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DT_Italy_1214

20 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 Nuovo approccio al protocollo di full-mouth disinfection L.>Lettieri*,>C.>Lorenzi*,>A.>Genovesi** *Igienista dentale, Fondazione IST **Professore a contratto, Università degli Studi di Genova, Corso di Laurea in Igiene Dentale – Responsabile reparto di Igiene orale Fondazione IST < pagina 17 I protocolli operativi devono essere necessariamente personalizzati in base alle caratteristiche intrinse- che che il paziente presenta, pren- dendone in considerazione l’aspet- to clinico, fisico e psicologico. Paziente: c. n. - anno 2009 All’inizio dell’anno 2009 si presen- ta alla nostra attenzione un pazien- te di 33 anni, fumatore. Durante l’esame intraorale si osserva un’e- vidente infiammazione diffusa dei tessuti gengivali, manifestata da sanguinamento e edema genera- lizzato (Fig. 1); inoltre, osserviamo una numerosa quantità di placca e tartaro sopra e sottogengivale (Figg. 2, 3) con danno a livello paro- dontale in tutti i quattro quadranti. Si nota una malocclusione tra il se- stante 2 e il sestante 5. Dopo aver inquadrato il paziente durante l’esame intraorale, inda- gando sulle sue abitudini domici- liari, scopriamo che usa solo spaz- zolino manuale duro e impiega poco tempo nell’effettuare il lavag- gio, senza nessun ausilio interden- tale. Valutando bene il caso clinico davanti a noi si decide di usare un protocollo “One stage full-mouth disinfection protocol” (OSFMDP), che consiste nella rimozione e ab- bassamento della carica batterica in un’unica seduta, per riportare una guarigione il prima possibile. Prima seduta (2 ore) In questa seduta abbiamo eseguito, prima di tutto, uno status fotogra- fico delle arcate del paziente per la raccolta della documentazione fotografica. Successivamente si è effettuato il sondaggio parodon- tale riportando tutti i dati nell’ap- posita cartella, dopodiché abbiamo iniziato con la seduta operativa ef- fettuando debridment ultrasonico, scaling e root plaining di entrambe le arcate. Per abbassare la carica batterica, sia prima della seduta sia durante, abbiamo irrigato le gengi- ve con un lavaggio a base di clore- xidina allo 0,2% per 60 secondi. Al termine della seduta operativa abbiamo effettuato le istruzioni all’igiene orale sulle tecniche do- miciliari da usare successivamen- te, mostrando al paziente, con lo specchio, gli strumenti e le tecni- che di utilizzo: spazzolino elettrico oscillante-rotante e sciacqui con clx 0,2% 3 volte al giorno per 15 giorni, con abbinato l’uso di scovolini in- terprossimali di misura 0,7. Abbiamo dato appuntamento a 7 giorni per controllo tissutale e per verificare la compliance del paziente. Rivalutazione tissutale Il paziente si è presentato con un notevole miglioramento dei tessu- ti, assenza di placca batterica, tar- taro, e nessun sito presentava san- guinamento al sondaggio. Si sono scattate le foto finali; per rendere più partecipe il paziente, abbiamo confrontato insieme sia le foto ini- ziali che quelle finali, evidenziando le differenze e mettendo in risalto il miglioramento. Abbiamo rinfor- zato la motivazione rivedendo con il paziente stesso gli ausili e le mo- dalità di utilizzo; al termine della seduta viene dato appuntamento a un mese per una seduta di con- trollo ulteriore. Il paziente manca l’appuntamento successivo e non si presenta più in studio. Paziente: c. n. - anno 2014 Si ripresenta alla nostra attenzione a marzo 2014 (dopo 6 anni) pazien- te di 39 anni, sempre fumatore, spiegandoci che ha avuto dei pro- blemi e non è più potuto tornare ai normali richiami di igiene. All’esa- me obiettivo, si osserva infiamma- zione diffusa dei tessuti gengivali, manifestata da sanguinamento evidente ed edema generalizzato (Fig. 4), si osserva una numerosa quantità di placca e tartaro sopra e sotto gengiva con danno a livello parodontale in tutti i quattro qua- dranti (Fig. 5). Si nota una malocclu- sione tra il sestante 2 e il sestante 5. Il paziente ci riferisce che ha smes- so di usare tutti gli ausili preceden- temente consigliati e usa solo lo spazzolino manuale quando capita e, paragonata alla prima visita del 2009, la carica batterica è aumen- tata e il suo livello di igiene è peg- giorato. In tutti i casi, il nostro obiettivo è quello di non creare, o per lo meno limitare il più possibile, le recessio- ni sugli elementi parodontalmente compromessi, agendo nell’assoluto rispetto dei tessuti. Pertanto, ver- rà attuato un protocollo OSFMDM (modificato), diverso da quello utilizzato precedentemente, e con applicazione di ozonoterapia in diverse fasi – tecnica utile a ri- durre il grado di infiammazione permettendoci di asportare la mi- nor quantità possibile di tessuto di granulazione – unico modo per raggiungere l’obbiettivo prefissato. Prima seduta (motivazione) La prima seduta si è basata princi- palmente sulla motivazione: cono- scenzesullaformazionedelbiofilm, struttura, localizzazione, effetti dannosi e risposte biologiche. Al paziente viene pertanto indicata una tecnica di spazzolamento nuo- va, di maggior efficacia, cambiando lo spazzolino da manuale a spazzo- lino sonico, che permette di rimuo- vere il biofilm batterico attraverso l’effetto cavitazione generato dal movimento delle setole senza ag- gredire meccanicamente le gengi- ve. Inoltre, viene consigliato l’uso di scovolini in diverse misure per effettuare una detersione maggio- re negli spazi interdentali. Si effet- tuano le istruzioni anche per la de- tersione del dorso linguale con uno specifico grattalingua. Per completare la disinfezione e de- tersione di tutte le nicchie ritentive, viene consegnato un protocollo do- miciliare che prevede l’utilizzo di collutorio a base di clorexidina 0,2% da usare puro 2 volte al giorno per effettuare uno sciacquo dell’intero cavo orale in abbinamento all’uti- lizzo del gel con clorexidina 0,1% sia sugli scovolini che sul grattalingua. Tutte le tecniche sono state spiegate al paziente e fatte toccare con mano sulla propria bocca con l’uso della telecamera digitale e lo specchio, in modo da aumentare la compliance del paziente stesso. Dopodiché si è passato al sondaggio parodontale riportando tutti i parametri rileva- ti nell’apposita cartella. Al termine della seduta di motivazione, si è ap- plicato l’ozono per 5 minuti solo sui tessuti molli con infiammazione, senza andare a coinvolgere i tessuti duri del dente. Tutto questo serve a invogliare il pa- ziente all’igiene domiciliare e a di- minuire il dolore e sensibilità nella prossima seduta operativa, cosicché da solo riuscirà a sfiammare i tessu- ti e a consolidare le tecniche spie- gate nella motivazione. Il paziente viene rivisto dopo 15 giorni. Seconda seduta (2 ore) Il paziente si ripresenta in studio con un parziale miglioramento del- lo stato infiammatorio, pertanto un primo obiettivo è stato raggiun- to: una prima compliance e un mi- glioramento del campo operatorio. In questa seduta, applicando il protocollo OSFMD modificato, ab- biamo deciso di eseguire sia il de- bridment ultrasonico che la proce- dura di scaling e root planing per rimuovere tutto il tartaro sopra- gengivale e sottogengivale, avendo ridotto l’indice di sanguinamento in modo significativo. > pagina 21 Fig. 1 - Anno 2009: gruppo frontale del paziente; notare la numerosa presenza di placca e tartaro sopra e sottogengivale con ipertrofia gengivale e infiammazione. Fig. 4 - Anno 2014, foto iniziali: situazione generale del paziente. Confrontandole con le foto del 2009, si nota un forte peggioramento sia dell’ipertrofia gengivale sia degli indici di placca e di tartaro. Fig. 2 - Anno 2009: particolare del 5 sestante. Fig. 3 - Anno 2009: particolare del 2 sestante. WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM

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