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Dental Tribune Italian Edition No. 11, 2017

10 Industry Report Dental Tribune Italian Edition - Novembre 2017 Nuovi traguardi ortodontici al servizio dell’estetica In risposta alla sempre più frequen- te richiesta da parte dei pazienti in termini di estetica del sorriso, as- sistiamo oggi ad un’ulteriore evo- luzione dei dispositivi ortodontici. Adolescenti ed adulti, negli ultimi decenni, hanno espresso la necessità di apparecchiature ortodontiche che tenessero conto di estetica e comfort durante tutte le fasi del trattamento1. Inoltre, la percezione estetica del sor- riso da parte del paziente differisce in maniera signifi cativa da quella dei professionisti odontoiatri2. Il riequi- librio estetico del sorriso, quindi, si è imposto come obiettivo primario nella pianifi cazione del trattamento ortodontico3. Allineatori e bracket self-ligating sono state le due più grandi inno- vazioni riguardanti i trattamenti ortodontici di seconda fase, ovvero quelli atti a risolvere le malocclusio- ni sul piano strettamente dentale. Entrambe queste tipologie di appa- recchiature, però, presentano pregi e criticità. Gli allineatori ortodontici, seppur estremamente confortevoli ed esteticamente appaganti, richie- dono un elevato livello di complian- ce da parte del paziente e rappresen- tano un investimento elevato dal punto di vista economico. fi contro, le apparecchiature self-ligating sono state sviluppate con lo scopo di sem- plifi care e velocizzare i trattamenti ortodontici, anche nei casi più com- plessi, senza però rispondere com- pletamente alle necessità estetiche del paziente, essendo totalmente o parzialmente composte di parti me- talliche. Nel corso degli anni, sono stati ana- lizzati i fattori che infl uenzano signi- fi cativamente lo spostamento denta- le e si è osservato come l’attrito tra fi lo e bracket, nonché l’entità della forza applicata agli elementi dentari siano i due aspetti principali su cui intervenire4. L’attrito statico tra fi lo e bracket è condizionato sia dalle caratteristiche della texture superfi ciale dei mate- riali utilizzati, che dalla natura dei materiali stessi. Materiali diversi, così come superfi ci irregolari, posso- no generare un coeffi ciente di attrito più elevato. Un altro fattore chiave che regola la quantità di attrito stati- co nelle apparecchiature ortodonti- che è il sistema di trattenuta del fi lo all’interno del bracket. falla quantità di attrito statico cui opporsi e dalle caratteristiche del materiale di cui è composta la siste- matica deriva l’entità della forza ap- plicata su ogni singolo dente. Studi scientifi ci hanno dimostrato che il rimodellamento osseo, e lo sposta- mento dentale che ne deriva, non sono direttamente proporzionali alla quantità di forza applicata al dente. Forze inferiori a 100 cN sem- brano essere quelle più indicate a produrre un effi ciente ed effi cace movimento ortodontico5. Il design dei bracket self-ligating ha di fatto annullato l’attrito statico ge- nerato dal sistema di trattenuta del fi lo, passando da legature elastiche o metalliche ad un sistema a sportello; da ciò è conseguita la riduzione dei livelli di forza generati dall’apparec- chiatura. Inoltre, la modifi ca del sistema di legatura ha permesso di ridurre il diametro mesio-distale del bracket; l’aumento della distanza interbra- cket, unita all’utilizzo di archi in ni- ckel-titanio superelastici, è un altro co-fattore di riduzione delle forze nel sistema6. Il bracket Jupiter di TNB fental rap- presenta un’evoluzione in questo senso, unendo un’elevata estetica ad estrema semplicità ed effi cienza clinica nella risoluzione degli affol- lamenti ortodontici di grado medio- lieve. Jupiter ottimizza ulteriormente la performance di spostamento or- todontico. È il primo bracket self- ligating monoblocco presente sul mercato: l’assenza di parti mobili annulla la dissipazione delle forze trasmesse dal fi lo al bracket, e quindi al dente. È il bracket con la dimensione me- sio-distale più ridotta esistente, da cui deriva un basso livello di attrito statico e dinamico durante lo scorri- mento del fi lo nell’arco, condizione necessaria al fi ne di incrementare l’effi cienza del trattamento orto- dontico. Il design unico di Jupiter è strettamente correlato all’innovati- va tecnica di produzione: la stampa 3f. Jupiter è il primo dispositivo or- todontico al mondo ad essere fabbri- cato interamente tramite processo di stampa 3f: sette anni di ricerche e personalizzazioni dei procedimenti e delle tecnologie di stampa hanno reso possibile la creazione di un bra- cket tanto discreto quanto effi ciente. Un’altra caratteristica unica di Jupi- ter, strettamente correlata all’inno- vativa tecnologia di produzione, è la geometria di superfi cie della parete di adesione del bracket stesso. Oltre ad essere stata ottimizzata tramite un algoritmo matematico per otte- nere la massima area di interfaccia con l’adesivo, la mesh è stata pro- gettata come un reticolo di sotto- squadri, in modo da incrementare la resistenza meccanica al distacco. Essendo Jupiter prodotto con resina trasparente biocompatibile, alla ri- tenzione meccanica si unisce l’ade- sione chimica tra composito e bra- cket, rendendo il rischio di distacchi accidentali prossimo allo zero. Jupiter è un attacco self-ligating pri- vo di informazioni; può essere uti- lizzato sia su pazienti adulti, sia in pazienti adolescenti, che non presen- tino gravi alterazioni dell’equilibrio basale e dell’occlusione dentale. Il parametro di riferimento per la selezione dei casi ortodontici adatti è un indice di gravità dell’affollamen- to secondo Little minore di 6. Come emerso dai nostri test, la se- quenza di trattamento consigliata Jupiter consta di 3 archi ortodontici in Nichel-Titanio termico tefl onato bianco di misura .014, .016, .018. Gabriele Rossini, Odontoiatra Ortodontista e Ph. Bibliografi a disponibile presso l’editore A D V ( 1 / 2 ) 2 6 2 x 1 8 5

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