Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

cosmetic dentistry Italian Edition Vol. 1, 2018

Tab. 1 - Abrasivi Potassium Sodium Alluminium silicates Sodium bicarbonate Calcium carbonate Alluminium trioxide Phosphate salts (pyrophosphate, dibasic calcium phosphate, tricalcium phosphate) Calcium sodium phosphosilicate Perlite Silica Pumice Zirconium silicate Alluminium Oxide Diamante Durezza Mohs 0,04 0,05 2 2,5 3 2,5-3,5 5 6 6 6-7 6-7 6,5-7,5 7-9 10 paziente portando sulle superfici dentali agenti terapeutici come remineralizzanti, desensibiliz- zanti e antimicrobici. Questo articolo esaminerà i principi delle paste per il polishing in generale, le caratteristiche delle nuove tecnologie applicate ai materiali e un nuovo prodotto per il tratta- mento one-step e desensibilizzante. _Caratteristiche delle paste da profilassi Le paste per profilassi contengono sostanzial- mente: abrasivi, leganti, umettanti, coloranti, conservanti e aromi in proporzioni variabili8. L’a- brasivo contenuto in esse è ciò che permette la rimozione dei pigmenti (cleaning) e la lucidatura delle superfici trattate (polishing). Gli abrasivi sono disponibili con particelle di misura variabile (grosse, medie e fini) e con di- verse forme (rotonde, irregolari, piatte etc.). Gli abrasivi maggiormente utilizzati nelle paste per profilassi sono riportati nella Tab. 1. Le paste più avanzate tecnologicamente hanno particelle abrasive che si modellano du- rante l’uso diventando sempre più fini e adatte alla lucidatura9. _Parametri che determinano l’abrasività delle paste L’abrasività della procedura del polishing può variare per diversi fattori che vanno dalle ca- Tab. 2 - Materiale Cemento Resine Acriliche Dentina Oro Amalgama Composito Smalto Titanio Ceramica Durezza Mohs 2-3 2-3 3-4 3-4 5-6 5-7 5,5-6 6 6-7 ratteristiche della pasta come la forma, la grandezza e la concentrazione delle particelle abrasive; tipo di mezzo usato (gommino, spaz- zolino), velocità o giri/sec. del rotore; le variabili dell’operatore che possono modificare la pres- sione sul substrato, il tempo di applicazione e la quantità di pasta applicata. Vediamo in seguito alcune di questi fattori nel dettaglio: a) la durezza delle particelle è un parametro im- portante in quanto se una particella possiede una maggior durezza, rispetto la superficie da trattare, risulterà più abrasiva. La scala di Knopp e quella di Mohs vengono impie- gate nella classificazione della durezza dei materiali. In particolare la seconda che uti- lizza come riferimento dieci minerali ordinati per durezza progressivamente maggiore tali che ciascuno scalfisce quello che lo precede ed è scalfito da quello che lo segue. In linea teorica questo può significare che l’abrasivo contenuto nella pasta deve avere una durez- za inferiore rispetto alla superficie da trattare per non arrecarne danno10. (Tabb. 1, 2). b) La grandezza delle particelle aumenta l’a- brasività della pasta sulla superficie. Le particelle grosse sono efficaci nella rimo- zione dei pigmenti ma essendo più abra- sive possono creare dei solchi in grado di modificare la superficie trattata favorendo un maggior trattenimento di placca batte- rica e pigmenti. Viceversa più sono piccole le particelle, più le rigature saranno fini e quindi la superficie risulterà più liscia12. Alcuni testi riportano una classificazione della grana delle paste, come, fine da 0 a 10 micron, media da 10 a 100 micron e grossa tra 100 e 500 micron. Tuttavia questo non è un metodo standardizzato, e a oggi non esiste una classificazione universale della grandezza delle particelle13. special _ polishing Tab. 1_La tabella mostra gli abrasivi più utilizzati nelle paste per la profilassi e la loro durezza secondo la scala di Mohs11. Tab. 2_La tabella mostra la durezza dei tessuti e i materiali presenti nel cavo orale secondo la scala di Mohs12. cosmetic dentistry 1_2018 35

Sito