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22 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 White spot: protocollo operativo di tailoring domiciliare e professionale. Case report G.M.>Nardi*,>B.>Giovane**,>G.>Rocca***,>R.>Grassi°,>F.>Scarano>Catanzaro°° *Ricercatore universitario confermato, Università di Roma La Sapienza **Igienista dentale ***Master tecnologie avanzate nelle Scienze di igiene orale, Università di Roma La Sapienza °Studente, corso di laurea in Odontoiatria, Università Vita Salute S. Raffaele, Milano °°Odontoiatra La bellezza del sorriso è condizionata da aspetti emozionali e strutturali. Emozionali perché mettono in evi- denza uno stato d’animo, strutturali perché condizionati dalla struttura biologica del cavo orale. Dal punto di vista clinico l’attenta osservazione e l’utilizzo di tecnologie avanzate ci per- mettono di localizzare quelle situa- zioni cliniche a rischio, per progettare nuovi protocolli operativi opportuni per contenere o risolvere problemati- che sia funzionali che estetiche. Case report Si presenta alla nostra attenzione una paziente donna di anni 23, in apparen- testatodisaluteottimale,preoccupata perpiccoleareedidemineralizzazione sui denti, non accettabili esteticamen- Figg. 1a-1c - Visualizzazione del colore tramite spettrofotometro Spectro Shade Micro (MHT): rilevazione di colore, traslucenza e mappe delle masse. Figg. 2a-2c - Rilevazione della presenta di biofilm batterico e tartaro con videocamera intraorale Cam iX (Dürr Dental) e terminale Proof. Fig. 3 - Visualizzazione delle superfici occlusali con la videocamera Cam iX (Dürr Dental). Fig. 4 - Visualizzazione clinica del sorriso del paziente con white spot sugli elementi dentali 1.2, 1.3, 2.2 e 2.3. Fig. 5 - Rilevazione della topografia del biofilm batterico tramite rivelatore. te dalla stessa (Fig. 4). La paziente rife- riscediessersisottopostacirca10anni primaauntrattamentoortodontico,e pensavachetaletrattamentoleavesse causato le antiestetiche pigmentazio- ni. Inoltre lamentava lieve sensibilità. Materiali e metodi All’esame obiettivo del cavo orale la paziente si presentava con un biotipo gengivale sottile, buona salute gengi- vale e discreta igiene orale. Per la mi- surazione esatta del colore abbiamo usato lo spettrofotometro (Figg. 1a-c) dentale MHT Spectro Shade Micro che combina una camera digitale ad uno spettrofotometro a tecnologia led. Dopo aver asciugato le superfici dentali per circa 5 secondi, sono state rilevate le white spot codice 1 ICDAS sugli elementi dentali 1.2, 1.3, 2.2 e 2.3. Attraverso l’utilizzo della videoca- mera intraorale Vista Cam iX (Dürr Dental), grazie al terminale intercam- biabile Cam Macro ispezioniamo con ingrandimento 120x le zone che pre- sentavano le white spot. Cambiando il terminale Macro e usando il Proof, registriamo la presenza di placca e tartaro sulle superfici linguali e inter- prossimali (Figg. 2a-c), e ispezioniamo le superfici occlusali dei molari per in- tercettare eventuali carie. Il terminale Proxi non rileva carie interprossimali presenti. La visualizzazione automatica dei risultati in tempo reale, aumenta la compliance del paziente che può os- servare i siti a rischio del cavo orale, rendendolo consapevole e maggior- mente collaborativo nel controllo di placca domiciliare e lo porta ad accet- tare i protocolli terapeutici proposti dal professionista. Decontaminazione, desensibilizzazione e remineralizzazione Montiamo la diga OptraGate Extra- Soft Version (Ivoclar Vivadent) per lavorare più agevolmente duran- te il deplaquing con l’utilizzo del Combi Mectron in modalità perio- polishing, con polvere di glicina (< 63 µm) caratterizzate da un aroma piacevole (Fig. 9). Per lo scaling ultrasonico usiamo l’a- blatore Newton P5 XS B.Led Acteon Sa- telec con il sistema di rilevazione della placca(Figg.11a-g).Inseriamoilliquido rivelatore F.L.A.G nel serbatoio da 300 ml e decontaminiamo in modo mi- rato le superfici con l’aiuto della luce blu del manipolo Newtron Slim B.Led usato con una punta standard (Fig. 10). Remineralizziamo utilizzando lo Jo- nofor Praxis Master per risolvere leg- gera sensibilità attraverso elettrodo e facciamo toccature imbibendo di gel il cotone sistemato sulla punta dello stessodigelalfluoromfparomacacao per 2,5 minuti ad intensità di 1,2 mA per ionoforesi dopo aver dato alla pa- ziente in mano l’elettrodo positivo. La videocamera aveva segnalato su- perfici occlusali dove era opportuno praticare una sigillatura (Fig. 3) e la pa- ziente ha richiesto il trattamento nella stessa seduta. Sigillatura Dopo aver isolato il sito d’intervento, abbiamo pulito accuratamente le su- perfici da sigillare (Figg. 11a-11f). Ab- biamo applicato sulle superfici degli elementi dentali 3.6 e 4.6 il Control Seal della Voco. Abbiamo applicato il gel mordenzante e lasciato agire per 30 secondi (Fig. 11c). Successivamen- te abbiamo risciacquato con acqua spray e asciugato accuratamente. Ab- biamo lasciato il sigillante Control Seal fluisse (Fig. 11d) nei solchi e lascia- to agire per 15 secondi (Fig. 11e). Infine abbiamo fotopolimerizzato per 20 se- condi (Fig. 11e) e abbiamo controllato che il sigillante rispettasse l’anatomia occlusale del dente. > pagina 23 WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM

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