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Implant Tribune Italian Edition No.2, 2017

Implant Tribune Italian Edition - Maggio 2017 Case Report 11 Fig. 10 Fig. 11 Fig. 12 sulla protesi sia sull’impianto, senza limitazione di inclinazione del fascio erogato e senza rischio alcuno per entrambe le strutture. Solo succes- sivamente al deplaquing, si procede con il sondaggio, evitando così la tra- smigrazione batterica, e si rileva, con una sonda implantare in materiale plastico Wingrove™ (PDT) (Fig. 13), la presenza di una tasca in prossimità dell’impianto superiore a 5 mm. Viene decontaminato il cavo orale dal tartaro con ablatore a ultrasuoni Comby con inserto Mectron S1 (Fig. 14) e successivamente con punta S-1S che, grazie alla sua forma anatomica universale, permette all’operatore di decontaminare da biofi lm batte- rico e concrezioni di tartaro sopra e sotto gengiva (Fig. 15). Il secondo step ha previsto l’utilizzo di strumenti manuali in titanio (Wingrove™, PDT), specifi ci per decontaminare le super- fi ce implantare (Fig. 16). Si passa all’utilizzo dello specifi co terminale subgengivale (perio), gra- zie al quale si raggiungono profon- dità maggiori, orientandolo sempre in direzione parallela rispetto al pilastro implantare nella zona im- plantare infi ammata con presenza di tasca > 5 mm. > pagina 12 e la velocità di esecuzione, potendo tranquillamente dirigere il getto sia HELBO® T E R A P I A F O T O D I N A M I C A Efficace contro le infezioni batteriche „15 anni di successi testati scientificamente“ HELBO® Terapia fotodinamica antimicrobica (aPDT), favorisce la conservazione di denti ed impianti. HELBO® è l‘unico sistema di questo genere con componenti sterili. • Nessun effetto collaterale. • Nessun dolore. • Nessuna resistenza agli antibiotici. Per maggiori informazioni sulla terapia fotodinamica HELBO® potete contattare direttamente il distributore telefonando al n. 0471 - 469576. H E L B O D i s t r i b u t o r e p e r l ‘ I t a l i a : b r e d e n t s . r. l . | V i a R o m a 10 | 3 910 0 B o l z a n o | T: 0 4 71 / 4 6 9 5 7 6 | F : 0 4 71 / 4 6 9 5 7 3 | w w w. b r e d e n t . i t | @ : i n f o @ b r e d e n t . i t Fig. 13 < pagina 10 La paziente, dopo la rilevazione degli indici clinici e le opportune sedute di igiene professionale e domicilia- re motivazione all’effi cacia dei cor- retti stili di vita, viene trattata con intervento chirurgico implantare (Figg. 2, 3) (guarda il video al sito www.dental-tribune.com). Ricordiamo alla paziente di aver fi r- mato nel consenso informato l’ob- bligo di controlli periodici e di sedute di igiene professionale per il mante- nimento dell’impianto e dei tessuti del cavo orale in salute. La paziente durante un controllo riferisce di cam- biare sede abitativa in seguito a ma- trimonio e promette di continuare i controlli di mantenimento da un col- lega nella sua zona di residenza. Dopo 10 anni dall’intervento, nel 2017 la paziente torna in studio per un controllo, poiché lamentava dolo- re e sanguinamento gengivale. All’esame obiettivo condotto dall’o- dontoiatra presentava infi ammazio- ne diffusa a livello della gengiva mar- ginale (Fig. 4). Per il trattamento di mucosite e perimplantite, si è deciso di rimotivare la paziente a corretti sti- li di vita di igiene orale secondo l’ap- proccio tailor-made, personalizzato e condiviso con il paziente, sia per l’igiene domiciliare che per la terapia parodontale non chirurgica, imple- mentandola con la terapia fotodina- mica Helbo (bredent medical). Decontaminazione L’uso della terapia fotodinamica pre- vede una precedente decontamina- zione del cavo orale con l’approccio tailor-made. La scelta della tecnolo- gia idonea per ogni quadro clinico è il primo obiettivo dell’approccio tailor-made, che porta il professioni- sta all’attenta osservazione delle ca- ratteristiche anatomiche e tissutali, della presenza di eventuali patologie e delle caratteristiche delle superfi ci da trattare, permettendo delle opera- tività effi caci e minimamente invasi- ve, e per questo condivise nella scelta Fig. 14 del paziente. Abbiamo individuato il biotipo tissutale della paziente attra- verso l’utilizzo delle sonde Colorvue Hu-Friedy, per essere fedeli all’ap- proccio tailor-made e quindi usare le tecnologie minimamente invasive più effi caci e idonee perché più adatte al biotipo riscontrato (1, 2, 3). Una volta inserito nel solco, se il colo- re bianco della sonda è chiaramente visibile attraverso il tessuto, sarà un biotipo sottile. Se la parte verde della sonda è chiaramente visibile attra- verso il tessuto e quella bianca non è visibile, sarà un biotipo medio. Se la parte blu è chiaramente visibile a dif- ferenza di quella bianca e verde, sarà un biotipo spesso. Nel nostro caso abbiamo riscontrato un biotipo tissutale spesso, in quanto era visibile solo la parte blu della son- da (Figg. 5-8). Dopo aver osservato la topografi a del biofi lm batterico attraverso l’uso del rilevatore alla fl uorescina Plaque Test (Ivoclar Vivadent), illuminato dalla lampada fotopolimerizzante (Figg. 9, 10), l’igienista dentale ha po- tuto procedere con il deplaquing e il debridment usando l’apparecchio Comby touch (Mectron), una tecno- logia che riunisce in un unico appa- recchio un ablatore multifunzionale piezoelettrico e un pulitore a getto d’acqua, aria e polveri di bicarbona- to di sodio e glicina, destinato a un trattamento di profi lassi completo, sopra e sottogengivale. Viene usato il manipolo per air-polishing con pol- vere di glicina, formata da particelle più piccole (< 63 µm) (Figg. 11, 12) per il deplaquing. L’opportunità di poter usare i manipoli orientati a 90° o 120° permette di poter essere effi caci nel rispetto della delicatezza dei tessuti e del manufatto implantare, erogando il getto in maniera personalizzata e mirata, con un’operatività clinica mi- nimamente invasiva. Usando la polvere “perio” non si corrono rischi di danneggiare né il manufatto protesico né il collo dell’impianto, unendo a queste ca- ratteristiche anche la praticità d’uso

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