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Dental Tribune Italian Edition No. 4, 2016

14 Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2016 a cura del dott. Giancarlo Barbon Commissione Albo Odontoiatri OMCeO Monza e Brianza Odontoiatria in Ordine In questo numero di Dental Tribune vede la luce una nuova rubrica che si occuperà periodicamente di tutte quelle tematiche attinenti agli aspetti etico-deontologici della professione odontoiatrica. Non a caso è stata battezzata Odontoiatria in Ordine. Sono proprio gli ordini professionali, e in questo caso le commissioni odontoiatriche all’interno dell’OMCeO di appartenenza che, in base al comportamento degli odontoiatri iscritti, la cui condotta professionale e di vita deve ispirarsi ai dettami del codice deontologico ottemperando al loro compito istituzionale, vigilano affinché, in qualsiasi momento professionale e personale di ogni dentista, venga anteposta a ogni altra logica o finalità quella della tutela della salute del cittadino/paziente. La rubrica sarà impostata ogni volta sugli argomenti di maggiore importanza, o più pressanti, e sarà sviluppata in prevalenza nella forma dell’intervista. Come non iniziare quindi con un colloquio con il presidente della Commissione nazionale odontoiatri, il dott. Giuseppe Renzo. Profilo istituzionale in FNOMCeO e Commissione nazionale odontoiatri del dott. Giuseppe Renzo Tutti coloro che esercitano l’odontoiatria al- meno una volta avranno sentito parlare di Giuseppe “Pippo” Renzo (così come sono so- liti chiamarlo tutti gli amici e colleghi). Ren- zo si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Messina e si iscrive all’ordine sia come medico sia come odontoiatra. La sua fama è strettamente legata al suo inca- rico istituzionale all’interno della compo- nente odontoiatrica della FNOMCeO (Fede- razione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) e della stessa Federazione, all’interno della quale occupa, si può dire da sempre, importanti ruoli isti- tuzionali e fra tutti quello di presidente, da oltre vent’anni, della Commissione nazio- nale albo odontoiatri. Per l’esperienza maturata nel tempo arri- va a ricoprire altri importanti ruoli quali l’essere presente nel Consiglio nazionale FNOMCeO che lo inserisce nella delegazio- ne per i rapporti con l’estero. A oggi riveste un ruolo presso il Ministero della Salute per tutto ciò che attiene le problematiche dell’odontoiatria. Attualmente è presen- te nel tavolo tecnico ministeriale istituito per regolamentare il regime autorizzativo per l’apertura degli studi odontoiatrici; ri- veste inoltre un incarico presso il Ministe- ro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il preciso obiettivo di normare la programmazione degli accessi ai corsi di laurea in odontoiatria e fino al 2012 ha rico- perto un ruolo di spicco nella Commissione nazionale per il tema dell’ECM. Attualmente fa parte del consiglio di ammi- nistrazione dell’ENPAM ed è inserito inoltre nel relativo comitato esecutivo. Professore a contratto presso l’Università Vita e Salute – San Raffaele, dove tiene corsi nel CLOPD in materia di etica e deontologia. Malgrado i numerosi impegni che occupano gran parte del suo tempo, Renzo non dimentica l’atti- vità clinica, che esercita come libero profes- sionista nello studio di Messina. Nel momento in cui nasce una nuo- va iniziativa editoriale, il presidente CAO dell’OMCeO di Monza e della Brianza Giancarlo Barbon mi chiede un contributo in merito alle proble- matiche e ai temi oggi all’attenzione delle Commissioni albo odontoia- triche provinciali e della commis- sione albo odontoiatri nazionale. È un tema estremamente complesso che richiederebbe molto spazio, ma spero di poter dare ugualmente un indirizzo ad alcune delle tante que- stioni che riguardano il futuro della professione odontoiatrica. Mi piace ricordare, innanzitutto, che la Commissione albo odontoia- tri nazionale, istituita con la legge 24/07/1985 n. 409, ha il compito di dare linee di indirizzo e coordina- mento alle commissioni provinciali allo scopo di realizzare una necessa- ria uniformità di comportamenti. Il compito, quindi, di tutti i rappre- sentanti ordinistici dell’odontoia- tria, e non solo di quelli nazionali, è quello di dare risposte ai problemi della professione, da un lato nell’in- teresse del principio costituzionale della tutela della salute dei cittadi- ni, e dall’altra nell’ambito della di- fesa del decoro e della dignità della professione. Sono convinto che si tratti di due versantistrettamenteconnessieche non devono mai andare in conflitto. Ecco perché, ad esempio, l’attuale crisi dell’assistenza odontoiatrica, dovuta anche al pesante momento economico che sta attraversando il Paese, deve trovare risposte che garantiscano, per quanto possibile, l’accesso alle cure odontoiatriche e in particolare ai soggetti più deboli da un punto di vista sociale e da un punto di vista economico. Credo che non esista un esempio più calzante per dimostrare che la dignità di una professione si può va- lutare proprio per le risposte che può dare di fronte a un prova così grave e preoccupante come quella appena evidenziata. Certamente non potrà essere l’ordine a surrogare il Sistema sanitario nazionale, se lo stesso non è in grado di garantire i LEA (livelli essenziali di assistenza) in odonto- iatria non potendo farsi carico dei costi, purtroppo incomprimibili, dell’assistenza odontoiatrica. È nostro compito, però, cercare di proporre soluzioni che magari an- che attraverso l’impegno volonta- ristico e di solidarietà sociale, sap- piano dimostrare la maturità di una professione che sa farsi carico anche di problemi che vanno oltre il suo ruolo. A questo riguardo sono orgoglioso di affermare che il nostro progetto “Un nuovo modello di assistenza odontoiatrica” – già presentato alle massime autorità dello Stato, fra cui la Presidenza della Repubblica – è in via di realizzazione grazie alla con- divisione, oltre che a una concreta attuazione da parte degli stessi or- dini provinciali e da molteplici as- sociazioni. Per merito dell’esperienza maturata con il progetto di prevenzione del cancro orale, si è dato avvio anche a una seconda fase nella prevenzio- ne delle patologie iatrogene come quelle provocate dalla osteonecrosi da farmaci. Il fine è quindi quello di elaborare forme di intervento che affianchino e integrino il SSN atti- vando una valida modalità di assi- stenza territoriale, nelle sue diverse articolazioni. In prima istanza sti- molare e incentivare la prevenzio- ne, anche perché è utile ricordare che la prevenzione in campo odon- toiatrico può ridurre del 50% le pa- tologie, abbattendo notevolmente i costi per l’assistenza odontoiatrica e quelli indotti da perdite di ore di lavoro da parte dei pazienti costret- ti ad assentarsi dalla propria attività lavorativa. Nel campo della preven- zione, vorrei ricordare, con senso di gratitudine, tutte quelle iniziative di volontariato che continuano a essere intraprese, rivolte alle scuole, ai portatori di handicap e alle fasce più disagiate della popolazione. Occorrerebbe trovare strade per ar- monizzare il sistema pubblico con il sistema libero-professionale, ripen- sando all’assistenza indiretta e pre- vedendo, per esempio, prestazioni erogate dai libero professionisti in parte sostenute dal Servizio sani- tario nazionale e in parte pagate dai cittadini. Si potrebbero anche individuare prestazioni essenziali interamente a carico del Servizio sanitario nazionale, prestazioni ag- giuntive sostenute per una quota dal SSN e per un’altra dai cittadini e prestazioni superiori interamente pagate dal paziente. Questo signi- ficherebbe un importante servizio per la popolazione e anche un so- stegno alla professione che subisce la crisi. Nel futuro immediato è necessario quindi fare opera di “moral suasion” nei confronti delle altre istituzioni del mondo della politica, perché tut- to il settore della salute e in partico- lare di quello dell’odontoiatria pos- sano trovare nuovi finanziamenti e nuove risorse in quanto la salute dei cittadini non può essere garan- tita solo attraverso meccanismi di mercato e aziendali che finiscono con il colpire le classi più deboli che non hanno possibilità di accedere al “privato”. Tutela della salute, dignità della pro- fessione, responsabilizzazione del mondo politico: ecco tre finalità che costituiscono il modo migliore di leggere il nostro impegno nel pre- sente e nel futuro. Giuseppe Renzo, Presidente nazionale CAO CAO nazionale e il futuro della professione odontoiatrica

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