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10 Dental Tribune Italian Edition - Dicembre 2014Teknoscienza Prof. Facco: ci parli del Master in sedazione ed emergenze che lei dirige a Padova. Il Master è stato introdotto 15 anni fa come corso di perfezionamento dal professor Giovanni Manani ed è poi stato trasformato, dal 2009, in Master di secondo livello. L’insegna- mento del Master da me diretto è in continua evoluzione nei programmi e nei criteri di formazione, e rispetta in modo fedele tutte le linee guida e i documenti italiani ed europei sulle competenze dell’odontoiatra in ane- stesiologia odontostomatologica. La LM-46, ovvero il decreto che isti- tuisce l’ordinamento didattico della laurea magistrale in odontoiatria e protesi dentaria, definisce l’aneste- siologia come «disciplina odonto- iatrica caratterizzante» (quindi del tutto distinta dall’anestesiologia nel corso di laurea in medicina e dotata di un elevato numero di crediti); esso stabilisce inoltre che «i laureati ma- gistrali della classe, al termine degli studi saranno in grado di applicare la gamma completa di tecniche di con- trollo dell’ansia e del dolore connessi ai trattamenti odontoiatrici (nei li- miti consentiti all’odontoiatra)». Tale norma è in perfetto accordo con il Profilo delle competenze del denti- sta europeo, pubblicato dall’Associa- tion of Dental Education in Europe (ADEE), l’organizzazione che dal 1975 ha la missione di promuovere la pro- fessionalità in odontoiatria e svolge il ruolo di rappresentante ufficiale delle scuole odontoiatriche europee. Il medico odontoiatra deve essere dunque competente nella gestione dell’ansia e della fobia odontoia- triche con tecniche sia comporta- mentali sia farmacologiche, deve essere competente nella gestione delle emergenze e nella valutazione e terapia del dolore acuto preopera- torio e orofacciale cronico: l’ansia e il dolore sono infatti la causa principa- le di stress e di emergenze in ambito odontoiatrico e solo il loro adeguato controllo può consentire la più ele- vata sicurezza e qualità complessiva delle cure. Nel Master, della durata di un anno, è prevista quindi un’intensa forma- zione teorico-pratica che negli anni si è evoluta dall’insegnamento della sedazione e del trattamento delle emergenze a una prospettiva nuova unitaria in cui non c’è più separa- zione tra tecniche comportamentali e farmacologiche, e fra queste e il capitolo delle emergenze. È da pre- cisare che la sedazione cosciente in odontoiatria è materia totalmente diversa da quella della sedazione uti- lizzata in anestesiologia per scelta di farmaci e obiettivi clinici, essendo il suo scopo la pura ansiolisi in assenza di interferenze con le funzioni vitali: in altre parole, l’obiettivo è il perfetto benessere psicofisico del paziente e il mantenimento della sua perfetta au- tonomia e collaborazione. L’ansiolisi, a sua volta, non è semplice materia di scelta e somministrazione del far- maco, ma è un complesso processo in cui il ruolo chiave è svolto dall’odon- toiatra con il suo comportamento: da qui, l’introduzione e la progres- siva enfasi data nell’insegnamento alle tecniche di comunicazione, alla iatrosedazione e all’ipnosi, tecniche di ineludibile importanza che, se ben utilizzate, consentono da sole livelli di ansiolisi eccellenti; esse possono essere ovviamente implementate, quando necessario, dalla sedazione farmacologica. Come già accennato, quello dell’emergenza è prevalente- mente un problema di prevenzione: la gran parte di esse sono infatti con- seguenza di una mancata valuta- zione delle condizioni sistemiche del paziente, di un mancato monitorag- gio e di un’inutile quanto pericolosa esposizione a stress, dolore e ansia. Dott. Vignato: in che cosa consiste la “mentalità del sedazionista”? L’odontoiatra non può più consi- derarsi il “tecnico” dei denti, ma lo specialista della salute del cavo ora- le. Quindi, un medico consapevole è colui che incarna il concetto di salute non solo come assenza di patologia, ma come stato di equilibrio della per- sona. Il cavo orale è profondamente innestato nella vita emotiva di tante persone-pazienti, e da qui lo stato di elevata ansia che spesso accompa- gna chi frequenta uno studio denti- stico. La mentalità del sedazionista consiste nel possedere questa con- sapevolezza e farla divenire pratica quotidiana. Attraverso un percorso formativo, il medico odontoiatra tra- duce in gesti, comunicazione, dedi- zione partecipe la propria professio- ne, che ha come scopo la salute, cioè l’armonia del mondo orale. L’opera dello specialista si concretizza, allora, nello studio della funzione e dell’este- tica, ma anche con la tutela dal dolo- re e dall’ansia. Lo slogan che meglio rappresenta il sedazionista è: «I denti non vanno dal dentista con le proprie gambe, ma vengono con te, cioè con tutto il tuo mondo». Un’altra specifi- cità dell’odontoiatra sedazionista è di natura squisitamente culturale e consiste nella conoscenza che il mon- do orale è una regione del corpo con un alto valore simbolico. La paura ir- razionale, il trauma così vivo, anche se lontano nel tempo, e l’ansia che accompagnano la persona-paziente negli studi dentistici sono il segno che c’è di più oltre al timore di sof- frire, e questo avanzo ha una natura archetipale, cioè inconscia. La tradu- zione di questo concetto può essere che se il cavo orale è l’accesso al tubo digerente, la bocca è anche la porta che si apre verso un mondo interiore del quale bisogna avere rispetto. Così come non apriamo la porta di casa a chiunque, anche il cavo orale si apri- rà senza traumi all’odontoiatra che ha “bussato” ed è stato riconosciu- to. Diversamente da così, si tratta di un’invasione traumatica di uno spa- zio proprio. Dott. Zanette, potrebbe definire lo stato di ansiolisi e in che cosa differisce dalla sedazione cosciente o profonda in uso in molti studi dentistici? Per ansiolisi si intende semplicemen- te la riduzione dell’ansia, fino alla sua completa scomparsa. Per sedazione cosciente si intende la metodica che permette di ottenere una depressione minimale della co- scienza tale da rassicurare il paziente e permettere che l’intervento possa essere effettuato con livelli minimali di stress psicofisico. In odontoiatria, ansiolisi e sedazione cosciente, sem- pre associate a un’anestesia locale ef- ficace, rappresentano un aspetto fon- damentale del moderno trattamento odontoiatrico, basato tanto su un razionale etico (il paziente odonto- iatrico ha il diritto di ricevere, e l’o- dontoiatra il dovere di garantire un trattamento privo di ansia e dolore) quanto su un razionale fisiopatologi- co, in quanto solamente tale tratta- mento rende possibile la prevenzione della maggior parte delle complican- ze tipiche dello studio odontoiatrico. Ansiolisi e sedazione cosciente sono, infatti, in grado di prevenire la rispo- sta fisiologica dell’organismo allo stress perioperatorio sia nel paziente che nell’operatore, rendendo lo stu- dio odontoiatrico calmo e rilassante, perché privato delle complicanze e delle emergenze tipiche dell’odonto- iatria. Ansiolisi e sedazione coscien- te possono essere garantite tramite l’impiego di tecniche comportamen- tali (iatrosedazione) e/o farmacologi- che (protossido d’azoto e/o benzodia- zepine) specifiche per l’odontoiatria, e devono essere sempre associate a un’anestesia locale efficace. Ansiolisi e sedazione cosciente si ottengono mediante l’impiego di farmaci uti- lizzabili dall’odontoiatra nel comune studio odontoiatrico e garantiscono sempre il mantenimento della co- scienza e, perciò, del controllo delle funzioni vitali da parte del pazien- te. In questo modo sono garantite efficacia e sicurezza. Al contrario, la sedazione profonda comporta la per- dita di coscienza e, conseguentemen- te, il rischio dell’incapacità da parte del paziente di mantenere il controllo della pervietà e funzionalità delle vie aeree. Le tecniche di sedazione pro- fonda prevedono, inoltre, l’impiego di farmaci di classe H, a esclusivo uso intraospedaliero, come midazolam, propofol, fentanile ecc., comportan- do perciò pesanti risvolti medico-le- gali per i professionisti coinvolti. Dott. Vignato, il prof. Facco e il dott. Zanette hanno usato un termine strano: “iatrosedazione”. Ci può chiarire il concetto? La iatrosedazione è il metodo appli- cativo di quanto ho detto nella rispo- sta precedente. L’ansiolisi o, meglio, il processo ansiolitico, inizia con la relazione che si stabilisce tra la per- sona-medico e la persona-paziente; infatti, la iatrosedazione può essere definita come un’ansiolisi ottenuta mediante il comportamento dell’o- peratore, che influenza positivamen- te quello del paziente. La parola è “energia” ed è così potente da modifi- care chi l’ascolta. Anche per la iatro- sedazione sono richieste delle abilità che prevedono un percorso formati- vo circa le tecniche di comportamen- to, la capacità di sviluppare empatia, le tecniche di comunicazione come la PNL o l’ipnosi. Quest’ultima tecnica, che esercito quotidianamente, è la massima espressione della potenza del linguaggio e mi permette di af- frontare la maggior parte dei casi di odontofobia. Ancora una volta l’o- dontoiatra è di fronte a un nuovo pa- radigma con una forte connotazione etica: la visione della salute orale in- tegrata nell’equilibrio della persona. Dott. Zanette, quali sono i farmaci e le procedure che impiegate per il “protocollo Manani”? Il protocollo messo a punto dal prof. Giovanni Manani, in oltre 20 anni di attività nel campo dell’aneste- siologia odontoiatrica, prevede un percorso diagnostico-terapeutico ca- ratterizzato da razionalità (evidence based), sicurezza, efficacia, eticità, comfort. >> pagina 11 Nei giorni 7 e 8 novembre si è tenuto, presso il Lake Como Institute, diretto dal prof. Tiziano Testori, un corso teorico con live surgery su “Ansiolisi secondo il protocollo del prof. Ma- nani”. Un corso ritenuto dai partecipanti con contenuti nuovi e affascinanti, riassumibili nello slogan ad alto valore etico: “Il diritto del paziente di non soffrire e il dovere del medico odontoiatra di garantire le cure libere da ansia e dolore”. Le due giornate sono state pensate ed esposte da tre docenti al Master di secondo livello su “Sedazione ed emergenze in Odon- toiatria”, che si svolge ogni anno presso la Clinica odontoiatrica dell’Università di Padova, diretto dal prof. Enrico Facco, che gentilmente si presta a rispondere ad alcune domande, mentre la chirurgia dal vivo, su una paziente in completa ansiolisi farmacologica, è stata condotta dal prof. Testori. Sul diritto del paziente di non soffrire e il dovere dell’odontoiatra di garantire cure senz’ansia e dolore Intervista ai prof. Enrico Facco, dott. Giuseppe Vignato, prof. Gastone Zanette, dott. Maurizio Mazzuchin, prof. Testori. WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM

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