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Dental Tribune Italian Edition No. 11, 2017

22 Meeting & Congressi Dental Tribune Italian Edition - Novembre 2017 Al congresso Dentsply Sirona di Venezia Mestre l’identikit del dentista tra presente e futuro fentsply Sirona ha esordito con il primo Congresso italiano, dopo l’avvenuta fusione, lo scorso 29 e 30 settembre a Venezia Mestre, Hotel NH Laguna Place. Oltre 400 i partecipanti e un “sold out” già un mese prima dell’evento. Un congresso scientifi co che si può defi nire “divertente e raffi nato”, grazie alle scelte fatte dall’organizzazione. Ingredienti: Relatori esperti nelle materie sia di nuova che vecchia ge- nerazione; alternanza di temi delle varie specialità nella sala plenaria, ottima per un pubblico di clinici che lavorano in studi odontoiatrici plurispecialistici e che soprattutto devono oggi in primis proporre il migliore piano di trattamento per il paziente, in termini di costi/benefi ci; discrezione commerciale; indipendenza intellettuale dei relatori nel trattare l’argomento, senza forzare una tecnica piuttosto che un’altra; velocità delle relazioni e capacità dei relatori in soli 20 minuti di trasmettere un messaggio importante e pratico; un vivace moderatore; tanto spazio per i break; nessun ritardo; sala plenaria e schermo eccellenti. Spettacolare l’audiovisivo d’inaugurazione cui è seguita una sintetica presentazione del Country Ma- nager Italia Pierluigi Violati, in linea con il programma, che ha ripresentato il tema della fusione di Sirona e fentsply. Le frasi usate hanno posto l’accento su 3 principali plus: • Solution Company, il più grande gruppo al mondo di soluzioni dentali; • «Cure dentali migliori, più sicure e più veloci», la mission; • 600 ricercatori, 90 università, 120 centri, 180 lavori coming soon, 125 milioni di dollari di investi- mento in ricerca nel 2016. Poi la parola ai responsabili del programma scientifi co: fenis Cecchinato, Marco fegidi, Camillo f'Ar- cangelo e Mauro Fazioni che annunciano relazioni proiettate nel presente e nel futuro; ogni relatore lascerà uno spunto, perché questo non è un corso. I partecipanti nelle pause hanno potuto confrontarsi con relatori, colleghi e esperti fentsply Sirona, con un pubblico davvero attento alla informazione, curioso e soddisfatto. In questo contesto gli eventi sociali hanno sobriamente accompagnato e favorito lo scambio culturale e di business. Abbiamo detto “curioso” perché l’evento ha celebrato altre due fusioni: i clienti-utilizzatori Sirona con quelli fentsply, partecipanti per la prima volta a un congresso congiunto; un palcoscenico in cui i 2 team si sono pre- sentati come “il Team”. La “diretta” è stata moderata sul palco da un brillante Giuseppe Schiesari, KOL Manager Implants fentsply Sirona. Volendo semplifi care i messaggi di 16 relatori, oltre i relatori delle 3 Master Class precongressuali, PE- ERS – Platform for Exchange of Education, Research and Science, Master Class CEREC Mastery e quella CONO CAf, quale identikit del professionista moderno è stato suggerito in questo congresso? Innanzitutto un medico diagnostico. Nella fase della diagnosi, infatti, oggi favorita dalla radiologia 3f e dall’impronta ottica, si stabilisce un piano di trattamento meno invasivo possibile, garantendo durata e attese del paziente. Un piano funzionale al paziente e non al clinico e che, in quanto tale sarà sempre personalizzato. Non ci sono ricette di protocolli o tecniche standard, né si può a priori decidere se nel singolo caso utilizzare procedure analogiche convenzionali o affi darsi a un workfl ow digitale comple- to. Esperienza, formazione e attitudine sono indispensabili ingredienti del dentista moderno, perché materiali e attrezzature tecnologiche avanzate non potranno sostituire le conoscenze mediche e bio- logiche dell’operatore, che investirà sempre più tempo nella pianifi cazione e progettazione, piuttosto che nella fase clinica con il paziente. I materiali e la tecnologia a questo punto consentono maggior precisione, accuratezza e predicibilità, purché l’operatore abbia seguito una curva di apprendimento adeguata e fatto suffi ciente esperienza sul campo. Per fi nire una foto di gruppo e un ringraziamento meritato per i relatori e il Team organizzativo fentsply Sirona. Soddisfatta l’azienda ha annunciato il prossimo congresso fentsply Sirona a Bologna il 4-5 ottobre 2018. Patrizia Gatto Dieci anni di interdisciplinarietà del Chirone non mito, ma creatura culturalmente viva Dialogo con Gianna Nardi, “regista” del Chirone, Accademia di varia cultura medico odontoiatrica presieduta da Ugo Covani, in occasione del decennale della sua fondazione. iscrizione avendo come sede una città che permette di arrivare da ogni parte di Italia. La sua “mission” è piuttosto conosciuta e comunque riconoscibile, basta sfogliare il programma di un qualsiasi anno. Scendendo nel dettaglio, può citare un elenco di temi a cui l’Accademia in questi anni ha dato particolare impulso? Grande attenzione è stata dedicata agli Stili di Vita che compromettono la salu- te, alla ricerca ed ai protocolli operativi fatti proporre da professionisti esperti per ogni branca odontoiatrica e me- dica, per coniugare salute e benessere. Grande l’attenzione all’estetica del cavo orale e di tutto il distretto facciale, con- vinti che il paziente ricerca soluzioni te- rapeutiche che migliorino la sua vita di relazione .Altro argomento trattato con grande interesse da preziosi contributi di giornalisti è stato e continuerà ad esserlo la comunicazione, importante risorsa per motivare i pazienti ai cor- retti stili di vita e divulgare in maniera corretta la prevenzione, offrendo ai partecipanti le giuste chiavi di accesso per un effi cace trasferimento delle in- formazioni. Il Chirone, è stato autorevolmente detto, si basa sull’interdisciplinarietà, pur precisando che “la comunità dei saperi non deve sconfi nare in pericolose commistioni”. Cosa non facile. Lei, come regista dell’iniziativa, ritiene di essere riuscita ad evitarle? Assolutamente si. Sono stati espressi in maniera chiara protocolli operativi che hanno identifi cato chi fa cosa perché, quando e con chi .L’interdisciplinarietà diventa tale se il professionista metabo- lizza il limite delle proprie conoscenze e le supera condividendo con altri esperti la scelta terapeutica. L’atto diagnostico, prioritario prima del protocollo opera- tivo, deve essere certo e di assoluta com- petenza di chi ha una formazione me- dica. Anche per esprimere clinicamente prevenzione di qualità, esiste una for- mazione dedicata, da considerare con eguale dignità rispetto all’interdiscipli- narietà di area medica. Fondamentale considerare con professionalità e umil- tà i propri limiti e quelli stessi della pro- pria formazione, per la classe medica e per gli operatori sanitari. Al Chirone rispetto a questo tema si respira un aria di consapevolezza. Una delle prerogative dell’Accademia è di aver ospitato i nomi più belli in campo scientifi co tecnico interdisciplinare. Che cosa li ha spinti a partecipare. Cosa han trovato al Chirone? Posso oggettivamente dichiarare che il progetto è piaciuto subito a tutti e ritengo vincenti forse la veemenza e la determinazione che mi contraddistin- guono, oltre, direi, la passione che vi è stata trasferita. Al primo evento riuscire ad avere il compianto C. Scully, uno dei più grandi ricercatori sulla prevenzione dei tumori del cavo orale abbastanza restio a concedersi alle platee, è stato un grande successo che mi ha permesso di considerare ogni invito a tanti uomini di scienza e cultura. Inoltre il lavoro in team dei prof . Covani e Grassi, della dott.ssa Genovesi e la prof. Polimeni hanno espresso programmi scientifi ci di spessore. Mi sento di ringraziare i col- leghi del Dipartimento, in particolare i prof. Ottolenghi, Di Giorgio e Guerra, da dieci anni presidenti di seduta delle ses- sioni scientifi che. Un lavoro impegnati- vo, visto lo spessore dei relatori e degli argomenti. Secondo una formula abbastanza atipica (adottata peraltro anche da altri Congressi) si ripeterà anche quest’anno l’invito ad una personalità dello spettacolo per dare maggior visibilità mediatica all’evento? Mi permetta di dissentire su questa di- chiarazione. L’avere personaggi prestati dal mondo della cultura e/o dello spet- tacolo parte da un obiettivo differente dalla mera visibilità mediatica. Ogni personaggio è stato da me intervistato per stimolarlo a lasciare un contributo o se preferisce, un monito, a noi profes- sionisti ed era in qualche modo legato al tema dell’evento. Mi piace ricordare alcuni messaggi che rafforzano quel- lo che dico: Pippo Baudo ha invitato i professionisti a interloquire in manie- ra più semplice, aiutando il paziente a capire la situazione clinica ed ad avere un atteggiamento più umano, meno tecnicistico. Carlo Verdone ha suggeri- to un maggiore approfondimento dei professionisti, spesso arroccati dietro un atteggiamento saccente, poco incli- ne all’ascolto del paziente esprimendo grande considerazione per avere obbli- gato all’acquisizione dei crediti forma- tivi. Rocco Papaleo ha invitato la platea e soprattutto i luminari presenti, a far atto di umiltà con il suo “ballo della foca”, per ridimensionare l’area di san- tità che spesso investe chi ha successo. Ne ho menzionati solo alcuni, ma chi ha partecipato è testimone dell’aria di scambio di differenti energie che si re- spira. L’ultimo grande artista dello scor- so anno, Gigi Proietti, ha invece fatto una vera e propria lezione magistrale sulla evoluzione delle maschere del sor- riso dal teatro greco ai giorni nostri. Riesce ad immaginare cosa direbbe il mitico Chirone commentando le iniziative della Accademia che da lui pende il nome? Ancora: andando in un lontano futuro, cosa vorrebbe che si dicesse dell’Accademia e delle attività portate avanti in questo decennio? Per la storia Chirone era un centauro, per la mitologia greca, metà uomo e metà cavallo. Immortale, differente da- gli altri era raffi gurato nella mitologia come dolce, umile e saggio. Amava la musica, l’arte e la medicina: suo fi glio, Esculapio, fu nominato Padre della Me- dicina. Oggi sono tanti gli eventi che si occupano di interdisciplinarietà, Il Chi- rone ha cominciato un po’ di tempo fa e con un approccio differente. Successo non è solo ciò che realizzi nella vita, ma anche ciò che ispiri nella vita degli altri. Se non fai, non esisti. Invece Il Chirone c’è grazie a quanti hanno partecipato: relatori, presidenti di seduta, congres- sisti, aziende, giornalisti. A questo pro- posito mi permetta di ringraziare la redazione di Dental Tribune che come il Gruppo televisivo Norba, da ben dieci anni ci segue. m.boc Fig. 1 Il Prof. U. Covani, la Prof.ssa G.M. Nardi e la Prof.ssa Offolenghi. Quest’anno l’Accademia “Il Chirone” compie dieci anni. Sono tanti o pochi? Tanti se si fa riferimento al successo dell’evento che ogni anno raccoglie un pubblico di professionisti, odontoiatri, igienisti dentali, medici e giornalisti sollecitati ogni giorno ad intervenire a congressi, convegni, corsi e che oltre a togliere il tempo ad impegni lavorativi, lo tolgono alla vita privata. Altra consi- derazione: al Chirone vengono trattati a livello interdisciplinare argomenti di prevenzione e, si sa che i professionisti da sempre preferiscono partecipare ad eventi dedicati alla terapia, soprattut- to implantare. Ogni anno in contem- poranea vengono offerti altri eventi, ma l’aula magna del Dipartimento di Scienze odontontoiatriche e maxillo facciali di Sapienza rimane sempre af- follata fi no all’ultimo dei relatori. Dieci anni invece sono pochi, se si conside- rano i vari argomenti che il comitato scientifi co vuole trattare, invitando, come da tradizione, i più grandi pro- fessionisti del territorio internazionale odontostomatologico e/o dei differenti ambiti medici. Inoltre in momenti di crisi la gestione dei costi di partecipa- zione è diffi cile, per questo il Chirone da sempre è offerto senza contributo di

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