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cosmetic dentistry Italian Edition Vol. 1, 2018

special _ polishing Fig. 13 Fig. 14 Fig. 15 Fig. 16 cosmetic dentistry 1_2018 41 protesici variano dalla zirconia, durissima e in- taccabile, dai normali abrasivi contenuti nelle paste, a materiali ibridi che invece se trattati con paste aggressive potrebbero perdere lucen- tezza o graffiarsi diventando più soggette alle pigmentazioni esogene. Per evitare alterazioni di superficie e mantenere le superfici brillanti, la pasta scelta dev’essere di una granulometria a basso RDA e con potere pulente e lucidante e con un basso contenuto di fluoruro. _Protocollo clinico Sondaggio perimplantare tramite una sonda in plastica e indice di sanguinamento Bop (Fig. 13). Debridement con strumentazione ultrasonica e manuale specifica (Fig. 14). Deplaquing con GAP (Glicine Air Polish) per la decontaminazione sulculare con protocollo Ep/Cs (Ergonomics Procedure/Consuelo Sanavia) (Fig. 15). Polishing per lucidare le superfici in zir- conia e implantari con ProphyCare ProphyPaste PRO con tecnica one-step (Fig. 16). _Conclusioni Nonostante le raccomandazioni dell’ADHA che suggerisce un polishing selettivo, difficilmen- te l’operatore riesce a sottrarsi alla pratica del polishing molto gradito dal paziente odontoia- trico. La scelta della pasta diventa un fattore importante per il clinico e grazie alle nuove tec- nologie si potrà avere una pasta specifica per ogni tipo di esigenza. Come dimostrato nei casi clinici, le paste si potranno scegliere sia per il loro effetto pulente, ma anche in base alle necessità di mantenere la brillantezza dei restauri e di dare un effetto desensibilizzante in caso di recessioni gengivali.

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