Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Dental Tribune Italian Edition No. 11, 2017

4 Trends Endo Tribune Italian Edition - Novembre 2017 Le nuove punte da ultrasuoni per Endodonzia StartX Arnaldo Castellucci, Elio Berutti, Giuseppe Cantatore < pagina 1 I più diffusi campi di applicazione de- gli ultrasuoni in endodonzia sono:6 1. Rifinitura della cavità d’accesso, reperimento di canali calcificati, ri- mozione di calcificazioni; 2. Rimozione di ostacoli intracanalari (strumenti fratturati, perni radico- lari, coni d’argento, perni metallici fratturati); 3. Attivazione delle soluzioni irri- ganti; 4. Condensazione ultrasonica della guttaperca; 5. Posizionamento del mineral trioxi- de aggregate (MTA); 6. Endodonzia chirurgica: preparazio- ne della cavità retrograda e posizio- namento e rifinitura del materiale retrogrado; 7. Preparazione dei canali radiolcolari. Gli obiettivi di un trattamento endo- dontico di successo sono: 1. Esecuzione di una corretta cavità di accesso in continuità con le pareti della camera pulpare senza altera- zioni del pavimento; 2. Localizzazione di tutti gli imbocchi canalari; 3. Realizzazione di un accesso rettili- neo al canale senza pericolose in- terferenze che possano impedire di raggiungere il forame apicale o peggio determinare la frattura de- gli strumenti endodontici; 4. Esecuzione di una sagomatura mi- ni-invasiva dei canali radicolari in armonia con l’anatomia originaria; 5. fetersione ed otturazione nelle 3 dimensione del complesso sistema canalare. Gli ultrasuoni si sono dimostrati in- sostituibili nelle fasi 1, 2 e 3, cioè nelle fase iniziali del trattamento. Queste prime fasi sono fondamentali al fine del successo e sono fortemente con- dizionate dalla manualità dell’opera- tore e dallo strumentario utilizzato. fue sono le tecnologie che hanno rivo- luzionato queste prime fasi del tratta- mento: i sistemi di ingrandimento e gli ultrasuoni. L’utilizzo accoppiato di ingrandimenti ed ultrasuoni si è dimostrato vincente perché non solo ha aumentato consi- derevolmente la qualità del risultato, ma ha anche ridotto significativamen- te i tempi di lavoro e lo stress dell’ope- ratore.7,8 Possiamo condensare i vantaggi dell’u- tilizzo degli ultrasuoni in endodonzia in questi 5 punti: 1. Efficienza; 2. Controllo; 3. Visibilità; 4. Sicurezza; 5. Tempi. 1. L’efficienza è data dalle superiori capacità di taglio in aree piccole e dalla possibilità di sfruttare la forma tridimensionale del ta- gliente. 2, 3. A differenza delle frese, gli ul- trasuoni non ruotano. Questo garantisce un maggiore control- lo dell’azione della punta ed una migliorata visibilità. 4. Gli ultrasuoni permettono un in- tervento assolutamente control- lato e sicuro, rimuovendo strut- tura dentale o vecchi materiali di restauro in maniera selettiva, evitando il rischio di eseguire perforazioni. 5. In ultimo, i tempi di lavoro si ri- ducono con l’utilizzo degli ul- trasuoni. In ogni momento l’o- peratore ha sempre il controllo preciso del lavoro che può così progredire senza soste sino all’ottenimento del risultato fi- nale. Questo si traduce in un mi- nor stress dell’operatore e in una riduzione dei costi. Nel corso di questi ultimi 10-15 anni sono stati proposti numerosi inserti da ultrasuoni dedicati all’endodonzia. Le punte rivestite di diamante hanno dimostrato di essere superiori nell’ef- ficienza di taglio rispetto agli inserti in acciaio o a quelli rivestiti di nitruro di zirconio, ma esse hanno anche una alta frequenza di frattura.9 Tre sono i problemi delle punte da ul- trasuoni rivestite di diamante: • Esse perdono progressivamente il diamante durante l’uso e quindi perdono progressivamente la capa- cità di taglio; • Gli inserti più sottili sono estrema- mente fragili; • La loro produzione è costosa e que- sto ha determinato la loro scarsa diffusione. Queste motivazioni e la convinzio- ne degli enormi vantaggi nell’uti- lizzo degli ultrasuoni ha spinto la fentsply Maillefer a realizzare un nuovo set di punte da ultrasuoni per endodonzia composto di 5 in- serti: le StartX (Fig. 1). L’obiettivo del progetto era di realizzare un set di punte semplici da utilizzare, dedi- cate non solo all’Endodontista ben- sì soprattutto al dentista generico. Tutte gli inserti da ultrasuoni per endodonzia disponibili oggi hanno forme standard. Alcuni sono appun- titi e sono disponibili in diverse lun- ghezze e diametri, altri invece ter- minano con palline con forme più o meno arrotondate, disponibili in diversi diametri. È quindi l’operato- re che deve, per così dire, inventar- si l’utilizzo di ogni singolo inserto in base alle specifiche esigenze del caso da trattare. Questo presuppone una solida competenza in campo endodontico, non sempre possedu- ta del fentista Generico. Per questo motivo ogni punta da ultrasuoni per endodonzia StartX è dedicata ad un lavoro specifico: ogni pun- ta ha la sua specifica applicazione clinica. Questo è molto importan- te perché ora il dentista generico può scegliere la punta da ultrasuo- ni specificatamente disegnata per compiere quel lavoro ed utilizzarla in assoluta sicurezza. Un secondo aspetto importante è l’efficienza. Essa è data dalla forma che, come abbiamo già detto in precedenza, condiziona la semplicità nel raggiungere il risultato e dalla capacità di taglio. L’efficienza di taglio non è solo la capacità di asporta- re materiale ma anche e soprattutto la qualità e la modularità dell’azione del tagliente. L’operatore deve poter sce- gliere, in base alle esigenze del singolo caso, un’azione di taglio più o meno aggressiva, sicuro però di ottenere alla fine sempre il medesimo risultato: una superficie perfettamente liscia e rego- lare nella forma. Questo è garantito nelle StartX fentsply Maillefer dalla superficie di taglio che, come vedremo, non è più diamantata come tutte le punte da ul- trasuoni per endodonzia oggi disponi- bili sul mercato, ma è formata da tante microlame (Fig. 2). Ciò facilita anche l’autodetersione delle punte che sotto irrigazione si autodetergono durante lo stesso loro utilizzo. Al contrario, le punte diamantate sono estremamente più difficili da detergere perché i gra- nuli di diamante restano facilmente impastati di detriti difficilmente ri- muovibili, soprattutto se le punte non hanno l’apertura per l’irrigazione. Terzo punto molto importante è la resi- te preciso e quindi mini-invasivo. Le superficie di taglio delle StartX sono composte da microlame (micro grin- ding) piatte simili alle “radial lands” degli strumenti endodontici rotanti NiTi ProFile. Queste lame piatte hanno 3 vantaggi: • Ogni lama ha due angoli di taglio e una superficie piatta che le unisce. Questo si traduce in un’ottima effi- cienza e precisione nel taglio; • La lama ha un sufficiente spessore che le garantisce una notevole resi- stenza all’usura; i solchi tra le lame permettono una • ed invasivo (Fig. 5). La StartX N°1 oltre ad essere nata per rifinire le pareti della cavità d’accesso è stata studiata anche per realizzare quei coni di lavoro in corrispondenza per esempio dei canali mesiali dei molari inferiori, dei canali vestibolari dei molari superiori e dei canali dei premolari superiori. La punta StartX N°1 può essere utilizza- ta sino a circa l’80-90% della massima potenza raggiungibile con le sorgenti di ultrasuoni dedicate all’endodonzia oggi disponibili sul mercato. > pagina 5 Fig. 1 - Le cinque punfe da ulfrasuoni SfarfX (Denfsply Maillefer). Fig. 2 - Visione al SEM delle micro-lame delle punfe SfarfX. Fig. 3 - La punfa SfarfX #1 per la rifinifura delle parefi della cavifà d’accesso. Fig. 4 - La SfarfX #1 sfa rifinendo le parefi della camera pulpare. stenza alla frattura e di conseguenza il costo. Le punte disponibili sino ad oggi sono molto costose e molto fragili, cosa che ha impedito la loro diffusione. Le StartX sono estremamente resistenti alla frattura, possiamo affermare che la frattura di una StartX, se corretta- mente utilizzata, è un avvenimento del tutto eccezionale. Inoltre sono van- taggiose anche dal punto di vista eco- nomico costando circa il 30% in meno rispetto alle altre punte disponibili oggi sul mercato. Vediamo ora le caratteristiche generali e le caratteristiche di ogni singola punta StartX. Tutte le punte sono costruite con una lega di acciaio ed hanno l’apertura per l’irrigazione. Possiamo così utilizzare le punte con irrigazione o a secco. Sen- za irrigazione il taglio è certamente più efficiente, ma abbiamo due incon- venienti: l’accumulo di detriti sulle superfici taglienti e l’eccessivo surri- scaldamento dell’inserto e del tessuto o del materiale (dentina, smalto, perni in metallo) aggredito dagli ultrasuoni. È quindi importante alternare il lavoro con irrigazione per detergere e raffred- dare e il lavoro a secco per aumentare l’azione di taglio e ridurre così i tempi di lavoro o tagliare materiali partico- larmente resistenti (smalto, metalli). Tutte le punte StartX hanno un ango- lo tra l’attacco al manipolo e la parte lavorante di 110.° Questo assicura una perfetta visibilità in ogni situazione durante il lavoro. L’operatore potrà così costantemente tenere sotto controllo visivo la punta di ogni singolo inserto. Questo significa poter evitare errori e poter eseguire un intervento veramen- Fig. 6 - Esempio di primo molare superiore con i quaffro canali preparafi. buona raccolta dei detriti, un buon raffreddamento della punta ed un’estrema facilità nella detersione dell’inserto a fine lavoro. Le StartX sono disponibili con due di- versi attacchi: EMS e Satelec. StartX N°1: Rifinitura delle pareti del- la cavità d’accesso Questa punta è stata disegnata per ri- finire la cavità d’accesso dei premolari e dei molari (Figg. 3, 4). Ha forma tron- coconica. La parte lavorante è lunga 12 mm, la punta ha un diametro di 0,8 mm, il diametro massimo dell’inserto alla fine della parte lavorante è di 1,6 mm. La punta dell’inserto non è attiva, possiamo quindi paragonarla ad una fresa di Batt. Il passaggio tra le lame laterali e la punta non attiva avviene praticamente in uno spazio inferiore al millimetro. Questo permette di ri- finire, in assoluta sicurezza e semplice- mente, le pareti della camera pulpare anche in camere pulpari molto calcifi- cate, dove il tetto e il pavimento quasi collabiscono. In questi casi l’uso delle comuni frese di Batt è impossibile, per- ché in esse la punta non attiva è ben più rappresentata e l’utilizzo di frese normali con punte attive è pericoloso Fig. 5 - Si nofi la diversa esfensione della porzione non lavoranfe della SfarfX #1, della EndoZ e della fresa di Baff. Fig. 7 - Rappresenfazione schemafica della camera pulpare di un molare superiore in corrispondenza del canale mesio-palafino. La parefe mesiale della camera pulpare (porzione grigia del disegno) sporge verso il pavimenfo, formando con esso un algolo acufo, all’inferno del quale si frova l’imbocco del canale mesio-palafino. Se fale sporgenza non viene prevenfivamen- fe eliminafa, gli sfrumenfi sono cosfreffi ad affronfare una curva quasi a 90° dopo pochi millimefri dal loro ingresso nel canale, spesso senza riuscirci. Il canale risulfa così solo parzialmenfe sondabile (sfrumenfo a sinisfra del disegno). Se il solco viene aperfo dalla punfa SfarfX #2 e la sporgenza di denfina viene eliminafa, gli sfrumenfi avranno un accesso reffilineo al canale che così risulferà facilmenfe inferamenfe sondabile (sfrumenfo a desfra del disegno).

Sito