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Implant Tribune Italian Edition No.2, 2017

Implant Tribune Italian Edition - Maggio 2017 Speciale Regeneration 7 Potenzialità e limiti delle membrane riassorbibili cross linked a lento riassorbimento Dr. Fabio Mazzocco, MS PhD Padova – fmazzocco @hotmail.com sto e il difetto osseo. La membrana è caratterizzata da una relativa rigi- dità che permette di ottimizzare gli spazi sottostanti (Fig. 1.3). Il lembo viene avanzato coronamente a co- pertura della membrana e suturato con una sutura riassorbibile in PGA 5/0 (Fig. 1.4). > pagina 8 Fig. 1.1 La rigenerazione ossea con tecnica GBR è uno strumento indispensa- bile per quanti si occupano di im- plantologia, al fine di garantire una riabilitazione implanto-protesica funzionalmente ed esteticamen- te stabile nel tempo. Sul mercato esistono sia membrane non rias- sorbibili, rinforzate in titanio (o meno), che garantiscono un’ottima stabilità meccanica e un insupera- bile effetto barriera; sia membra- ne riassorbibili, che garantiscono un effetto barriera e una stabilità meccanica leggermente inferiore, a causa dell’assenza dei rinforzi in titanio. Queste ultime però, nel caso di posizionamento contestua- le di impianti, al contrario delle membrane non riassorbibili, non necessitano di un secondo inter- vento per la rimozione delle stesse e inoltre presentano una incidenza di complicanze inferiore. L’introduzione sul mercato di mem- brane riassorbibili in collagene in- trecciato (cosiddette cross-linked) a lento riassorbimento ci permette oggi di trattare atrofie ossee che in passato ci obbligavano all’uso di membrane non riassorbibili. L’in- treccio delle fibre di collagene, in- fatti, allunga di molto i tempi di ri- assorbimento garantendo un effetto barriera molto più stabile rispetto a quello ottenibile con le membrane in collagene naturale e che perdura per un periodo di circa 4-6 mesi. Tut- tavia le indicazioni per scegliere una membrana in collagene cross-linked al posto di una non riassorbibile sono ancora oggetto di dibattito. Con i due presenti casi di atrofie os- see cercheremo di indicare i limiti fino ai quali si può spingere l’impie- go di una membrana riassorbibile cross-linked, e il tipico caso invece dove è assolutamente imperativo l’impiego di una membrana non ri- assorbibile. Nel primo caso clinico viene tratta- to un paziente con una storia di pre- gresso fallimento implantare, risul- tante in una grave atrofia dei tessuti duri e molli (Fig. 1.1). Dopo il sollevamento di un lembo a spessore totale si evidenzia uno spessore della cresta di circa 1 mm nella zona coronale e una lacuna ossea orizzontale di oltre 7 mm. Pur nella grave atrofia, i picchi ossei ap- paiono intatti e la perdita verticale di osso molto contenuta. Si decide quindi per una GBR con membrane a lento riassorbimento. Si procede dunque con la decorticazione del sito, per aumentarne il supporto ematico (Fig. 1.2), e all’applicazione di uno xenoinnesto (Equimatrix®, Nibec, De Ore). La membrana in col- lagene cross-linked a lento riassor- bimento (Cytoplast® RTM Collagen, Osteogenics, De Ore) viene quindi adattata e applicata in modo da co- prire completamente lo xenoinne- SR

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