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cosmetic dentistry Italian Edition Vol. 1, 2018

special _ Total Face Approach Il valore della valutazione estetica tridimensionale Autori_Giovanna Perrotti Odontoiatra, libero professionista. Como. _Introduzione “L’ occlusione indica dov’è il problema, il viso del paziente ti indica come trattare l’occlusione”1. Così scriveva nel 2004 Arnett rivoluzio- nando con i suoi concetti di estetica facciale il modo di affrontare la chirurgia ortognatica e l’ortodonzia. L’odontoiatria moderna si è evoluta verso pa- radigmi di estetica e di armonia dento-facciale sempre più sofisticati e vicini alla ricerca dell’ide- alità e della perfezione. Tuttavia, uno degli aspet- ti che ancora ha spazio per evolversi e migliorarsi è la più stretta correlazione fra quelli che sono i problemi legati alla dentatura, e in genere al sorriso, e l’aspetto globale del viso (tessuti molli facciali e le proporzioni scheletriche). La dentatura è la base di lavoro per l’odon- toiatra ma il viso del suo paziente è l’indica- tore di come trattare il suo sorriso. La strada per ottenere un’estetica del sorriso ideale parte necessariamente da una valutazione attenta dei parametri estetici facciali. Sia in presenza di una malocclusione di un giovane in corso di crescita, sia nel caso di una riabilitazione im- planto-protesica di un paziente edentulo i pas- saggi diagnostici non differiscono per quanto possa sembrare paradossale. Uscire dal ristretto campo del cavo orale per avere una visione globale del distretto cranio facciale è un approccio moderno che ormai viene affrontato in riabilitazione implanto-protesica così com’è assolutamente di routine in chirurgia ortognatica maxillo-facciale. Nel 2005 Testori Giannì2 avevano individuato come i protocolli diagnostici in uso routinario in 16 cosmetic dentistry 1_2018 ortodonzia e in chirurgia maxillo-facciale pote- vano essere applicati per l’inquadramento noso- logico di un paziente candidato a riabilitazione protesica su impianti osteointegrati. Profitt per primo delinea uno schema dia- gnostico dividendo l’analisi del viso in macro, mini e micro estetica. Arnett detta le linee gui- da per l’analisi estetica fornendo dei parametri di idealità, di proporzioni facciali e occlusali che fungono da indicatori per la progettazione di un caso ortodontico e maxillo-facciale3. Arnett ha avuto l’intuizione di considerare i parametri estetici come indici sui quali tarare gli spostamenti dentali e le osteotomie scheletriche. Il limite delle sue valutazioni è che i dati venivano individuati sulla visione profilo metrica e frontale di tipo bidimensionale. Se invece consideriamo il viso del nostro paziente come una realtà tridimensionale e dinamica scopriamo che l’approccio diagno- stico deve essere più approfondito, avvalen- doci dei mezzi strumentali ad oggi in nostro possesso. Gli obiettivi dell’analisi estetica facciale sono: _ eseguire una valutazione preliminare del paziente indentificando la necessità o meno di eseguire ulteriori indagini stru- mentali, soprattutto radiologiche, rispar- miando al paziente inutili esposizioni a radiazioni ionizzanti; _ valutare la simmetria del volto e dei seg- menti del viso; _ valutare il parallelismo del piano occlusa- le con linee di riferimento; _ valutare l’armonia del profilo (Fig. 1); _ valutare i rapporti verticali fra il terzo medio e terzo inferiore del viso (Fig. 2);

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