Nel 2012 è stato pub- blicato uno studio volto ad analizzare e valutare la microflora presente nel cavo orale di pazienti af- fetti da DCA confrontandola con quella riscontrata in soggetti “sani” (non affetti da DCA). Dallo studio emerse una differenza statisticamente significativa tra il gruppo dei DCA e il gruppo controllo, mentre non emerse una differenza altrettanto significativa tra il gruppo di pazienti affetti da bulimia nervosa e quello di pazienti affette da anoressia nervosa. Dei pazienti con DCA, l’81,63% presentava Candida Albicans nella microflora batterica del cavo orale, mentre il restante 18,4% manifestava la presenza di altri tipi di candida6 . Un ambiente acido favorisce la colonizzazione da specie della famiglia della can- dida. Un altro fattore che porta i soggetti bulimici a manifestare livelli alti di candida è l’alto consumo di carboidrati e saccarosio. La candida orale è stata as- sociata anche a deficienza nutrizionale, in soggetti che presentano quindi bassi livelli di ferro, zinco, vi- tamina K e altre vitamine solubili in acqua6 . Come molti studi hanno confermato, i soggetti con disturbi alimentari presentano cambiamenti a livello della mucosa orale, dei denti e della saliva- zione. In associazione a queste patologie orali che insorgono in seguito ai disturbi del comportamento alimentare, la sialometaplasia necrotizzante (NS – Necrotizing Sialometaplasia) sembra essere una non comune,maconcretaedesistente,complicazione.La NS è una malattia flogistica che coinvolge le ghian- dole salivari maggiori e le ghiandole salivari minori. Raramente può essere associata a tumori. Si mani- festa con un’ulcera crateriforme a margini irregola- ri. Istologicamente presenta una necrosi degli acini ghiandolari e una metaplasia squamosa dell’epitelio dei dotti salivari con associato un infiltrato infiam- matorio. Uno studio pubblicato nel 2013 sulla rivi- sta “American Association of Oral and Maxillofacial Surgeons” descrive un caso di NS accompagnato da significative erosioni dentali sulle superfici palatali causate da vomito autoindotto. Dallo studio è emer- so che lo sviluppo di manifestazioni orali nei pazienti affetti da DCA potrebbe potenzialmente rappresen- tare. Nel 2008 venne pubblicato uno studio (Dyne- senetal.)chesiproponevadiosservarel’impattoche una patologia come la bulimia nervosa aveva sulla funzione delle ghiandole salivari e sui cambiamenti nella composizione della saliva. Dallo studio emerse che un 25% dei pazienti affetti da bulimia presenta- va un allargamento delle ghiandole salivari. Questo stato di ipertrofia delle ghiandole potrebbe essere associato, come suggeriscono molti studi, a ripetuti Fig. 6_Gli effetti sui denti dei DCA. Fig. 7_Gli effetti sulla mucosa orale. Fig. 6 Fig. 7

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