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cosmetic dentistry Italian Edition Vol. 1, 2018

special _ polishing nulometria grossa a una fine evitando il dop- pio passaggio e consentendo un “polishing one step”, l’utilizzo di queste paste ne richiede un uso abbondante sulla superficie e un tempo di appli- cazione dai 10-15 secondi per arrivare all’effetto lucidante dell’area trattata23. Secondo Warren e Coll, il polishing come pratica di routine dovrebbe essere proibito sui manufatti estetici27. Noi pensiamo che il clinico oggi dovrebbe di- stinguere i diversi materiali che si trova a trattare e scegliere la pasta adeguata al tipo di superficie. _Quale effetto sui restauri estetici? L’igienista dentale gioca un ruolo importante nel mantenimento dei restauri dentali. Molti pa- zienti ricevono procedure igieniche preventive due-quattro volte l’anno e la strumentazione e la tecnica scelta dal clinico può essere benefica o dannosa per denti e ricostruzioni. La sfida per l’operatore è quella di mantenere aspetto e fun- zionalità dei restauri senza danneggiarli. A tal proposito diventa fondamentale per il professionista distinguere i materiali da re- stauro presenti nel cavo orale del paziente pri- ma di poter intervenire, al fine di garantirne la corretta manutenzione professionale. Alcuni materiali, come il disilicato di litio e le cera- miche hanno una buona resistenza all’abrasio- ne, ma alcune paste da profilassi ne possono ridurre la traslucenza24. Al fine di mantenere l’aspetto dei restauri come nuovo e il più na- turale possibile è importante seguire le indi- cazioni del fabbricante riguardo l’appropriato mantenimento25. Alcuni studi evidenziano che le paste da profilassi hanno il potenziale di aumentare la ruvidità di superficie in resine composite, ionomeri ibridi e compomeri da restauro e che ogni area irruvidita aumenta l’adesione batterica, le ricerche mostrano una correlazione positiva tra la ruvidità di superfi- cie e la presenza di S.mutans26. _Dal polishing cosmetico al polishing terapeutico Fare polishing significa non solo rimozione del- le macchie estrinseche, ma anche gratificazione del paziente. Le nuove tecnologie utilizzate per la produzione delle paste per la profilassi sono volte a sviluppare dei prodotti altamente pulen- ti e poco aggressivi, proprio per evitare danni ai tessuti orali come lo smalto e la dentina e ai re- stauri, sempre più presenti nel cavo orale28. Già da tempo alcune paste contenevano dei fluoruri con la funzione di rimineralizzare le su- perfici trattate e negli ultimi anni sono stati ag- giunti altri principi attivi con nota efficacia de- sensibilizzante quali: sali di potassio, idrossiapatite micronizzata, arginina e calcio-fosfato con azioni note sia rimineralizzanti che desensibilizzanti. _Caratteristiche di una pasta per la procedura one-step e desensibilizzante Si è scelto di descrivere una pasta per la profilassi che racchiude delle tecnologie innovative e che trasfor- mano il polishing in un trattamento smalto/dentinale adatto ad ogni età e in svariate situazioni cliniche. ProphyCare ProphyPaste PRO (Directa) è una pasta da profilassi dotata di bassa abrasi- vità, con una granulometria che decresce du- rante il suo utilizzo. Questa tecnologia permette di sfruttare un basso RDA 20 iniziale che toglie efficacemente macchie di media entità dalle su- perfici trattate, fino ad arrivare ad un valore RDA 5 che consente di effettuare la lucidatura del substrato in un unico trattamento, cosiddetto One-step. Durante la fase lucidante dei granuli di colore blu andranno via via disgregandosi in- dicando le tempistiche necessarie per ottenere la brillantatura delle superfici (Fig. 5). Le proprietà lucidanti di ProphyCare ProphyPaste PRO e il pH controllato la rendono particolarmente adatta al trattamento smacchiante e alla lucidatura delle strutture implanto-protesiche consentendo al clinico di utilizzare un’unica pasta che si adatta al trattamento dei diversi materiali come il tita- nio, la zirconia, le resine composite e delle protesi favorendone una perfetta pulizia e lucidatura. La fase di lucidatura è particolarmente indi- cata sulle strutture protesiche e sui restauri, l’eli- minazione delle microruvidità superficiali riduce Fig. 5 38 cosmetic dentistry 1_2018

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