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cosmetic dentistry Italian Edition Vol. 1, 2018

special _ polishing Fig. 1 Fig. 2 c) Le particelle con forme sferiche sono meno abrasive di quelle larghe, irregolari o angolari (Figg. 1, 2). e) d) La concentrazione delle particelle abrasive contenute nella pasta, ne influenza la capa- cità abrasiva. La concentrazione è il numero di particelle abrasive contenute nella pasta rispetto al lubrificante (acqua o umettante) e in generale più la pasta è riempita più risulta essere abrasiva, un esempio sono le polveri di abrasivo che essendo prive di acqua risultano molto efficaci ma altamente abrasive e pos- sono facilmente causare il surriscaldamento del substrato. Il tempo di contatto influenza l’abrasività del mezzo, quindi maggiore è il tempo di contat- to nell’area da lucidare, maggiore sarà l’abra- sività. Alcuni studi hanno dimostrato che può verificarsi una perdita di 4 micron di smalto se il dente viene lucidato per un tempo di 30 secondi utilizzando una pomice14. La tempi- stica raccomandata per lucidare una super- ficie varia tra i 5 e i 20 secondi in base alle caratteristiche del substrato (smalto, dentina o composito) e della pasta. Riducendo il tem- po di contatto, si riduce la frizione e quindi la generazione di calore, fattore importante per evitare il surriscaldamento del dente e la pre- servazione della brillantezza dello smalto15. f) La velocità del rotore è intesa come numero di giri al minuto del dispositivo rotante, maggiore è la velocità maggiore sarà l’abrasività sul sub- strato. In uno studio in vitro è stato dimostrato come l’aumento dell’abrasione di smalto e den- tina è direttamente collegato all’aumento delle rotazioni16. La velocità raccomandata deve es- sere al di sotto dei 2500-3000 giri al minuto, la letteratura raccomanda di usare la velocità più bassa per ridurre la frizione ed evitare il sur- riscaldamento del dente. Oggi le tecnologie ci mettono a disposizione riuniti dotati di display che indicano il numero di giri del manipolo e che possono aiutare l’operatore a mantenersi al di sotto della velocità consigliata. g) La pressione applicata al mezzo contro la superficie da lucidare può aumentare signi- ficativamente l’alterazione del substrato. La letteratura raccomanda poca pressione e intermittente, comunque non superiore ai 150 grammi. Questo è un fattore operatore/ dipendente, pertanto ci si può esercitare ad acquisire una pressione ideale utilizzando una bilancia da cucina14, 16, 17. h) La quantità di pasta deve essere adegua- ta all’utilizzo in quanto ne influenza sia l’efficacia sia la sicurezza. Se si interpone poca pasta tra il mezzo (coppetta o spaz- zolino) la rimozione dei pigmenti risulterà poco efficace e si aumenterà la frizione. La quantità di pasta va modulata in base alla presenza o meno di pigmenti e alle carat- teristiche della pasta18. _Indice di abrasività Come abbiamo potuto vedere nei punti elencati precedentemente, esistono molti parametri da valutare al fine di sapere quanto può essere o meno abrasivo un trattamento di polishing sulla superficie dentale o proteica rendendo difficol- tosa una comparazione tra le differenti paste in commercio. A tale scopo è stato messo a punto un indi- ce denominato PPI (Prophylaxis Paste Index) che viene calcolato separatamente per lo smalto e per la dentina con la seguente formula: PPI (smalto) = mm2 di superficie liberata dalle macchie per 30 secondi REA x RA PPI (dentina) = mm2 di superficie liberata dalle macchie per 30 secondi RDA x RA x 10 Valori alti di PPI indicano un alto potere pu- lente e ridotta abrasività della sostanza dentale 36 cosmetic dentistry 1_2018

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